IL PUNTO COSPICUO di Giuliano Luzzatto

IL PUNTO COSPICUO di Giuliano Luzzatto

Il Punto Cospicuo di Giuliano Luzzatto: Auguri presidenziali

Editoriale

11/02/2019 - 10:05

Non stiamo parlando del discorso di auguri del Presidente Mattarella, che ha ricevuto tanti consensi unitamente ai silenzi, quanto mai opportuni, di chi è stato criticato. Ci riferiamo alla vicenda quasi incredibile che scuote la federvela mondiale, World Sailing, di cui abbiamo recentemente dato conto in più occasioni.

Con la sua lettera di auguri postata sul sito di World Sailing (qui il suo contenuto integrale: https://www.pressmare.it/en/association/world-sailing/2018-12-31/world-sailing-new-presidential-newsletter-summarize-2018-18282) il presidente danese Kim Andersen riassume i risultati raggiunti nel 2018 e illustra grandiosi scenari per il futuro prossimo e anteriore dello sport velico.

Il presidente non ha mancato di scrivere sulla vicenda della Mixed Keelboat Offshore, asserendo cose palesemente non rispondenti alla realtà e sollevando sui social molte voci a dir poco discordanti dalla linea che vorrebbe essere dettata. In particolare è singolare quanto si ricorra alla parola “trasparenza” quando di trasparente c’è davvero poco.

Non siamo qui a dibattere sull’opportunità o meno che la vela d’altura entri ai Giochi Olimpici di Parigi a spese della storica classe Finn, né che una nazione di grande tradizione offshore come la Francia abbia il desiderio legittimo che questa specialità della vela abbia una sua rappresentanza olimpica. Aggiungiamo solo che l'alternativa votata in maggio, la Mixed One Person Dinghy (formato che prevede la somma dei punti di due differenti regate con due barche diverse condotte una da un uomo e l'altra da una donna) era un controsenso degno di Giochi senza Frontiere, non dei Giochi Olimpici.

Qui c’è il problema che una federazione sportiva mondiale, il massimo organo di rappresentanza e governo, ignora le proprie regole pur di far passare una scelta precedentemente cassata dai suoi stessi consiglieri (al Mid-Year Meeting di maggio). Con l’aggravante di voler far passare il tutto come un processo decisionale trasparente e democratico. Per la cronaca, WS considera chiusa la faccenda con una riunione straordinaria del Consiglio, svoltasi in conference call il 21 dicembre, dove la submission è stata approvata a maggioranza semplice. Peccato che di fatto non avesse avuto il 75% necessario per essere portata al voto al General Meeting di Sarasota in Florida.

Perché dunque tanta ostinazione da parte del presidente e del CEO? Se volessero davvero il bene dello sport velico ascolterebbero le voci di disaccordo, cercherebbero soluzioni e soprattutto rispetterebbero il voto dei consiglieri anziché cercare di piegarlo ai propri voleri. Loro “tirano dritti” perché presumibilmente hanno una missione da compiere a qualunque costo.

Il 29 dicembre, due giorni prima della lettera publica cui facciamo riferimento, il presidente Andersen ha inviato a sua volta una lettera al presidente del Comitato Olimpico, il tedesco Thomas Bach, nella quale magnifica l’operato di World Sailing circa la maggior ottemperanza rispetto al passato ai dettami olimpici (in particolare il completo bilanciamento numerico tra uomini e donne) con l’evidente scopo di giocare d’anticipo, poiché WS sarebbe sotto la lente del CIO proprio per alcune di queste problematiche, tra cui la procedura d’infrazione avviata dalla Commissione Europea per la violazione delle norme sul libero commercio relative all’attuale regime di monopolio per 8 delle 10 classi olimpiche.

La medesima lettera è stata inviata per conoscenza ai consiglieri, ottenendo una durissima presa di posizione da parte di un gruppo di federazioni veliche nazionali che hanno risposto punto su punto per mano di uno dei consiglieri. Oltre a lamentare risposte mancate o insoddisfacenti su svariati punti, si viene tra l’altro ad apprendere che WS non ha dato alcuna risposta circa un contratto con la società PSAV, colosso dell’organizzazione di eventi che tra i servizi propone anche il suo “Event Psychology & Research Service” che potrebbe essere stato utilizzato nei mesi intercorsi tra il Mid-Year Meeting di maggio e il General Meeting di novembre per spingere alcuni consiglieri e alcune federazioni nazionali a cambiare posizione.

Questo in aggiunta al fatto che il sistema di voto elettronico noleggiato per il General Meeting di Sarasota (vedi anche https://www.pressmare.it/it/comunicazione/press-mare/2018-12-10/world-sailing-di-male-in-peggio-affaire-offshore-keelboat-18103 ) non è omologato per votazioni ufficiali (tanto meno per decisioni importanti come le future classi olimpiche), ma solo come sistema di valutazione delle opinioni di un’ampia platea.

A poco vale la difesa d’ufficio del presidente, il quale sostiene che i cinque consiglieri che hanno rifiutato di firmare le minute del meeting perché il loro voto era stato erroneamente indicato come favorevole quando invece era sempre stato pubblicamente dichiarato contrario – fatto che non avrebbe permesso di raggiungere il quorum del 75% per presentare la famigerata submission 037/18 evitando così tutta questa penosa vicenda- sarebbe frutto di un loro cambio d’idea a posteriori o di un errore nello schiacciare il pulsante; sia il fornitore dell’apparecchiatura sia un ente terzo – ma non dice quale sia il suo nome – avrebbero infatti asseverato la perfetta funzionalità del sistema e dell’intero processo…

Segnaliamo che la FIV ha mantenuto un atteggiamento esemplare, votando fin da subito contro la submission 037/18, scegliendo così di percorrere la via della correttezza procedurale – al netto delle opinioni sulle classi olimpiche per Parigi 2024 – e mantenendo in essere le decisioni ratificate a maggio 2018.

La lettera di contestazione indirizzata ad Andersen si conclude in modo significativo: “Per favore, non si dimentichi che i velisti di tutto il mondo stanno seguendo attivamente gli sviluppi nel nostro sport e quello che attualmente vedono in World Sailing sono scontri la cui intensità non è mai stata sperimentata prima, voci su conflitti di interessi personali e commerciali, risultati di voto sospetti (un problema mai visto prima in World Sailing) e ulteriori avversità delineatesi negli ultimi mesi”.

Va comunque dato atto al presidente Andersen di apporre sempre in calce alle sue lettere mensili (vd. link in apertura) i riferimenti per contattarlo, non resta dunque che farsi sentire in quanti più numerosi possibile, anche se difficilmente qualcosa cambierà se non per decisione esterna, come quella del Comitato Olimpico o del Tribunale Arbitrale Sportivo di Losanna.

Concludo con un invito personale ai lettori di Pressmare.it: se desiderate esprimere opinioni o proporre argomenti per “Il Punto Cospicuo” sarò lieto di ricevere le Vostre mail all’indirizzo [email protected]

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