Giancarlo Pedote a bordo di Prysmian dopo il passaggio della linea di arrivo de The Transat CIC 2024. Photo @Noesis

Giancarlo Pedote a bordo di Prysmian dopo il passaggio della linea di arrivo de The Transat CIC 2024. Photo @Noesis

Pedote taglia il traguardo della Transat CIC 2024

Sport

10/05/2024 - 08:43

Giancarlo Pedote alle ore 18:07 di New York, mezzanotte e 07 del 10 maggio ora italiana, ha tagliato il traguardo della Transat CIC 2024, un’epica traversata che lo ha portato da Lorient a New York, mettendo alla prova sia le sue abilità di navigatore e marinaio che la resistenza della sua imbarcazione Prysmian.

Partita da Lorient, in Francia, il 28 aprile scorso, la Transat CIC si è rivelata una delle regate più impegnative degli ultimi anni, con le perturbazioni meteo che hanno messo a dura prova tutti gli equipaggi dei trentatré skipper partecipanti nella classe IMOCA.

Giancarlo Pedote ha dovuto affrontare una serie di problemi tecnici dovuti alle dure condizioni di navigazione. I più importanti, che hanno maggiormente influenzato in negativo la sua performance, sono stati il malfunzionamento del pilota automatico principale (con conseguente necessità di utilizzare il secondo disponibile solo in modalità bussola) e un serio problema alla timoneria.

Sabato 4 maggio, intorno a mezzogiorno orario italiano, Pedote navigava di poppa in un vento di 30/35 nodi con 2 mani di terzaroli e la vela di prua J2 ad una velocità di circa 18 nodi.
“Improvvisamente la barca è partita in strapoggiata ed ha strambato – racconta Giancarlo - ero all’interno della barca e mi sono trovato scaraventato contro la murata. Mi sono precipitato in pozzetto per ristabilizzare la navigazione lascando le vele e la volante e chiudendo il J2, e quando ho preso la barra del timone in mano mi sono reso conto che era sganciata dai timoni”.

Il brusco sbandamento era stato provocato dallo scollamento della barra di trasmissione - situata tra la barra del timone e i timoni stessi - nel punto di giuntura al carbonio. Un problema che ha fatto sì che la barca fosse ingovernabile sia con il pilota automatico sia manualmente.

“Stavo andando alla deriva – continua Giancarlo - e dopo aver messo la barca in sicurezza sono andato subito a ispezionare l’interno per rendermi conto del problema.

Non nego che durante il controllo, il pensiero più forte fosse relativo a quale procedura di recupero avrebbero adottato: se dal cielo o dal mare.

Ho contattato subito il mio boat captain, Gaby Bucau, e insieme a lui sono riuscito a trovare una soluzione per assemblare di nuovo la trasmissione dei timoni utilizzando i materiali presenti a bordo”.

Questa soluzione provvisoria è stata testata per le miglia mancanti ma soprattutto monitorata costantemente, durante l’attraversamento di numerosi centri depressionari, verificando in ogni momento che l’imbarcazione fosse in sicurezza, scegliendo rotte meno impegnative per l’imbarcazione e vegliando su possibili piani alternativi in caso di peggioramenti. “Ho dato tutto me stesso per far fronte agli imprevisti e raggiungere la meta, ma non potevo accelerare perché un’ulteriore rottura del sistema dei timoni avrebbe significato dover chiudere la regata”.

Per Giancarlo Pedote, la Transat CIC è stata un’occasione per testare se stesso e la sua imbarcazione in condizioni estreme, in vista del Vendée Globe 2024, la regata intorno al mondo in solitario e senza scalo, che prenderà il via il prossimo novembre.

“La Transat CIC è stata una vera e propria prova di resistenza e determinazione per me e il mio team”, ha dichiarato Giancarlo Pedote al suo arrivo a New York. “Le condizioni meteo estreme e le difficoltà incontrate lungo il percorso ci hanno messo a dura prova, ma siamo estremamente soddisfatti di aver superato questa sfida. È stato un ottimo allenamento in vista del Vendée Globe, che affronteremo con ancora più determinazione e consapevolezza.
Voglio ringraziare tutto il mio team e i miei sponsor per il loro prezioso supporto durante questa regata”, ha concluso Giancarlo Pedote. “Senza di loro, non avremmo potuto raggiungere questo risultato. Voglio anche congratularmi con tutti gli altri skipper che sono giunti a New York, dimostrando il loro talento e la loro determinazione.”
Giancarlo Pedote e il suo team sono ora pronti ad affrontare le sfide che li attendono nel Vendée Globe 2024, con ancora più determinazione e consapevolezza. La loro epica traversata verso New York è solo l’inizio di un’avventura ancora più grande e ambiziosa.

IL SOSTEGNO DEGLI SPONSOR

« Siamo molto contenti di iniziare la stagione sportiva 2024 con la Transat CIC e siamo molto orgogliosi di come Giancarlo ha condotto e gestito la regata. Giancarlo ha dimostrato ancora una volta di essere un top performer, dando prova di grande concentrazione e problem solving. Guardiamo a questa stagione, che ci porterà finalmente al nostro secondo VG, con molta positività e determinazione. »
Francesco Zecchi, presidente POR - Prysmian Ocean Racing

“Offshore sailing is a technical sport, but it demands a lot of creativity, toughness and resilience to fight big and small battles and finish The Transat CIC one of the most challenging sailing races. Thank you Giancarlo for leading the way and sharing with us these incredibly strong values. Looking forward to see you learn from these challenges and come back stronger on Prysmian”.

Timothée Wetzel, Marketing Manager Helly Hansen e tutto il team Helly Hansen

“Il coraggio di Giancarlo, la sua determinazione e la sua straordinaria capacità di superare ogni ostacolo incontrato in mare servono da ispirazione a tutti noi. Gottifredi Maffioli è orgogliosa di essere a bordo dell’Imoca Prysmian!”
Rossella Maffioli, Commercial Director Gottifredi Maffioli

“In questa complicata Transat CIC, Giancarlo dimostra tecnica e resilienza anche nei momenti più difficili. Ben oltre i traguardi a breve termine, è l'esempio di ciò che significa essere un grande navigatore”.
Team Raymarine Italia

“Kohler Engines/Lombardini Marine si congratula con Giancarlo per essere arrivato in fondo a questa edizione della Vendee Globe, riconoscendo le difficoltà affrontate durante la competizione. Siamo orgogliosi di aver visto il suo coraggio e la sua determinazione che lo hanno guidato fino al termine della regata”.
Il Team Kohler

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