ETNZ AC50

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America's Cup, il primo video del nuovo cat AC50 di Team New Zealand

Sport

04/10/2017 - 16:55

Auckland (NZ) - Dopo le foto postate ieri sui siti specializzati, ecco il primo video del catamarano AC50 di Team New Zealand in navigazione, con i “grinder ciclisti” al lavoro, pubblicato sul sito della TV neozelandese.

La notizia ha fatto subito il giro del web: l’arma segreta dei Kiwi sono le nuove postazioni basate su un meccanismo ciclistico al posto dei tradizionali coffee grinder manuali. L’idea non è nuova, già la sfida svedese alla 23ma AC nel 1977, aveva installato i grinder a pedali sul 12m S.I. Sverige, ma l’idea non ebbe seguito. In tempi recenti sia Franck Cammas che Yann Guichard hanno installato sui maxi trimarani classe Ultim un telaio di bici collegato alle drizze per issare in solitario le enormi vele, in particolare la randa.

Sui cat di Coppa i grinder lavorano in continuazione per accumulare pressione nell’impianto idraulico che muove la wingsail e i foils, non solo nel momento effettivo delle manovre, dunque. Inoltre, anche il tattico è spesso chiamato a lavorare, solo timoniere e randista non macinano.

La soluzione di ETNZ non si basa solo sull’idea che la forza muscolare delle gambe sia molto maggiore di quella delle braccia (inoltre i velisti tradizionalmente si allenano in bici), ma raddoppia le colonnine, poiché quelle tradizionali richiedono due elementi ciascuna. Inoltre la posizione assunta è molto più aerodinamica, altro elemento chiave in una “barca” che viaggia a 50 nodi.

Il video:
https://www.tvnz.co.nz/one-news/sport/other/watch-exclusive-footage-shows-team-new-zealand-flying-across-auckland-waters-using-game-changing-leg-powered-grinders

Controindicazioni? Come si può vedere dal cambio di mure (con pochissimo vento è difficile valutarne i tempi) non è così immediato “saltar giù dalla bici e risalire sull’altra”. Sicuramente verranno studiati attentamente tempi e modi della manovra. Se la tecnologia saprà fornire calzature adatte sia alla pedalata che al rapido spostamento a bordo, forse sarà l’acido lattico accumulato a rendere meno agili i poveri grinder.

Come da tradizione, a questa prima uscita tecnica dell’AC50 Kiwi era presente un gommone spia (esiste un severo regolamento che definisce distanze minime e altri parametri per gli “osservatori”) probabilmente di Oracle. Vedremo se adesso il Defender si butterà a modificare il suo AC50 “17” appena varato.

Al momento metà dei team ha svelato le carte, mancano Artemis, Groupama e Team Japan. Quest’ultimo è di fatto un team satellite di Oracle e non è escluso che alcune modifiche possano essere provate su questa barca che non ha alcuna speranza di arrivare alla finale di America’s Cup.

Sarà interessante vedere quali soluzioni propongono Artemis e Groupama, che hanno studiato i loro foil con il supporto di HDS GSEA Design, società francese che ha sviluppato un proprio software FSI, acronimo che significa Fluid-Structure Interaction, ed è responsabile dei foil di tutti gli IMOCA della Vendée Globe.

La scelta di ETNZ di rimanere ad Auckland e il periodo di embargo richiesto per compensare il tempo perso a causa delle vicende legali (vedi il ns articolo: https://www.pressmare.it/it/comunicazione/press-mare/2017-01-04/america-s-cup-vela-ac50-etnz-bermuda-5449) pare essere stato quanto mai opportuno per ritardare la diffusione della novità che potrebbe cambiare le sorti della 35ma America’s Cup.

Giuliano Luzzatto
Twitter: @gluzzatto

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