il responsabile nazionale della sezione nautica di Confarca, Adolfo D’Angelo

il responsabile nazionale della sezione nautica di Confarca, Adolfo D’Angelo

Le scuole nautiche di Milano contro la Città Metropolitana

Servizio

18/01/2018 - 10:00

Le scuole nautiche di Milano protestano contro il nuovo regolamento che ne disciplina le attività sul territorio Milanese e del suo hinterland approvato lo scorso 13 dicembre dal Consiglio Metropolitano di Milano. A rivelare il malcontento della categoria è la CONFARCA, la confederazione che rappresenta le scuole nautiche: secondo il segretario nazionale della sezione nautica, Adolfo D’Angelo, si tratta di “un regolamento obsoleto già nel nascere” che non tiene conto delle normative introdotte dalla recente riforma del Codice della Nautica.

“Con il regolamento nazionale viene stabilito in maniera univoca che i corsi per il conseguimento della patente nautica son di unica competenza delle scuole nautiche e che qualsiasi abuso è perseguito penalmente con chiusura immediata dell’esercizio e sanzione amministrativa da 5mila a 15mila euro”, ricorda D’Angelo: “Perché a Milano nel nuovo regolamento non si è tenuto conto della Riforma nazionale, continuando a mantenere sanzioni ridicole di poco più di 100 euro e senza considerare la responsabilità penale per chi esercita abusivamente la nostra professione?”.

“Dopo anni di attesa ci aspettavamo un lavoro decisamente migliore ma, purtroppo, abbiamo a che fare con dirigenti che scrivono norme senza sapere cosa accade fuori dai loro uffici e senza ascoltare chi lavora nel settore – ammonisce D’Angelo – Nel 2014 ci era stata promessa questa norma in tempi brevi che doveva sostituire il vecchio regolamento obsoleto dal 2008, e dopo ben 3 anni viene emanato un regolamento che è vecchio già prima di entrare in vigore”.

Secondo Adolfo D’Angelo, inoltre, “In questi tre anni abbiamo più volte sollecitato l’ufficio competente della Città Metropolitana di Milano per sederci ad un tavolo in cui poter dare il nostro competente contributo, ma siamo stati sempre snobbati: non si sono degnati di darci ascolto neppure dopo aver denunciato al Prefetto l’inefficienza della Città Metropolitana di Milano e neppure quando le scuole milanesi, in modo provocatorio, minacciarono di stralciare le loro licenze e mettersi al pari di tutti gli abusivi”.

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