Il Codice della nautica e l’efficienza della pubblica amministrazione, a due velocità

Editoriale

18/12/2023 - 09:00

Lo scorso giovedì eravamo all’assemblea di Confindustria Nautica, che ha radunato nella sede dell’Associazione bancaria italiana le imprese del settore, la Presidenza del Consiglio, Cassa depositi e Prestiti, istituti finanziari, parlamentari e tre fra ministri e viceministri.

Finita la sessione economica (complimenti a Confindustria Nautica - che il presidente Cecchi ha definito “lontana da convegni, eventi e post sui social, l’associazione del fare e della concretezza” - per l’altissimo livello degli interventi), tocca alla politica.

Al vice ministro dei Trasporti, Rixi, viene giustamente domandato notizia del decreto attuativo del Codice della nautica da diporto, la cui riforma risale a gennaio 2020. Nel provvedimento, grazie all’infaticabile lavoro di Confindustria Nautica, ci sono innovazione tecnologica (per esempio i nuovi carburanti), lavoro (nuove professioni), semplificazione burocratica (il patentino), competitività internazionale (adeguamento delle regole di bandiera ad altri Paesi UE), che potrebbero potenzialmente creare qualche migliaio di posti di lavoro.

È atteso ormai da quasi 4 anni! In questo caso i ministri, una moltitudine quella che si doveva esprimere, hanno impiegato tempi biblici per dare il loro parere. Compresi gli attuali, in carica da 14 mesi. “Adesso, finalmente” – ha detto Rixi nel suo intervento all’assemblea – “i loro giudizi sono arrivati, ma a un paio di loro li ho dovuti chiamare io!”, lamenta dimenticando che forse era suo interesse, oltre che compito. “E il testo ora è andato al Consiglio di Stato”.

Curiosamente, sempre giovedì scorso, la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il decreto che modifica l’organizzazione degli uffici del Ministero dei Trasporti. Andiamo a leggere e rimaniamo colpiti dalle date.

Allora, il Consiglio dei ministri lo ha deliberato il 3 agosto 2023, il Consiglio di Stato ha dato il parere il 12 settembre, il 2 ottobre 2023 il ministro dell'economia ha dato il suo assenso e il 9 ottobre è arrivato l’ok del ministro per la pubblica amministrazione, il 23 ottobre il governo ha riapprovato il tutto e, appunto, il 14 dicembre, la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Tempi record, una bella dimostrazione di efficienza!

Il decreto interviene sulla riforma fatta, solo nel 2021, dal precedente ministro, che già aveva previsto di passare da 2 a 3 dipartimenti che ora diventano 4, con l’assunzione di due nuovi direttori e 24 nuovi dirigenti.

Il minimo che adesso possiamo augurarci è che i giudici amministrativi saranno altrettanto veloci, come ad agosto.

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