Un momento del convegno di oggi

Un momento del convegno di oggi

Celebrato anche a Cagliari l'European Maritime Day

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13/10/2017 - 16:38

Cagliari, 20 maggio 2016 – E’ stato incentrato sul turismo marittimo e costiero, dalla situazione attuale fino alle sue prospettive e criticità,  il convegno  “L’economia del mare e il turismo costiero e marittimo: segmenti emergenti, prospettive e opportunità di crescita in Sardegna”, organizzato oggi pomeriggio dall’ Associazione Altur Ego presso il Comando della Marina Militare.

L’iniziativa si è inserita nell’ambito della European Maritime Day (Giornata Marittima Europea), nata nel 2008 dalle volontà congiunte di Consiglio Europeo, Parlamento Europeo e Commissione Europea, al fine di consolidare la consapevolezza dei cittadini europei sull’importanza del mare come risorsa.

Il Turismo Marittimo in Europa: un settore chiave dell’industria turistica

Grazie alla loro straordinaria bellezza, ricchezza culturale e grande varietà, le regioni costiere dell’UE rappresentano infatti la destinazione preferita di molti vacanzieri europei e non, il che rende il turismo costiero e marittimo un importante comparto dell’industria turistica.

Con quasi 3,2 milioni di addetti, questo settore genera complessivamente un valore aggiunto lordo di 183 miliardi di euro e rappresenta oltre un terzo dell’economia marittima.

Non meno del 51% della capacità ricettiva degli alberghi in tutta Europa, è proprio concentrata nelle regioni costiere (in Italia rappresenta il 46%, in Sardegna il 76%).

Nell’ambito della strategia “Crescita blu” dell’UE, il settore del turismo costiero e marittimo è stato identificato come un comparto con particolari potenzialità per promuovere un’Europa intelligente, sostenibile e solidale. È il più importante settore marittimo in termini di valore aggiunto lordo e occupazione e, secondo lo studio sulla Crescita blu, aumenterà del 2-3% entro il 2020.

Nel 2012, il turismo da crociera impiegava da solo 330 000 persone e ha registrato un fatturato di 15,5 miliardi di euro. Per il futuro è previsto un ulteriore incremento.

Il comparto in Italia: un contributo su più fronti

Nella Penisola, sono ben 15 le regioni e oltre 600 i comuni bagnati dal mare. Naturale che il turismo costiero sia uno dei principali prodotti turistici per l’economia nazionale.

L’apporto del comparto marittimo nel suo complesso è molto rilevante: il suo contributo al PIL nazionale è risultato più elevato rispetto a quello di altre importanti industrie manifatturiere e, considerando l’indotto, è di poco inferiore a quello del settore primario.

Ma in Italia il turismo marittimo si declina anche nel settore crocieristico, in cui il Bel Paese spicca tra le destinazioni privilegiate nel Mediterraneo, e nella nautica.

Alla crescita del comparto, ha contribuito anche un deciso cambio culturale. Negli ultimi anni il numero di persone che abitualmente impiega il proprio tempo libero in pratiche turistiche è in continua crescita e assume sempre più le caratteristiche di un fenomeno di massa.

Parallelamente all’ incremento quantitativo dei flussi turistici e all’espandersi della varietà e della variabilità dei comportamenti di consumo turistico, si è quindi realizzata una maggiore e più articolata complessità della domanda, e si sono moltiplicate le destinazioni turistiche, le gamme ed i contenuti dell’offerta.

Inoltre si è diffusa la consapevolezza dei positivi effetti economici connessi all’evoluzione del settore turistico, in termini di reddito, occupazione e benessere. Anche territori finora assenti o marginali rispetto a queste dinamiche sono ormai interessati ad assegnare allo sviluppo delle attività del turismo ruolo e funzioni indispensabili per la valorizzazione delle proprie risorse naturali e per una loro affermazione economica.

In Sardegna, una vocazione ancora da sviluppare

Per la sua insularità, l’essere circondata dal mare, la Sardegna appare come un terreno estremamente fertile per far attecchire il turismo costiero e marittimo.

Lo confermano in primo luogo le cifre:

-          2.000 Km di coste, di cui 1400 circa balneabili 1° isola in Italia e nel Mare Mediterraneo per la lunghezza delle coste

-          il 76% delle strutture ricettive situato sulle coste, con 3.251 unità (su un totale di 4.255), contro il 46% della media nazionale: le strutture ricettive  sulle coste della penisola sono 72.947 su un totale di 158.412 (Fonte Eurostat, Anno 2012).

-          200 mila circa posti letto (offerta ricettiva ufficiale)  in totale in Sardegna, pari al 4% sul totale nazionale, caratterizzati da elevato “stellaggio”

-          6 parchi nazionali/marine protette

-          20.000 posti barca, che rappresentano il 12,5% dell’offerta ricettiva nautica nazionale e garantiscono alla Sardegna il secondo posto nella graduatoria nazionale per numero di posti barca dopo Liguria, e prima di Toscana, Friuli Venezia Giulia e Sicilia

In realtà, malgrado i numeri parlino a suo favore, alcune potenzialità del turismo costiero e marittimo sardo non sono state ancora sviluppate.

Non sono molte le riflessioni fatte sui singoli segmenti. Ugualmente, non sono presenti studi o momenti di approfondimento annuale in cui si condividono le caratteristiche e le tendenze dei singoli mercati.

Da qui, la volontà dell’ associazione culturale Altur Ego – fondata da un gruppo di laureati in Economia e Gestione dei Servizi Turistici dell’Università di Cagliari – di aderire alla European Maritime Day, per dare voce alle più diverse professionalità del comparto, offrire un momento di dialogo e confronto utile alla sua crescita.

 “L’anno scorso, abbiamo lanciato l’evento a Oristano, ci sembra davvero disegnato per la nostra regione”, ha ricorda Francesca Palmas, presidente di Altur Ego, che ha dedicato diversi anni all’approfondimento del tema dell’economia del mare e più specificamente del Turismo nautico in Sardegna “avendo trascorso diversi anni a osservare l’evoluzione del turismo e a maturare diverse esperienze professionali, abbiamo sentito l’esigenza di offrire qualche stimolo al nostro territorio.Nelle regioni costiere italiane, sono presenti appuntamenti annuali sull’economia del mare. La nostra ambizione è quella di far sì che l’European Maritime Day sia da includere tra le manifestazioni regionali e coinvolgere nella sua realizzazione quanti più stakeholders possibili”.

 

L’associazione Altur Ego

L’ associazione culturale fondata da un gruppo di laureati in Economia e Gestione dei Servizi Turistici dell’Università di Cagliari è nata dall’esigenza di creare un’occasione costante di incontro per scambiare pareri, esperienze e opinioni, unire le forze per valorizzare le competenze professionali maturate sul campo, organizzare insieme delle iniziative per crescere e allo stesso tempo essere presente sul territorio, colmare il gap tra università e imprese, contribuire al suo sviluppo socio-economico.

 

GLI INTERVENTI DEL CONVEGNO

Dopo i saluti istituzionali dell’Ammiraglio Edoardo Compiani e di Carlo Balata della Capitaneria di Porto, i lavori sono stati aperti da Giuseppe Melis (docente di marketing turistico e coordinatore del corso di laurea in economia e gestione dei servizi turistici dell’Università degli studi di Cagliari), che ha sottolineato la necessità di dare valore al patrimonio regionale, attraverso il lavoro di rete, la promozione e la formazione di competenze.

Un quadro approfondito della filiera dell’economia del mare è stato dipinto da Carlo Marcetti (economista per le politiche del turismo e dei trasporti). In Sardegna, il 5,6% delle imprese è dedito all’economia del mare (alle spalle della Liguria, che conta invece il 9%), pari a 9295 imprese, una cifra in crescita rispetto all’ultimo biennio ma distribuita ancora in modo non equilibrato sul territorio regionale (il primato spetta alla provincia di Olbia Tempio, per qualità del servizio e accessibilità del territorio). La crescita del segmento crocieristico (506.484 i passeggeri sbarcati nel 2015 a Cagliari e Olbia, nel corso di 256 toccate) si accompagna a una leggera ma graduale risalita del turismo da diporto, che dopo il crollo del 2009 sta riprendendo quota.

Un’analisi della visibilità dei porti sardi, come punto di partenza per la loro crescita nel mercato internazionale, è stata attuata da Clara Benevolo (docente di economia e gestione delle imprese turistiche dell’Università degli Studi di Genova): in base a un’indagine sui siti web di dieci marine dell’Isola, è emerso quanto un portale accessibile, aggiornato, ricco di contenuti anche relativi alla destinazione turistica del territorio di appartenenza, possa contribuire a rendere vincente una strategia di marketing

Proprio l’esperienza del Marina di Portisco, illustrata dal suo con il direttore Vasco De Cet, ha visto concretizzarsi l’impegno nell’ambito del marketing internazionale, con una crescita esponenziale che toccherà il picco nel 2016.

Da Alberto Bertolotti (presidente regionale Confcommercio), è giunto l’invito a fare rete, a migliorare l’accessibilità della destinazione Sardegna, a creare un osservatorio del comparto e tracciare le linee guida per la redazione del piano di utilizzo dei litorali.

Dal turismo da diporto, i lavori hanno affrontato anche il tema della vela agonistica, anche questo ormai tassello imprescindibile dell’economia marittima isolana. Mauro Covre (tecnico della squadra nazionale giovanile federale), ha posto l’accento sul valore a lungo termine correlato alla pratica della vela –che interessa dai giovanissimi fino alla popolazione anziana- e l’eccellenza Cagliari, dove da alcuni anni si allenano le squadre olimpiche e scelta per ospitare le regate veliche nel caso dell’assegnazione a Roma delle Olimpiadi 2024.  

Le difficoltà normative per la pratica del noleggio e della locazione, che costituiscono un freno allo sviluppo delle società di charter isolane e alla professionalità degli skipper, sono state analizzate da Davide Gorgerino (team manager CS Charter).

Dal settore della ricettività, rappresentato da Paolo Manca (presidente regionale Federalberghi), è stato ribadito il bisogno di ragionare quotidianamente sul mare, inteso come strumento per attrarre risorse importanti e costanti sul territorio.

La navigazione a vela, come strumento di sostenibilità ambientale è stata invece raccontata da Mathias Andreas Reiter (amministratore Ichnusa Charter).

Il lavoro attuale del settore pubblico, le novità su bandi e finanziamenti destinati alle imprese del settore nautico e turistico sono state invece accennate, in chiusura di serata, da Michele De Francesco (Centro regionale di programmazione della Regione Autonoma della Sardegna).

 

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