Absolute Yachts: il made in Italy che conquista l'America

Barca a motore

29/09/2017 - 18:49

Angelo Gobbi è una delle grandi figure della nautica italiana. Un imprenditore che al settore ha dato tanto, divenuto famoso con la notorietà del cantiere che per molti anni ha portato il suo nome e per la meticolosità, la grande passione con cui ha seguito passo passo la produzione e la crescita delle proprie barche. Tenendo conto delle indicazioni del mercato, del quale è sempre stato profondo conoscitore, mediate da logiche produttive sempre all’avanguardia, che hanno fatto dei suoi siti produttivi delle vere e proprie “factory hi-tech”, ha avuto un successo personale e aziendale capace di contribuire alla diffusione del made in Italy nautico in tutto il mondo.

Ancor oggi il suo modo di interpretare il lavoro, la mission con la quale ha impostato le sue aziende, sono ben vivi in Absolute Yacht. Un brand nel quale è coinvolto assieme a Marcello Bè e Sergio Maggi, i fondatori, e che potremmo definire contro corrente, innanzi tutto perché, nonostante la congiuntura negativa che nell’ultimo decennio ha caratterizzato il mondo e soprattutto il comparto nautico, è cresciuto costantemente, sotto tutti i punti di vista: gamma, numero d’impiegati, cantiere, rete commerciale, clienti… e ciò ha portato a crescere, di conseguenza, anche quei numeri che decretano lo stato di salute di un’azienda, quelli economici e finanziari. Un miracolo italiano? In termini di risultati indubbiamente, ma nella crescita di Absolute in realtà non c’è nulla di miracoloso, perché le cause del successo sono assolutamente spiegabili.

Tutto è basato sul prodotto, perché ovviamente nessuna azienda funziona se alla base non c’è una produzione di qualità, e in Absolute Yachts hanno saputo ampiamente dimostrare che le barche le sanno fare. Scafi tecnicamente all’avanguardia, marini, sicuri, performanti; design che interpreta correttamente l’essenza stessa del termine, quella di coniugare forme e funzioni nella maniera giusta; il tutto mixato con un gusto che potremmo definire ancora una volta e con orgoglio, tipicamente italiano. Ma la cosa capace di lasciare sempre il segno, anche nell’attenzione del giornalista specializzato, abituato a vedere barche da 30 anni, è indubbiamente la capacità di fornire sempre quel quid in più che ogni Absolute Yacht ha nelle proprie corde. Spesso ciò riguarda lo spazio, la disponibilità di volumi e superfici che in un Absolute sono sempre ai vertici della categoria. Una caratteristica anch’essa figlia non di un miracolo, ma di quella capacità di progettare, ingegnerizzare e costruire, che fanno parte del patrimonio genetico tramandato da Angelo Gobbi, che si traduce in una gamma divenuta in pochi anni un benchmark per tutti.

Come abbiamo detto, però, il successo di Absolute Yachts si basa sul prodotto ma anche su altri fattori determinanti, fra i primi l’internazionalizzazione del proprio mercato, divenuto rapidamente mondiale. Patrizia Gobbi e Cesare Mastroianni, due manager instancabili, come si suol dire “sempre sul pezzo”, hanno sezionato il mondo in lungo e in largo alla ricerca di partener credibili, seri, radicati nei mercati locali, capaci e degni di stampare il marchio Absolute Yacht nelle loro brochure. Un lavoro difficile, che solo i professionisti del settore sanno misurare realmente, perché le variabili della scelta sono diverse, tutte fondamentali, e devono coincidere con un supporto logistico che nella nautica, specie quando si tratta di barche di lusso, diviene una discriminante assoluta. Il caso degli Stati Uniti è emblematico, perché lì, con le norme vigenti e le abitudini dei “customer”, una mancata o cattiva assistenza può decretare, come dimostra la storia, anche il fallimento dell’impresa.

E invece Absolute Yachts negli States, a soli 15 anni dalla nascita del cantiere, è riuscita a ritagliarsi già un posto rilevante nel panorama dei competitor che affollano quel mercato, il più grande al mondo. Basterebbe d’altronde osservare la presenza di Absolute ai boat show d’oltre oceano per avere una chiara percezione di quanto affermato. L’ultima edizione del salone nautico di Miami, in Florida, il cantiere piacentino ha esposto ben 8 imbarcazioni: 40 STL, 45 Fly, 52 Fly, 60 Fly, 72 Fly, la Navetta 52 e Navetta 58, quest’ultima portata al debutto statunitense proprio per l’occasione e accolta dal pubblico con estremo favore. A contendere la scena e completare il novero c’era anche la novità della stagione 2017 ovvero la 50 Fly, barca che negli USA si inserisce in un contesto particolarmente affollato e articolato del mercato. Eppure l’italian style proposto da Absolute Yachts, anche su questa barca, l’ha portata a essere subito una delle protagoniste più visitate della rassegna, col suo carico di creatività e concretezza che ne fanno un 50 piedi anch’esso decisamente fuori dal coro.

La consistenza anche quantitativa della presenza Absolute in USA a partire dal 2012, si concretizza nella capillare distribuzione in tutte le aree nautiche di rilievo: Arizona, California, Canada, Connecticut, Florida, Illinois, Indiana, Maine, Maryland, Massachusetts, Michigan, Nevada, New Hampshire, New Jersey, New York, Ohio, Pennsylvania, Rhode Island, Vermont, Virginia, West Virginia, Wisconsin, così come ai saloni territoriali: Norwalk, Fort Lauderdale, Miami, Palm Beach, Annapolis, Bay Bridge, San Diego, Newport, Southern California, Illinois, Toronto, Catawba Island, Great Lakes Boating Festival, Detroit, Chicago, Bay Harbor.

Tutto ciò grazie alla collaborazione con dealer strutturati con decine di dipendenti dislocati in numerose sedi (tra cui: Grasonville, Deerfield Beach, Baltimore, Stevensville, Woodbridge, Jupiter, Dania Beach, Coconut Grove, St. Clair Shores, Charlevoix, Macatawa, Grand Haven, Catawba Island, Chicago, Newport Beach, Mattituck, Port Washington, South Hampton) e attrezzati con infrastrutture logistiche autonome, come marine private, capannoni di rimessaggio e uffici commerciali.

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