Criptovalute e superyacht: il brokerage internazionale apre a nuovi modelli di transazione

Criptovalute e superyacht: il brokerage internazionale apre a nuovi modelli di transazione

Criptovalute e superyacht: il brokerage internazionale apre a nuovi modelli di transazione

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03/12/2025 - 08:00

Il segmento dei grandi yacht sta attraversando una fase di trasformazione che non riguarda solo prodotto, tecnologie di bordo o standard di sostenibilità, ma anche le dinamiche commerciali che regolano la compravendita delle unità di alto valore. In un mercato sempre più globale, con una clientela distribuita tra Europa, Stati Uniti, Medio Oriente e Asia, iniziano a emergere modalità di pagamento alternative che fino a pochi anni fa sembravano difficilmente conciliabili con transazioni nautiche complesse. Le criptovalute – da Bitcoin ed Ethereum fino alle stablecoin – stanno trovando spazio in alcune operazioni di brokerage e charter, come opzione aggiuntiva accanto ai canali bancari tradizionali.

Non si tratta ancora di un fenomeno dominante, ma di una tendenza guidata da operatori pionieri. Alcuni tra i broker internazionali più attivi, insieme a cantieri e provider specializzati, hanno introdotto procedure e partnership con payment processor regolamentati che consentono ai clienti di pagare in crypto mentre venditori e cantieri incassano in valuta fiat, con conversione immediata e tassi bloccati.

Tra i brokerage che hanno strutturato in modo più chiaro l’utilizzo delle criptovalute c’è Denison Yachting, operatore statunitense attivo nel segmento superyacht, che da anni accetta Bitcoin, Ethereum e stablecoin per vendite e charter, appoggiandosi a piattaforme come BitPay e Bitcashier. In diversi casi la transazione è stata regolata in crypto lato cliente, con contestuale conversione in dollari o euro per il venditore, riducendo tempi e attriti nei pagamenti internazionali.

In Europa si è mossa YACHTZOO, brokerage con base a Monaco e uffici in vari hub internazionali, che ha annunciato la possibilità di comprare, vendere o noleggiare yacht attraverso provider come BitPay e Bitcashier. Alcune unità – come il motoryacht Palm B – sono state esplicitamente offerte con possibilità di pagamento in criptovalute, con conversione automatica in valuta tradizionale al momento del regolamento. 

In area mediterranea, UNICO Yachting ha integrato un sistema di pagamenti crypto per vendite e charter, tramite un provider con licenza maltese, che consente il pagamento in criptovaluta e la conversione in euro, sterline o dollari, mantenendo un quadro di compliance con le normative finanziarie internazionali. 

Sul fronte dei superyacht con base a Monaco, SuperYachtsMonaco ha rinnovato la propria collaborazione con Bitcashier, offrendo ai clienti la possibilità di utilizzare criptovalute per acquisti, charter e servizi di yacht management. Il modello è simile: l’armatore paga in asset digitali, il broker riceve un controvalore in fiat con volatilità mitigata e controlli AML/KYC allineati al quadro europeo. 

Anche dal lato cantieristico si registrano segnali concreti. Gulf Craft ha ufficializzato nel 2025 un sistema di pagamenti regolamentato che permette di saldare, in tutto o in parte, nuove costruzioni, refit e servizi tramite stablecoin come USDT e USDC, convertite in tempo reale in AED o USD grazie alla partnership con il fintech ARP Pay. Il cantiere emiratino si presenta così come il primo shipyard dell’area MENA ad adottare stablecoin in modo strutturato, in un contesto normativo esplicitamente orientato alla finanza digitale. 

Nonostante l’interesse crescente, l’utilizzo delle criptovalute nel mondo dei grandi yacht richiede un approccio tecnico e prudenziale. La volatilità resta la prima variabile da gestire: contratti e memorandum of agreement devono specificare chiaramente valuta di riferimento, tasso di conversione, momento esatto in cui avviene il passaggio da crypto a fiat e responsabilità in caso di scostamenti di valore. Per questo la maggior parte degli operatori si appoggia a processor che bloccano il cambio per un intervallo limitato, eseguono la conversione immediata in valuta tradizionale e riducono il rischio per venditori e costruttori.

A queste variabili si aggiungono i temi di compliance: procedure KYC e AML, identificazione del cliente, tracciabilità dei fondi e rispetto delle sanzioni internazionali diventano centrali in transazioni che possono facilmente superare i 20–30 milioni di euro. In molti casi, il pagamento crypto si integra con strutture classiche – escrow, survey, passaggio di proprietà, registrazione, fiscalità e bandiera – inserendosi come “strato” iniziale di incasso, seguito comunque da una fase bancaria tradizionale.

Anche la struttura contrattuale deve adattarsi. La compravendita di uno yacht – nuovo o usato – prevede tipicamente deposito in escrow, ispezioni tecniche, closing e registrazione. Introdurre una criptovaluta in questo percorso significa definire clausole specifiche sulla gestione del wallet del provider, sulla data di valuta applicata, sul trattamento fiscale della conversione e sulle eventuali differenze tra importo nominale in euro e controvalore crypto versato.

Nel complesso, il quadro che emerge è quello di un’adozione graduale e selettiva. Per alcuni brokerage internazionali, accettare criptovalute è un modo per dialogare con una clientela più giovane e digitalizzata, spesso già esposta a portafogli crypto diversificati, e per velocizzare alcune transazioni cross-border. Per gli armatori, rappresenta una modalità aggiuntiva – non sostitutiva – di pagamento, che può risultare interessante in contesti geografici o regolatori complessi.

L’impressione, allo stato attuale, è che il fenomeno resterà di nicchia nel breve periodo, ma continuerà a espandersi nelle fasce più alte del mercato, dove la clientela è più mobile, più tecnologica e abituata a gestire asset digitali. Il vantaggio competitivo non sarà dato solo dall’“accettare crypto”, ma dalla capacità dei brokerage di combinare sicurezza finanziaria, rigore di compliance e flessibilità operativa, trasformando un’opzione di pagamento in un vero servizio ad alto valore aggiunto.

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