Elettrico, catamarano e con i foil. E23, la scommessa di De Antonio per la Coppa America

Barca a motore

29/04/2024 - 08:48

Premetto prima di entrare nel dettaglio del De Antonio E23: se tutto questo fosse stato pensato anche solo per essere parte della 37a Coppa America il gioco sarebbe valso la candela.

La barca elettrica ufficiale di questa edizione del trofeo sportivo più antico del mondo è la più recente creatura del dodicenne cantiere spagnolo che ottimo successo ha avuto in questi anni grazie alla sua idea distintiva di nascondere i fuoribordo sotto un prendisole.

Grazie a questo progetto, per De Antonio è stato anche possibile fornire la barca che ospita il comitato di regata. Ovvero, il loro D50 Coupé (https://pressmare.it/it/comunicazione/press-mare/2023-06-21/de-antonio-50-coupe-lammiraglia-4-stagioni-la-prova-in-mare-72189) sarà il battello che determina un estremo della linea di partenza delle regate della Louis Vuitton Cup prima e dell'America's Cup poi, che prenderanno il via il prossimo agosto 2024.

E per finire il coinvolgimento del cantiere catalano nella Coppa merita anche dire che il D37, modello in serie limitata di 37 esemplari, è la barca ufficiale del team Alinghi Red Bull, sfidante nell'edizione numero 37 della Coppa.

De Antonio E23 il concetto alla base
Torniamo alla barca, che in effetti è un concentrato di novità. Per iniziare, è il primo modello totalmente elettrico prodotto dal cantiere. Come è tradizione della casa, la scelta è caduta su un motore fuoribordo nascosto da un prendisole. Un collaudatissimo Torqeedo Deep blue da 50 kW alimentato da un pacco batterie Torqeedo da 40 kWh, posizionato a centro barca e accessibile rimuovendo facilmente il piano di calpestio che ospita le due poltroncine di pilota e copilota.

La scelta di avvalersi del probabilmente più noto produttore di motori elettrici fuoribordo deriva anche dal fatto che le 80 unità all'anno che (ottimisticamente secondo il sottoscritto) il cantiere si prefigge di vendere ogni anno, avranno una diffusione mondiale. Quindi, avere un marchio mondialmente già diffuso, ancora di più adesso che è entrato nella corazzata Yamaha è una garanzia di assistenza ben distribuita sull'orbe.

Un catamarano molto stretto
In secondo luogo è un catamarano, ma con un baglio da monoscafo, 7,20 m di lunghezza per 2,30 di baglio massimo. Una soluzione che rende la barca carrellabile e ormeggiabile nel solito posto barca per un 25' riduce la superficie bagnata e migliora l'efficienza di navigazione. La riduzione dei consumi è una condizione essenziale, non solo per un approccio più sostenibile della nautica, ma anche per limitare il costo generale dell'imbarcazione. Che in effetti parte da una cifra interessante pensando al tipo di barca di cui stiamo parlando: 120mila euro.

"Su una barca con motore a combustione interna", mi ha raccontato Marc de Antonio, "aumentare la potenza installata è facile e relativamente economico. Quando invece ci si affida all'elettricità, avere più kW a disposizione è estremamente costoso, quindi il nostro obiettivo è stato limitare il più possibile la necessità di energia, anche perché volevamo presentare una barca che fosse acquistabile a un prezzo competitivo anche rispetto a un'equivalente barca a benzina"

Sempre per limitare la richiesta di energia per navigare in cantiere hanno lavorato sui pesi. La costruzione è in vetroresina, ma l'anima dello scafo è in materiale termoformato che consente una struttura più leggera rispetto all'infusione tradizionale. altra primizia per il cantiere che di solito usa strutture monolitiche.

Il vantaggio del foil
E infine, l'E23 De Antonio è dotata di foil: uno curvo in fibra di carbonio e posto più o meno a mezzanave tra i due scafi. Il suo scopo non è sollevare la barca dall'acqua, ma grazie alla sua portanza ridurre il dislocamento in navigazione. Secondo quanto dichiarato dal costruttore la riduzione è del 70%e anche questo va a vantaggio dell'autonomia di navigazione, su cui torneremo.

Il foil, fisso, lavora supportato da altri due piccoli foil posti sotto i due flap e da questi ultimi regolati in funzione della velocità di navigazione. Sono stati impostati tre preset che lavorano fino a 5 nodi, fino a 15 nodi e fino a 30 nodi, velocità massima raggiungibile.

Autonomia e batterie del De Antonio E23
Le autonomie dichiarate sono interessanti, specie in considerazione del tipo di barca e dell'utilizzo medio del diportista attuale: 20 miglia a 30 nodi; 24 miglia andando 10 nodi più lenti e 50 miglia navigando a 5 nodi.

Per ricaricare dal 10 al 90% di carica le batterie si impiega da un minimo di 1,30 ore con caricatore rapido da 400V a 32A a un massimo di 12,30 ore con la tradizionale colonnina del porto da 230V a 16A.

Per controllare consumi, velocità, autonomia e gli altri dati di navigazione c'è il display messo a punto da Simrad, De Antonio e Torqeedo, posizionato subito sopra la manetta.

Un central consolle da giornata
L'impostazione di coperta è quella da central consolle con divanetto a C di prua trasformabile in solarium o zona pasto a seconda dell'altezza cu isi posiziona il tavolino rimuovibile. Questa zona può essere poi riparata da uno spray hood che si nasconde in un recesso prodiero, a poppavia del capiente gavone che ospita il pozzo dell'ancora e anche 4 parabordi.

Il modello provato ha un locale wc nascosto nella consolle di guida e davvero stupefacente per volumi in funzione della dimensione generale di questa parte, e a cui si accede da prua. Nella versione senza bagno, qui è sistemata un'ulteriore seduta imbottita.

Dietro la posizione di guida è sistemato un divanetto per due adulti, il cui schienale si può ribaltare in alto per allungare il prendisole poppiero posto sopra la scatola che copre il prendisole. A chiudere a poppa la barca, una piccola plancetta a tutto baglio.

Grant Dalton, a sinistra, assieme a Marc de Antonio Altimira

De Antonio E23, la prova in mare
Come naviga? Allora l'idea alla base dell'E 23 è avere una barca a portata del diportista comune: facile da gestire, che non richieda nessuna attenzione o preparazione particolare e piacevole in navigazione. Ci sono riusciti? In parte sì, in parte non so, ma mi verrebbe da dire di no. In ordine.

Siamo usciti in mare a Barcellona, durata della prova circa 20'. Il timone è stato tenuto solo da Marc De Antonio a eccezione di pochi metri in porto. Il mare era leggermente mosso, con onde morbide di circa 50 cm. E devo dire che anche navigando tra i 25 e i 28 nodi, la sensazione che ho provato è stata piacevole. Pochi colpi sull'onda, ridotti rollio e beccheggio. Insomma non male affatto.

La sensazione un po' strana si ha nelle accostate: la barca sbanda poco verso l'interno della curva e ciò che si sente addosso è più la forza centrifuga che "tira fuori" rispetto all'abituale trazione del corpo verso la direzione in cui si gira. Insomma più simile a un'auto che a una barca (o a una moto, che agiscono uguali, in questo senso).

Davvero semplice e alla portata di tutti?
Sulla manovrabilità e semplicità di utilizzo non posso esprimermi: non ho potuto mettere le mani sul volante né sulla manetta e quindi riferisco ciò che ho visto. E, forse complice il vento, a occhio una quindicina di nodi, con il proprietario del cantiere alla guida, l'accosto dell'E23 al De Antonio D32 che ospitava gli altri colleghi è stato lento e tutt'altro che semplice.

Quanto questo sia indice di un non raggiunto obiettivo, in assoluto lo posso dire solo con questa prova mediata da altro timoniere, quindi il giudizio, anche se non totalmente positivo da questo punto di vista, è sospeso.

Rimane da capire come una barca del genere, che in effetti ha tanti punti di forza e soluzioni davvero interessanti, possa fare breccia nel cuore dei diportisti degli Anni 20 del XXI secolo, ma questo è tutto un altro discorso.

Il gioco per battere (addirittura) Grant Dalton
Come stuzzicante sfida per gli armatori dell'E23, De Antonio ha organizzato un challenge con Grant Dalton, l'uomo al comando dell'America's Cup Event, l'ente che gestisce la regata.

Il velista kiwi, ha dovuto porre il risultato di riferimento impiegando meno tempo e consumando la minore quantità possibile di energia alla guida della prima unità E23. Il suo obiettivo: effettuare due giri di un circuito triangolare di 3 miglia lungo la costa di Barcellona. Il suo risultato: 47,15 punti dato dalla somma del tempo impiegato (16 minuti e 15 secondi) e della percentuale di batteria consumata (31%).

Questo è il valore da abbassare per i futuri proprietari del modello che vogliono mettere alla prova le loro abilità ai comandi dell'E23 nei vari eventi che il marchio organizzerà in tutto il mondo.

Giacomo Giulietti

Dati tecnici

Lunghezza fuori tutto: 7,20 m - Lunghezza linea d'acqua: 6,40 m - Larghezza: 2,30 m - Pescaggio: 0,40 m (senza motore) - Dislocamento: 1.450 Kg - Potenza: 50 kW/80 hp - Capacità batteria: 40 kWh - Velocità massima: 30 nodi - Autonomia: 5 Nodi 50 Nm; 20 Nodi 24 Nm - Tempo di ricarica: 1 h 30' con caricatore veloce / 8 h con caricatore standard - Serbatoio acqua dolce: 55 L - Costruzione: Infusione di fibra di vetro con resina vinilestere - Foil: fibra di carbonio

 
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