Dalla Mini Transat al progetto presso il Porto di Roma: la lunga stagione dell’Altura FIV

Dalla Mini Transat al progetto presso il Porto di Roma: la lunga stagione dell’Altura FIV

Mini Transat presso il Porto di Roma: la lunga stagione dell’Altura FIV

Sport

17/11/2021 - 11:09

In questi ultimi anni si è maggiormente stretto il legame tra la FIV e la Vela d’Altura: progetti, idee, collaborazione. Ultimo fiore all’occhiello la Mini Transat appena conclusa che ha visto un appassionante testa a testa tra Hugo Dhallenne e Alberto Riva vinto dal francese: l’italiano paga un ritardo di un’ora scarsa su sedici giorni ininterrotti di traversata.

Parametrare un progetto in base ai risultati ottenuti è la base sulla quale poter approfondire tematiche ad esso collegate insieme al Consigliere di riferimento dell’Altura: Donatello Mellina Gottardo. “In questi giorni ho seguito con particolare emozione la Mini Transat tifando i colori italiani. Non posso che complimentarmi con tutti i partecipanti che hanno saputo interpretare con il giusto piglio una delle regate più impegnative e iconiche del panorama internazionale. I Mini hanno un particolare fascino, scevro da tecnologia, che mette a durissima prova gli atleti che vogliono cimentarsi in queste regate. La Federazione, ormai da qualche anno, ha iniziato a seguire con particolare interesse questa classe che consideriamo propedeutica alle grandi imbarcazioni d’altura: una palestra per il fisico e per la mente che con il passare degli anni sta dando tantissime soddisfazioni ai nostri ragazzi. Proprio in questi giorni, tre anni fa, (era il 2018) si svolgeva il clinique Mini 650; un primo passo concreto di approfondimento per questa classe che aveva visto coinvolti atleti di caratura mondiale quali Soldini, Pedote e Bissaro.”

Classe di partenza ma non solo: “Chi diventa un minista arriva da tante esperienze differenti. In molti casi è un trampolino per poi accedere a imbarcazioni più strutturate e complesse, per altri invece coincide con il punto di arrivo: una barca a misura d’uomo che permette traversate in solitario e in doppio. Ho potuto notare con piacere l’evoluzione che in questi anni ha coinvolto la classe e i suoi rappresentanti. Anche la pandemia non ha spento gli entusiasmi, anzi ha alimentato la voglia di ricercare anche per mare una propria intimità ed equilibrio.”

La FIV non si ferma ai Mini. “Assolutamente. Quello che è il progetto sull’Altura iniziato lo scorso quadriennio secondo le indicazioni del Presidente Ettorre, prevede un coinvolgimento sempre più reale e fattivo della nostra Federazione con quel mondo che forse era stato lasciato procedere troppo autonomamente negli anni passati. Questa inversione di tendenza ha creato collaborazione e opportunità rispetto a tanti armatori. Basti pensare quando qualche anno fa è stata introdotta la Tessera Diporto indirizzata a tutti quegli appassionati che vogliono fare delle veleggiate potendo regolarmente essere iscritti alla nostra Federazione e beneficiare così della copertura assicurativa FIV. Negli ultimi anni la presenza costante della FIV a regate quali la 151 Miglia, la Giraglia o la Barcolana – per esempio – ha consentito di far sentire la nostra Federazione sempre più vicina. C’è grande sintonia con l’UVAI e ringrazio per questo il Presidente Fabrizio Gagliardi che si è sempre dimostrato disponibile e pronto a raccogliere le nostre proposte.”

Anche il rating FIV è nato proprio per questo: “Volevamo venire incontro a una cospicua fetta di appassionati che negli anni non avevano avuto occasione di poter parametrare le caratteristiche della propria imbarcazione rispetto alle altre non vivendo principalmente la vela come gara ma semplicemente come momento di aggregazione. Anche in questo caso abbiamo iniziato dalla base, da chi per la prima volta si voleva mettere in gioco con la propria imbarcazione potendo usufruire di un sistema di rating che potesse equiparare le varie imbarcazioni. Il riscontro ottenuto è stato buono, probabilmente c’è ancora qualcosa da migliorare per rendere più preciso questo coefficiente ma credo che la strada sia assolutamente quella giusta.”

Cosa ci attende per il 2022? “Sicuramente un grande Campionato Italiano Assoluto Vela d’Altura. Già quest’anno è stato il primo grande evento Federale che ha inaugurato anche il progetto sulla sostenibilità, un tema caro a tutti i velisti e che nella vela d’Altura trova ancor maggior rilevanza. Inoltre, sul solco del clinique sui Mini, vorrei anticipare un nuovo progetto che coinvolgerà i giovani e in particolare gli under 25 (aperto a 25/30 atleti). Presso il Porto di Roma a febbraio saranno in programma due incontri, di tre giorni l’uno, dedicati al perfezionamento dei vari ruoli sulle barche d’Altura: dalla tattica alla prua o al timone. Una occasione nella quale saranno presenti grandi nomi della Vela che potranno trasmettere le loro competenze.”

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