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Con Inoxstyle farsi la doccia in barca ha un nuovo significato

Accessorio

09/06/2023 - 09:52

Inoxstyle produce docce da esterni per imbarcazioni, piscine e giardini. Nel sito aziendale, il racconto che apre la navigazione è chiaro: «Le nostre docce da esterno […] raffinato design, [...] uso dell'acciaio inox AISI 316L Marine Grade[...]. [...] offrire un connubio perfetto tra funzionalità e bellezza estetica, creando un'atmosfera di eleganza discreta ed esclusiva».

Inoxstyle: tutto vero, ma c'è molto di più

Per carità, tutto corretto, con una considerazione: se ci si ferma a questo non si ha davvero l'idea di che cosa possa significare una doccia e, in particolare, una doccia Inoxstyle per uno yacht. Certo, anche per piscine e giardini, ma limitiamoci all'aspetto nautico. 

Per arrivare a capire meglio come mai un un complemento così di servizio, che posso reputare ennesima voce della lista: cosa-voglio-sulla-mia-barca, diventi un oggetto che alcuni armatori sono disposti a pagare: «quanto un'utilitaria» (parole pronunciate da un felice possessore di una doccia Inoxstyle) ho avuto una chiacchierata con Leonardo Pampaloni, l'amministratore dell'azienda di Viareggio. E ho capito che anche sulla doccia, oggetto con cui si è in contatto ogni giorno, ci sono un sacco di cose da scoprire o di cui tenere conto e che invece spesso non si considerano, ma che possono trasformare quel soffione da cui esce l'acqua per lavarti in un momento in cui stai bene. 

Tempi da doccia per barche e scommesse

Ecco che cosa ho scoperto. La doccia in barca è un arrivo recente. Non parlo del sacco nero che si scaldava al sole negli Anni 80, epoca in cui nelle ville e nelle piscine della Versilia, stavano cominciando ad apparire docce da esterni anche belle da vedere. La doccia come vero complemento d'arredo funzionale, «ancillare» lo chiama giustamente Pampaloni, è arrivata sugli yacht all'inizio di questo secolo. La Inoxstyle è apparsa poco dopo, nel 2010, con un'idea di base: «la scommessa è questa: facciamo qualcosa di esclusivo e diverso da tutti gli altri, ci giochiamo tutto subito così se non funziona lo capiamo immediatamente e se va male tra due anni ci possiamo dedicare a qualcosa di diverso». Nel 2023 Leonardo Pampaloni ancora non s'è dedicato a qualcosa di diverso…

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Quanto costa una doccia Inoxstyle

Parto proprio dall'elemento che in genere viene affrontato per ultimo, specie quando non è l'elemento di appeal commerciale su cui fa leva un'azienda: il prezzo.

Una doccia Inoxstyle parte da 4500 euro «e in realtà per la complessità generale e la ricerca che c'è dietro ogni modello potrebbero costare anche di più», mi spiega l'ingegnere che guida la compagine. Allora ho cercato di capire perché costano così e poi perché potrebbero costare anche di più.

Ogni nuovo modello parte da un lavoro con il designer e si basa su un brief che racconta il tipo di barca, il target di clientela, i materiali che "piacciono" a Inoxstyle, acciaio inossidabile (come lascia immaginare il nome aziendale) e il carbonio.

Poi si verifica quali sono i profili realizzati o realizzabili dai produttori (fino a prima di questa intervista io mi riferivo ai profili come: «i pezzi con cui è fatta la doccia»). «Selezioniamo ciò che in tal senso offrono i nostri fornitori o se è il caso ne scegliamo di nuovi. Non ci inventiamo dei profili apposta. Vale per l'acciaio: a parte eccezioni i profili base dell'acciaio sono di produzione esterna (i lotti di produzione richiesti sono molto grandi), poi questi profili base vengono modificati da noi per ottenere le forme e disegni voluti. Oggi se ne trovano alcuni che fino a pochi anni fa non c'erano e questo aumenta le possibilità in termini di design. I profili di carbonio invece vengono prodotti su nostro disegno e su nostri stampi», spiega l'ingegnere. Inoltre lavorare con ciò che offre il mercato, per quanto selezionato, è un modo per limitare i costi, che non vuol dire pagare poco, ma il più importante non pagare troppo.

Inoxstyle, un'azienda, quattro teste

Per ogni nuova introduzione in catalogo, il designer Giancarlo Vegni abbozza una serie di idee: 30, 40 proposte di prodotto scelte sulla base di quelle che sono reputate migliori in base a prezzo, mercato (se piscine o nautica) e clientela. La scelta si gioca su due considerazioni: razionale ed emotiva. La prima si basa sulle solite  considerazioni economiche, fattibilità, richiesta e appeal del mercato (dati quantitativi). L'altra,parte da un: «è bello, ci piace, vogliamo farlo, magari non c'è un mercato, ma ci fa voglia di farlo. Alcuni dei più importanti prodotti, molto complessi da realizzare e per questo appassionanti, Dream Yacht - Dream Carbon e Eidothea forme particolari, sono nati proprio da scommesse e sfide di questo genere», racconta l'amministratore.

Il processo creativo e poi la realizzazione danno origine a qualcosa di così lontano dall'idea di doccia da barca propria di molte persone che spesso il cliente rimane piacevolmente sorpreso quando "scarta il prodotto". Nonostante abbia scelto il modello e tutte le varianti su materiale, finitura, colore ecc è davanti all'oggetto reale e tridimensionale, in tutta la sua presenza, che la soddisfazione è ancora maggiore.

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Docce e megayacht

Ecco, finora ho capito perché certi armatori hanno particolare affezione estetica verso le docce Inoxstyle. Parentesi, per dare un'idea di quali "certi" si parla e di quanti siano un dato: «allo scorso Monaco Yacht Show erano almeno 20 le barche con i nostri prodotti a bordo», mi racconta il mio interlocutore. Ma il costo da cui siamo partiti è nascosto anche dentro (e sotto) le docce. Qui nell'azienda con base a Camaiore sono tanto tecnologici. L'estrazione è meccanica, non idraulica. E qui cambia l'approccio rispetto al "profilo" visto prima: «Ci siamo ridisegnati tutte le parti idrauliche dentro la doccia e di base utilizziamo il meno possibile componenti esistenti sul mercato: circa l'80% della docccia è composto da parti disegnate apposta per quel modello». Così si verifica non solo la qualità dei componenti, ma anche il perfetto funzionamento. Determinate forme e geometrie della doccia potrebbero essere incompatibili con dei pezzi standard sia per quanto riguarda la funzionalità specifica o l'ergonomia d'uso. Per esempio, limitandosi a ragionare sui miscelatori: con certi angoli e piegature le cartucce già presenti sul mercato non lavorano bene e devono essere realizzate specificatamente. Inoltre se i pezzi li costruisci tu sei in grado di garantire un'assistenza che dura nel tempo, mentre se il fornitore esterno non produce più quel ricambio non lo puoi più sostituire.

L'importanza di essere complessi

«Un elemento che noi valutiamo quando consegnamo i prodotti in fase di selezione del design è la difficoltà realizzativa: scartiamo tutto ciò che è realizzabile industrialmente. Un prodotto generalista, a basso costo non ci interessa: ci sarà sempre chi lo produrrà industrialmente a un prezzo inferiore al tuo». E in queste parole è anche spiegata la scommessa di cui si parlava poco sopra e che quasi tre lustri dopo fa ancora vincere l'azienda toscana.

Nel prodotto industriale si prende un profilo di tubo standard, si taglia e buca dove serve per avere i componenti. I materiali hanno spessori minimi. E può capitare che l'inox usato sia Aisi 304, lega di grado inferiore all'Aisi 316L utilizzato nei prodotti di alta qualità. 

Quindi si compra l'idraulica, la rubinetteria, i tubi interni e i soffioni. Fresature, tagli, forature e piegature sono standard e realizzate a macchina. Poi il tutto passa ai reparti di montaggio, dove si assembla, ma parzialmente. Questo consente di usare imballaggi più compatti, stile Ikea insomma, per minimizzare i costi di spedizione.

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Altezza mezza bellezza

L'approccio Inoxstyle è totalmente ribaltato. Si parte dalle materie prime, tagliate e piegate secondo certi profili. Quindi saldate a mano, controllate e rilavorate dove serve affinché le saldature siano perfette. Ciò fa sì che non esistano due docce Inoxstyle identiche perché la lavorazione con gli spessi profili usati dall'azienda fa sì che anche le semplici piegatura siano leggermente diverse di volta in volta: «non si può robotizzare: ogni saldatore e lucidatore ha la sua mano e prevede una raffinazione successiva e quindi la lucidatura e se vediamo che presenta un difetto, si sistema il difetto ed eventualmente si risalda e si rilucida», illustra Pampaloni. 

La doccia Inoxstyle, bella anche dove non vedi

Oltre a svolgere la sua funzione, qualsiasi accessorio di qualità non deve dare problemi. Per questo anche il pozzetto, vale a dire il punto in cui la doccia si collega all'impianto idraulico di bordo, deve essere all'altezza di tutto il resto. La doccia, la parte esterna non è un problema, si può cambiare facilmente, ma la giunzione è qualcosa di più intimamente legato alla barca: «un lavoro da svolgere una volta e non pensarci più. È pensato per vivere senza manutenzione, non ci rimane sporco e non ci sono parti usurabili». E anche per questo gli interventi di assistenza sono al massimo un paio l'anno nonostante le centinaia di prodotti installati in giro. Afferma sorridendo l'imprenditore: «le richieste di assistenza più frequenti sono per sole due cause: danni per doccia stivata male o per la perdita in mare del tappo del pozzetto».

Già perché finora non si è detto, ma le docce da esterni sugli yacht appaiono all'ormeggio e scompaiono quando la barca è in navigazione. In pratica si posizionano al loro posto solo quando servono.

Primo: non avere problemi

L'affidabilità e la semplicità di installazione e rimozione quotidiana sono stati i due elementi che sin dall'inizio hanno conquistato i comandanti di yacht. E se convinci i comandanti è facile anche che si convincano gli armatori e poi i cantieri. Per primi sono arrivati i tedeschi e gli olandesi, mentre gli italiani, a parte qualche raro caso, sono arrivati in un secondo momento. «Realizziamo anche docce totalmente custom, diversi cantieri ci chiedono il prodotto per la barca specifica che ha magari vincoli nella posizione o nelle esigenze tecniche». E questo può fare nascere l'esigenza di inventarsi nuovi prodotti, come come l'accessoristica per il bagno o soluzioni che soddisfano una particolare richiesta: «per esempio le colonnine rimovibili, sono state sviluppate su una specifica necessità di un cantiere che non voleva una doccia rimovibile con telefono. Oppure i lavandini removibili che si possono installare sullo stesso pozzetto della doccia».

Inoxstyle è differente anche sulla carta

L'approccio inusuale che finora ha garantito il successo di Inoxstyle nasce anche da una gestione degli ordini differente, poco amata da chi cerca un fornitore dal prezzo flessibile e adattabile. L'ordine è preso in carico solo quando è totalmente saldato, di conseguenza la produzione è just in time: si realizza solo ciò che è stato ordinato. In tre settimane qualsiasi doccia può essere consegnata al cliente. «Non vendiamo a credito, il cliente un prodotto Inoxstyle lo paga subito di modo che così non ricadano su di lui tutti i costi parassiti che un normale modello di business si porta dietro come l'eventuale insoluto degli altri clienti, il costo del magazzino o anche il classico "cambio di idea armatoriale" dell'ultim'ora. Certo prevediamo anche delle scontistiche per i cantieri, ma definitivamente non lavoriamo sul prezzo per attrarre, questo ci consente però di trasferire al cliente il massimo valore in relazione al prezzo pagato, rendendo accessibile quello che non lo sarebbe usando i normali criteri di formazione del prezzo», conclude Leonardo Pampaloni. 

Quindi perché Inoxstyle è diventata ciò che è oggi? Perché produce qualcosa di unico. E un oggetto che per sua natura ha un mercato così ristretto e un costo così sensibile non attira nessun concorrente industriale: in questo senso è il miglior difensore di sé stesso.

Giacomo Giulietti

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