Vela: la Federazione Mondiale si autoassolve per il caso Malesia

Vela: la Federazione Mondiale si autoassolve per il caso Malesia

Vela: la Federazione Mondiale si autoassolve per il caso Malesia

Sport

13/10/2017 - 15:53

Dopo aver ottenuto il placet del Comitato Olimpico, chiamato in causa per dare più forza alla propria posizione, World Sailing ha emesso il comunicato finale circa la triste vicenda, le cui fasi cronologiche sono pubblicate nei precedenti articoli su Pressmare.  E’ possibile prendere visione del comunicato, in inglese, al seguente link:

http://www.sailing.org/news/39107.php#.Vpd9P7x-1Xg

Pubblicheremo nei prossimi giorni un editoriale di approfondimento, per ora notiamo come alle parole nette che ribadiscono il concetto di non discriminazione, non faccia seguito alcuna sanzione circa il comportamento della Malesia. Certamente la federvela malese ha dovuto soggiacere a un diktat del suo governo, tuttavia senza una netta presa di posizione da parte di World Sailing, pur sempre il massimo organo di governo dello sport velico, è probabile che in futuro episodi simili possano ripetersi nonostante vengano annunciate le future sanzioni (dalla mancata assegnazione di manifestazioni, al non invio di giudici internazionali fino all’espulsione della federazione nazionale coinvolta, cosa assai improbabile per come si sono svolte le cose finora).

Appare evidente la volontà di non penalizzare gli atleti di nazioni la cui federazione non sia, o sia stata, ottemperante, ma governare significa anche avere la situazione sotto controllo, cosa che World Sailing ha dimostrato, nei fatti, di non avere nonostante la problematica fosse ampiamente prevedibile perché già accaduta nel recente passato e perché il problema venne sollevato ancora nel 2011. World Sailing, ente coorganizzatore dei Mondiali, si autoassolve dichiarando come siano state le federazioni veliche malese e israeliana a causare tutto questo non informando per tempo chi per incarico istituzionale avrebbe invece l’incarico vigilare… L’indiziato maggiore è certamente Chris Atkins, uno dei sette Vice President di World Sailing, responsabile della vela giovanile e principale sponsor nell’assegnazione dei Mondiali alla Malesia. Una fonte affidabile ci ha spiegato come l’inusuale presa di posizione della Royal Yachting Association (la federvela britannica) contro la pessima gestione del caso da parte di World Sailing sia da intendere come pubblico atto di sfiducia nei confronti di Atkins. La fronda esiste, per fortuna, e una decisa presa di posizione da parte dell’australiano Nicholas Hutton, membro del sottocomitato per i Mondiali Giovanili, è stata pubblicata dal sito Scuttlebutt Europe nella sua quotidiana newletter (lettera al direttore, in fondo): http://scuttlebutteurope.com/past-issues/1558-scuttlebutt-europe-3502-13-january

L’augurio è che la nuova dirigenza di World Sailing, con l’olimpionico Malcom Page al dipartimento Marketing e Comunicazione e il nuovo CEO insediato venerdì scorso, il britannico Andy Hunt (già coinvolto con successo nella gestione dei Giochi di Londra), sappiano gestire World Sailing in maniera più efficace.

Giuliano Luzzatto
Twitter: @gluzzatto

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