Venmar con Yamaha Harmo vince il Premio Barca dell’Anno 2022

Venmar con Yamaha Harmo vince il Premio Barca dell’Anno 2022

Venmar con Yamaha Harmo vince il Premio Barca dell’Anno 2022

Motori marini

31/05/2022 - 17:42

L’imbarcazione Respiro del cantiere veneziano Venmar in partnership con Cossutti Yacht design motorizzata con il rivoluzionario motore elettrico di Yamaha Harmo vince il premio Barca dell’Anno nella categoria “Prodotto o Imbarcazione”, indetto dalla storica rivista italiana Vela e Motore, che quest’anno celebra i suoi primi cento anni. Nella sua ventesima edizione, che si è svolta durante il Salone Nautico di Venezia, il premio Barca dell’Anno ha voluto premiare i protagonisti del mondo della nautica campioni di sostenibilità, la nuova frontiera delle imbarcazioni e dei prodotti “green”.

La scelta della giuria è ricaduta su Respiro, considerata come una “barca che coniuga perfettamente l’utilizzo a una velocità di crociera rilassata e la soluzione full electric che infatti garantisce una navigazione molto silenziosa e piacevole se si accetta di rinunciare alle emozioni delle alte velocità per godere della natura. Estremamente vincente l’abbinamento tra la soluzione RIM-drive sviluppata da Yamaha e le linee dell’imbarcazione di un fascino tradizionale”.

Siamo di fronte a una combinazione perfetta di armonie, dove da una parte si trova la qualità artigianale di un’imbarcazione in fibra di carbonio, lino e mogano e dall’altra un motore fuoribordo elettrico che si serve di una tecnologia intelligente end-to-end incredibilmente silenziosa che offre una nuova dimensione per godersi la navigazione nel rispetto totale dell’ambiente.

“Una bella esperienza nata da una telefonata giusta al momento giusto, che ci ha permesso di unire l’esperienza e la tradizione con la tecnologia e l’innovazione di Yamaha” ha affermato Ernesto Chiesa, responsabile relazioni tecniche con i cantieri di Yamaha, mentre il costruttore Alessandro Trevisan ha aggiunto che: “Il bello di questo progetto è che è stato portato a termine al Lido, nella speranza che i giovani tornino nei cantieri veneziani e che capiscano che fare una barca a Venezia non è poi così difficile”.

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