Massimo Bugli Furuno Italia

Massimo Bugli Furuno Italia

Furuno Italia: intervista con Massimo Bugli

Accessorio

13/10/2017 - 15:29

In occasione della manifestazione Angler Boat Show organizzata a Olbia dal cantiere Sarda Nautica Olbia, che ha curato anche la creazione dell'evento sportivo Sardini Fishing Challenge oggi alla sua prima giornata di gara, abbiamo incontrato Massimo Bugli, general manager di Furuno Italia.

Avevamo già in mente di intervistare il sig. Bugli perchè eravamo intenzionati a conoscere meglio i programmi di Furuno Italia e soprattutto i tanti prodotti che l'azienda proporrà sul mercato prossimamente, rivolgendosi a un pubblico sempre più ampio del diporto nautico. L'occasione ci è sembrata quella giusta, tanto più che abbiamo potuto viverla a bordo di uno splendido Viking 82 la cui plancia è stata interamente allestita con materiale Furuno, così come i sonar multibeam e molto altro che fanno di questo yacht chiaramente votato a battute di pesca molto impegnative una vera "Fishing machine" d'avanguardia.

Facciamoci raccontare Furuno Italia da Massimo Bugli.

Furuno è un’azienda con una lunga storia da raccontare nell’elettronica navale. Nel tempo il suo interesse si è sempre più spinto verso il diporto, quali sono oggi le aree di maggiore interesse? Furuno oggi è l’unica società al mondo con una gamma di prodotti talmente ampia da permetterle di offrire soluzioni in tutti i segmenti di mercato: diporto, pesca, work boat e deep sea (navi mercantili). Per quanto riguarda il mercato italiano, visto le caratteristiche dei nostri cantieri - molto specializzati nella costruzione di grandi yacht a motore - abbiamo una forte presenza su yacht e mega yacht a motore.

Come è organizzata la rete vendita e assistenza di Furuno Italia? FURUNO ha sempre dato priorità al servizio alla clientela, per questo motivo FURUNO ITALIA si è strutturata con diverse sedi dirette: Gatteo (FC), dove è presente il nostro quartier generale; Viareggio, molto importante per i cantieri; Genova e Napoli, per seguire i principali armatori navali, che sono presenti principalmente in queste città, e in Sicilia ad Augusta. In ogni ufficio FURUNO ITALIA è presente personale tecnico e commerciale per garantire risposte rapide e professionali. Oltre a questo collaboriamo con oltre 40 dealer e rivenditori, in tutti i principali porti e marine italiane.

 

Quali sono a oggi, i segmenti commerciali che ritenete di maggiore interesse per volumi d’affari, e quali quelli che invece ritenete necessario sviluppare? Al momento oltre il 50% del nostro fatturato in Italia arriva dal mercato diporto, ma stiamo crescendo molto anche sul professionale navale (work boat e deep sea).

Furuno è da sempre sinonimo di elevata tecnologia e affidabilità. Oggi che il diporto rappresenta sicuramente una parte importante del volume d’affari generale quali sono i prodotti che sviluppate e quali le tendenze per il futuro? FURUNO utilizza la grande esperienza che negli anni ha sviluppato, realizzando ponti integrati per grandi navi, trasferendo questo know-how anche nei prodotti destinati al diporto. Recentemente è stata introdotta la nuova gamma NavNet TZT2, apparati multifunzione con caratteristiche e funzionalità impensabili solo due o tre anni fa. FURUNO pone la massima attenzione nell’integrazione dei sistemi di bordo e sulla connettività. Diversi test sono in corso su navi che viaggiano per il mondo su sistemi di connessione in grado di fare diagnostica e aggiornamenti di sistema da remoto. Penso che, in un futuro non troppo lontano, questa filosofia verrà trasferita anche a sistemi destinati ad imbarcazioni da diporto.  

Nel settore dei prodotti elettronici destinati alla nautica da diporto ci sono numerosi altri brand ormai noti e ritenuti anche affidabili. Furuno come intende aggredire questo segmento specifico e con quali prodotti? Come detto in precedenza, la nuova gamma NavNet TZT2 intende essere il primo passo per "aggredire" anche il mercato delle imbarcazioni più piccole. FURUNO ha una grande percentuale di mercato sulle navi da diporto superiori ai 24 mt, ma oggi è meno presente sugli yacht più piccoli. Con NavNet TZT2, che prevede display multifunzione 12.1” e 15.6” e accessori, sensori per tutte le esigenze unitamente a prezzi molto competitivi, confidiamo di poter ottenere maggiori quote di mercato anche su barche medie e piccole.

La varietà della gamma di prodotto che oggi proponete permette sicuramente di intercettare un ampio bacino d’utenza potenziale, avete intenzione di allargare ulteriormente i vostri orizzonti verso segmenti ancora in esplorati? FURUNO è sempre alla ricerca di nuovi segmenti di mercato, oggi FURUNO lavora anche in campo medicale, in ambito civile (GPS core) ed ha recentemente presentato una serie di weather radar per previsioni metereologiche.

In che misura oggi, il volume totale di affari che interessano Furuno è ripartito tra navale e yachting? In Italia abbiamo circa la metà del fatturato che deriva dallo yachting (inclusi i mega yacht che sono molto vicini a configurazioni navali), circa il 40% navale e barche da lavoro e il 10% dalla pesca professionale, in diversi altri paesi la parte preponderante è più legata al professionale navale.

Con quali cantieri del diporto avete rapporti costanti? Lavoriamo con i principali cantieri italiani, tra cui Ferretti Group, Azimut Benetti, Baglietto, SanLorenzo, Perini Navi, Overmarine, Cantiere Delle Marche, CRN, Mondo Marine.

Questi rapporti sono anche fonte di conoscenza per lo sviluppo di nuovi prodotti? Certamente siamo molto vicini ai nostri clienti, ogni richiesta ed esigenza dei cantieri ed armatori sono fonte di stimolo per nuove idee, funzionalità e sviluppo di nuovi prodotti.

Cosa i dice del team Furuno Italia? Oggi siamo un gruppo di 34 persone con età media molto bassa, al di sotto dei 35 anni, estremamente motivato ed unito. La casa madre è giapponese e mette al primo posto le persone. Lavorare in FURUNO ITALIA è veramente molto stimolante e motivante.

 

 

 

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