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Ignazio Marino, Sindaco della Capitale, avrebbe avuto certamente il plauso del nostro compianto collega Franco Bechini per le iniziative prese sul lib

Editoriale

13/10/2017 - 15:30

Qualche tempo fa abbiamo scritto della multa di 500 milioni di euro che quasi certamente ci affibbierà la Corte Europea al termine della procedura di infrazione avviata per il malfunzionamento di molti nostri impianti di depurazione, che scaricano veleni di ogni genere nelle acque del Mediterraneo. E’ la terza volta che ciò accade, ma difficilmente la stampa ne parla. E’ vero che al momento abbiamo problemi più gravi, ma questa realtà esiste da decenni e probabilmente dopo aver sperimentato sulla loro pelle, per cause di forza maggiore, quanto siano sporche le nostre acque, i bagnanti record di questo 2015, appena le disponibilità economiche lo consentiranno, emigreranno verso nuovi lidi. Ci sono operatori balneari italiani che prendono tante iniziative, spesso geniali, per attirare il turismo anche europeo, ma quella dei depuratori che non funzionano e spesso non esistono, è un’accusa difficile da smentire. Meglio un litorale di stabilimenti in concessione che immense distese di sabbia o di pietre scarico di immondizie, ma il libero accesso al mare è un diritto sacrosanto, da non violare. Il sindaco di Roma, Ignazio Marino sta combattendo una battaglia in tal senso che avrebbe fatto felice il compianto giornalista Franco Bechini, da chi scrive sempre sostenuto. E’ stato un giornalista, ma soprattutto un amico, addirittura malmenato a suo tempo, per aver messo in pratica questa stessa battaglia nella sua Versilia. Accusano Marino di aver commesso qualche errore, ma la canea che si à scatenata contro di lui quando, rifiutando di sacrificarsi in nome del partito, ha iniziato a prendere iniziative da decenni auspicate dal popolo romano, la dice lunga sulle troppe verità affermate. Il nostro auspicio è che prevalga sempre il buonsenso, però intervenga il Sindaco anche sul malfunzionamento dei depuratori cittadini, di cui per legge è il supremo responsabile. I romani gliene saranno riconoscenti.

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