I fratelli Giangi e Andrea Razeto

I fratelli Giangi e Andrea Razeto

Free:Go le maniglie per la nautica ispirate dalla natura

Accessorio

09/10/2017 - 18:27

Curioso, con molti interessi, poco legato alle convenzioni, dotato di uno spiccato intuito, di una vena artistica esuberante e sempre pronta a venir fuori nel lavoro come nella quotidianità. Sono queste le sensazioni annotate sul nostro taccuino dopo un pomeriggio trascorso con Giangi Razeto, personaggio provvisto di una robusta dose di personalità, non a caso un creativo. Designer e scultore, assieme al fratello Andrea, lui delegato alle strategie commerciali e di marketing, rappresenta la terza generazione della famiglia che è alla guida di un’azienda storica e di grande successo nell’ambito dell’accessoristica navale e nautica made in Italy, la Fratelli Razeto & Casareto. Fondata nel 1920, da sempre produce accessori e hardware per serramenti ma soprattutto maniglie per porte: dapprima realizzate per le grandi navi, commissionate in pratica dall’intera cantieristica italiana e dai più quotati costruttori esteri; dagli anni ’70 le costruisce anche per le barche, gli yacht prodotti in tutto il mondo, fino a conquistare una posizione di assoluto rilievo a livello internazionale nell’ambito della nautica da diporto più esclusiva, quella dei superyacht. Un impulso, quello a entrare e a crescere nel settore del superlusso, dell’esclusività, coinciso proprio con il ruolo assunto da Giangi Razeto all’inizio del nuovo millennio, quando ha fondato la sezione “Innovation & Design” all’interno dell’Azienda che ha sede a Sori, nel Levante genovese.

Prima d’incontrarla per questa intervista ho cercato di documentarmi curiosando un po’ sul sito internet, fra le varie pagine facebook, twitter, linkedin ecc. che riguardano lei e la Fratelli Razeto & Casareto, e devo dire che ogni volta si ha sempre chiara la percezione dell’apporto che il suo estro dà alla produzione e alle vicende dell’azienda, ma anche all’attività personale che è quella di designer di gioielli. Come si diviene un creativo?

E’ sempre strano e difficile parlare di sé, descrivere cosa sei, cosa vuoi essere e perché. Le attitudini sono innate per definizione, difficili da costruire o da decidere a tavolino, vengono da dentro come le idee, i disegni della mente. Sono rappresentazioni “pure” che possono essere semmai guidate, affinate con la maturità che viene dalla vita, con l’esperienza che si trae dal lavoro, per arrivare a divenire cose concrete, tangibili… Mi piace osservare, soffermarmi su ciò che mi circonda, prendere spunti da ambiti diversi, talvolta anche assolutamente distanti dai miei, ma soprattutto dalla natura che in termini di creatività offre costantemente esempi della sua grandezza, di una spettacolarità alla quale si può tendere ma mai superare.

Come è iniziata la sua esperienza in Azienda?

Ricordo che gli inizi non furono propriamente idilliaci, perché avevo tanto entusiasmo, un sacco d’idee, fremevo per dare il mio apporto, ma la mia scarsa dimestichezza col disegno tecnico, con le logiche produttive, con la parte ingegneristica invece più che necessaria in un settore come il nostro, mi creò qualche difficoltà. Furono anni che servirono comunque per una crescita umana e professionale che poi si è riflessa sulla produzione. Avevo delle idee per le quali in Azienda trovai terreno fertile perché eravamo tutti d’accordo sul fatto che le maniglie non dovessero essere più interpretate in maniera solo funzionale, come accessori esclusivamente delegati ad aprire o a chiudere una porta, quanto come dei veri e propri complementi d’arredo, in grado di appagare il cliente per i loro contenuti estetici, per la particolarità delle lavorazioni, per l’uso di materiali preziosi ecc.. Assieme siamo riusciti a proporre tanti modelli nuovi e con soluzioni tecniche e di design talvolta davvero molto diverse rispetto a ciò che la Fratelli Razeto & Casareto aveva realizzato fino a quel momento, ma soprattutto differenti da ciò che offriva il mercato.

Osservando lo stand che avete recentemente realizzato al METS di Amsterdam – si tratta della principale rassegna mondiale dedicata all’accessoristica nautica – sono rimasto davvero sorpreso proprio per la quantità di modelli che proponete, sono tantissimi…

Produciamo con logiche industriali, quindi uno stesso modello siamo in grado di realizzarlo in “N” repliche tutte perfette, tutte uguali, proprio come fanno tanti altri competitor. Ciò che possiamo dare di diverso rispetto ad altre industrie è la realizzazione di prodotti anche totalmente su misura, assolutamente custom per andare incontro a ciò che il cliente richiede. Abbiamo disegnato moltissime maniglie arredo per rispondere a specifiche dettagliate di architetti e di uffici tecnici di tanti cantieri, ma ne abbiamo proposte altrettante creando modelli nuovi che hanno stimolato i nostri interlocutori perché ricchi di contenuti, diversi. Per questo direi che è difficile darle un numero esatto di quanti sono i modelli che possiamo realizzare, com’è altrettanto complesso circoscrivere la produzione della Fratelli Razeto e Casareto in una gamma o in un listino da sottoporre al grande mercato. Questo perché, tranne alcune maniglie più classiche o alcuni dei nostri accessori per serramenti, non produciamo in stock e non abbiamo migliaia di pezzi in magazzino, ma calibriamo la produzione secondo le necessità, secondo gli ordini che riceviamo in azienda.

Quante volte capita che un armatore o il suo architetto le richiedono maniglie esclusive, per un solo yacht?

Assolutamente non di rado. Il concetto di lusso viene sempre più inteso come una forma di esclusività, espressa proprio attraverso la massima personalizzazione di un oggetto e ciò vale ovviamente anche per le barche. Più sono gli elementi custom presenti a bordo, maggiore è la percezione di lusso che la barca può dare all’armatore e ai suoi ospiti. Anche una maniglia può essere quindi un elemento di differenziazione importante nell’arredamento, un oggetto prezioso per la cura della lavorazione che l’ha creato, per la qualità dei materiali che lo compongono ma anche per l’idea che l’ha generato, il design che le ha dato forma, magari una forma diversa da tutto ciò che è consueto.

Sempre al METS erano esposte le maniglie Free:Go®, una gamma che sembra sintetizzare alla perfezione i concetti che mi ha appena espresso sia in termini di esclusività, per lusso che sanno esprimere, sia per la fonte di ispirazione, gli scarabei cioè la natura…

Mi è sempre piaciuta la simbologia dello scarabeo come talismano fonte di vita, di rinnovamento e portatore di fortuna. E’ un culto nato nell’antico Egitto ma adottato anche da diverse altre culture in tutto il mondo, che mi ha incuriosito e portato a osservare e studiare questi particolarissimi insetti, il loro biomimetismo e quindi le loro incredibili livree, che sono tante e diversissime fra loro. Gli scarabei possono essere di colori stupefacenti, talvolta cangianti, altri metallescenti, altri ancora hanno effetti striati o luminescenti, che ho cercato di replicare nelle maniglie utilizzando diversi materiali e diverse lavorazioni. Per renderli uguali, enfatizzando l’esclusività delle nostre maniglie, sono ricorso all’utilizzo di materie prime preziose come le porcellane di Limoges, i vetri di Murano, le pelli conciate in maniera particolare, le lavorazioni in filigrana, ma anche a soluzioni che fanno delle Free:Go® degli oggetti tecnologicamente molto avanzati. Rappresentativa in tal senso è la serie delle nostre maniglie illuminate, multicolori, richiedibili in materiale acrilico o in vetro di Murano, anche rivestito in filigrana. Per rendere funzionante il sistema a led che si trova al loro interno – per dare maggiore enfasi alla privacy di bordo, la luce e dunque la maniglia cambia colore a seconda che la porta della cabina sia chiusa a chiave o meno – abbiamo dovuto seguire un lungo periodo di sviluppo del prototipo, che ci ha portato a trovare tutta una serie di accorgimenti innovativi, brevettati, che hanno reso la maniglia sempre efficiente e sicura anche dopo migliaia di cicli di apertura e chiusura.

Ci saranno ulteriori sviluppi a questa gamma “luxury” Free:Go®?

Vogliamo che cresca ancora, che i nuovi modelli ai quali stiamo lavorando portino le nostre maniglie gioiello a un livello di esclusività mai raggiunto prima. Abbiamo in cantiere dei progetti molto ambiziosi, fattibili grazie alla collaborazione di aziende e artigiani specializzati, che stanno sperimentando assieme a noi nuove soluzioni e nuovi materiali di pregio assoluto.

State insomma varcando la porta del lusso per arrivare al superlusso?

Al prossimo Dubai Boat Show (3-7 marzo 2015) presenteremo in questo senso qualcosa di eccezionale, che farà molto parlare di noi.

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