P04 Osum, nuova ammiraglia Guardia di Finanza

P04 Osum, nuova ammiraglia Guardia di Finanza

A bordo di P04 “Osum”, nuova ammiraglia della Guardia di Finanza

Istituzioni

29/08/2022 - 09:03

L’Unità della Guardia di Finanza P04 “Osum”, recentemente varata presso lo stabilimento dei Cantieri Navali Vittoria di Adria (RO), nel suo giro inaugurale che dall’Adriatico la porta fino a Genova, dove sarà presente in occasione dell’imminente Salone Nautico, è attualmente in sosta a Olbia dove abbiamo avuto modo di salirvi a bordo.

Un’opportunità che non potevamo farci sfuggire per ammirare un’Unità navale dagli importanti contenuti tecnologici e capacità operative molto elevate, assecondata con entusiasmo dall’equipaggio che ci ha guidati nel corso della nostra visita mostrandoci e spiegandoci con motivato orgoglio, gli aspetti salienti dell’ammiraglia della flotta del Corpo.

Grazie all’ospitalità che ci hanno riservato il Ten. Col. Rosario Vicedomini, comandante dell’Unità, e il suo secondo Cap. Matteo Fangifesta, che ci ha accompagnati illustrandoci ogni ambiente dell’Osum, abbiamo avuto l’opportunità di apprezzare il livello tecnologico che dall’apparato di propulsione a quello di gestione delle operazioni e condotta nave, caratterizza l’ammiraglia della flotta navale della Guardia di Finanza.

Ci piace intanto menzionare le ragioni che con fierezza ci sono state esposte dall’equipaggio in merito alla scelta del nome “Osum”, ripreso dal’81° corso Allievi Ufficiali GdF “Osum II” del periodo 1981-1985, frequentato, tra gli altri, anche dall’attuale Comandante Generale del Corpo. Osum è un fiume dell’Albania meridionale che per il Corpo riveste un’importanza storica particolare, perché sia durante la Grande Guerra sia nel corso della II Guerra Mondiale, fu teatro di operazioni belliche che ebbero come protagonisti gli uomini della Guardia di Finanza.

P04 Osum ammiraglia GdF, copyright Angelo Colombo

Il P04 “Osum” è un pattugliatore d’altura definito “green” per alcuni aspetti che riguardano in modo particolare l’apparato propulsivo, un diesel elettrico grazie al quale l’Unità può navigare fino a un massimo di 11 nodi in pattugliamento, affidandosi unicamente ai due generatori principali. In questa modalità l’Unità ha consumi paragonabili a un piccolo cabinato a motore, circa 80 l/h, il che equivale a un’autonomia molto elevata alla quale si aggiungono un livello di emissioni particolarmente ridotto, soprattutto in considerazione delle dimensioni dell’unità, e perché no, un importante risparmio in termini consumo.

P04 Osum ammiraglia GdF, copyright Angelo Colombo

Le modalità propulsive in navigazione sono tre. Una prevede l’impiego dei due potenti motori diesel MTU 20V 4000 M93L da 4.300 kW l’uno; un’altra l’accoppiamento dei due motori elettrici Danfos da 300 kW ciascuno utilizzato come dinamo con i generatori spenti; la terza, infine, è la modalità “electric” che opera utilizzando le sole macchine elettriche alimentate dai generatori.

P04 Osum ammiraglia GdF, copyright Angelo Colombo

Per ottenere prestazioni in elettric mode e al contempo una velocità massima di poco al di sotto dei 30 nodi, l’aspetto idrodinamico riveste un’importanza fondamentale. Non a caso il Corpo per questa Unità ha scelto un progetto sviluppato in Olanda dalla Damen, cantiere proprietario anche del marchio Amels per la sua divisione superyacht. Si tratta del progetto denominato “Axe Bow”, che tradotto significa “prora ad ascia”, dunque verticale e con ingressi prodieri lunghi e stretti. Questi progetti appartengono alla categoria wave-piercing, vale a dire piattaforme pensate per penetrare il mare formato opponendo poca resistenza. Naturalmente sono scafi stretti stando ai canoni tipici del diporto, e anche “Osum” infatti, nonostante la sua lunghezza f.t. di 60,6 m ha una larghezza fuoritutto di appena 9,55 m, ma proprio da queste forme derivano le sue grandi doti marine.

P04 Osum ammiraglia GdF, copyright Angelo Colombo

I 30 uomini di equipaggio sono tutti professionisti di grande esperienza che il Corpo ha selezionato per questa Unità chiamata a svolgere compiti d’altura molto delicati e importanti, per i quali sono stati adottati sistemi elettronici di ricerca e sorveglianza sofisticati. La plancia viene da dire che è cuore e mente di questo mezzo navale, perché a differenza di quanto siamo stati abituati a vedere sinora, la CP, ossia la Centrale di Propulsione, su “Osum” non necessita di presidio, dunque, l’addetto di “macchina” sta in plancia con la squadra di servizio della Condotta Nave, i radaristi, gli addetti alle comunicazioni e gli altri operatori. Questa è una novità molto interessante e possibile grazie ai sofisticati sistemi di comando e controllo installati a bordo di questa bella nave costruita dai Cantieri Navali Vittoria.

P04 Osum ammiraglia GdF, copyright Angelo Colombo

Per quanto riguarda la Condotta Nave, un altro elemento interessante è rappresentato dalla possibilità del comandante di gestire in totale autonomia una delle tre possibili modalità di propulsione, inoltre, grazie alla presenza di eliche a passo variabile, la linea d’asse è alimentata da un riduttore che non ha funzione di invertitore, dunque è meno ingombrante e pesante e anche più efficiente. Con un dislocamento di 527 tonnellate e un pescaggio massimo di 3,20 m “Osum” è una nave chiaramente votata ai compiti d’altura. Non a caso gli alloggi a bordo prevedono la presenza di ulteriori sei membri di equipaggio da ospitare nelle operazioni Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, istituita nel 2004 a supporto delle attività di protezione delle frontiere dei paesi Schengen. Il P04 “Osum” per tale ragione è stato cofinanziato per la sua realizzazione dall’UE nell’ambito del Fondo di Sicurezza Interna 2014-2020.

 

P04 Osum ammiraglia GdF, copyright Angelo Colombo

Sempre per i compiti che l’Unità è chiamata a svolgere in alto mare, a bordo sono presenti battelli pneumatici che è possibile gestire per le operazioni di alaggio e varo in modo rapido e sicuro, senza dover fermare l’Unità che può continuare le operazioni di pattugliamento a 11 nodi, inoltre, è previsto anche l’impiego di un mezzo “unmanned” vale a dire un drone, anch’esso di ultima generazione e dotato di sensori che permettono di estendere il raggio di ricerca e sorveglianza in modo molto importante.

P04 Osum ammiraglia GdF, copyright Angelo Colombo

Una nave che, sebbene realizzata su progetto olandese, mette in evidenza le grandi capacità dell’industria nazionale nella costruzione di mezzi d’avanguardia. I Cantieri Navali Vittoria si sono più volte distinti in tali ambiti e la loro attività a quanto ci risulta è frenetica per rispondere alle richieste nazionali e internazionali di sofisticati mezzi militari. Dunque, un bell’esempio di made in Italy, che abbiamo avuto modo di toccare con mano a bordo di “Osum”.

Ringraziamo il Comandante Ten. Col. Rosario Vicedomini e il suo secondo Cap. Matteo Fangifesta per l’ospitalità che ci hanno riservato e soprattutto per la generosità delle informazioni che hanno condiviso con noi.

Angelo Colombo

 P04 Osum ammiraglia GdF, copyright Angelo Colombo

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