Perini Navi

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Perini Navi: giorni decisivi per il futuro del cantiere

Superyacht

18/01/2021 - 16:58

La crisi di Perini Navi avrà una data certa in martedi 26 gennaio quando il giudice del tribunale di Lucca terrà l'udienza inerente la presentazione del piano di ristrutturazione del debito, già avanzata dal cantiere della famiglia Tabacchi, ma non ancora ufficialmente resa nota. Nella settimana che inizia il 18 gennaio, potrebbe verificarsi una importante opzione sull'intricata vicenda: Massimo Perotti con il suo cantiere Sanlorenzo è nuovamente tornato alla carica per l'acquisizione di Perini Navi, come del resto già più volte avvenuto nel 2020.

Se l'operazione guidata da Perotti andrà in... porto, ci sarebbe una soluzione di carattere industriale, auspicata dalle parti pubbliche e sociali di Viareggio e anche della Regione Toscana. Quest'ultima ha tenuto una riunione con Perini Navi e le parti interessate, ponendo importanti paletti alla proprietà Tabacchi sugli sviluppi e sui termini della crisi aziendale. Intanto continuano le dimissioni di dipendenti con funzioni organizzative e di responsabilità quali i cosidetti  “capi barca”. Una trentina, a detta del sindacato Fiom Cgil, con una perdita di risorse umane esperte nel settore di nicchia, quali le grandi navi vela e motore,  e ovviamente difficilmente recuperabili. Se la svolta Sanlorenzo andasse a buon fine, il gigante di Ameglia (terzo al mondo nei motor yacht) avrebbe una divisione vela con la quale competere nel mercato mondiale dei sailing yacht. Il marchio Perini Navi ha assunto, in quasi quarant'anni dalla sua fondazione, un ruolo di assoluto valore mondiale nella grande nautica da diporto e una  valutazione come avviamento industriale e commerciale porta a considerare cifre altissime.

Da parte sindacale, si evidenzia peraltro che “l’azienda ha rappresentato l’esigenza di una riorganizzazione importante, che prevede esuberi da quantificare con esattezza, a fronte di possibili riqualificazioni. Inoltre è prevista una forte riduzione del costo del lavoro attraverso rinegoziazioni individuali circa le quali non possiamo essere d’accordo”. E si rimarca il fatto che il “piano pare molto ambizioso e difficile da realizzare e che preoccupa il fatto che non siano stati raggiunti gli accordi con tutti i creditori e che, inoltre, il fondo Blue Skye finanzierà l' operazione solo dopo l'omologa del tribunale”. Inoltre la Fiom fa notare “perplessità circa le modalità di restituzione del prestito del fondo che ammonta ad oltre 25 milioni di euro più gli interessi, che dovranno essere restituiti nel 2024. Una cifra talmente importante da contare per circa il 50% dei ricavi previsti.”  Infine da segnalare che molti broker nautici o direttamente le agenzie specializzate, pubblicizzano il “second-hand market” di barche Perini, alcune delle quali risalenti al 1991 con prezzi, per queste ultime, sui cinque milioni di euro.

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