Roberto Neglia, repertorio

Roberto Neglia, repertorio

Nautica verso la “fase 2”: Roberto Neglia, cosa sta succedendo?

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27/04/2020 - 00:18

In assenza di decisioni da parte del Governo Conte, si susseguono da giorni rumor circa il futuro della nautica produttiva, le modalità e i tempi della sua riapertura.  Voci che dovrebbero terminare a breve, non appena si sapranno i termini della così detta “fase 2” che il Presidente del Consiglio dovrebbe illustrare alla Nazione nella prossime ore. Per avere qualche anticipazione, stamani, intanto, abbiamo sentito il responsabile delle Relazioni Istituzionali di Confindustria Nautica, Roberto Neglia, che però, allineato sulle direttive dell’associazione confindustriale, di una comunicazione in questo momento a basso volume, resta guardingo nelle previsioni: il momento è realmente molto delicato.
Emerge, piuttosto, la polemica nei confronti di chi, invece, soprattutto altre associazioni di categoria ma anche gruppi di diportisti, singole aziende ecc., in questi giorni ha preferito utilizzare ogni tipo di canale mediatico, soprattutto i social, per cercare di dare maggiore visibilità al nostro settore.

Riapertura della nautica in vista della "fase 2", cosa sta succedendo?

Palazzo Chigi sta valutando in queste ore le attività che potranno riaprire. I contatti sono andati avanti fino all’ultimo. Attendiamo e siamo fiduciosi del lavoro svolto. Probabilmente domani ci sarà una conferenza stampa del premier Conte.

Quali sono stati i vostri interlocutori?

Il Capo di Gabinetto del Premier e il Sottosegretario alla Presidenza con delega alle attività produttive.

Abbiamo ospitato l’intervista del presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi, che invitava alla cautela nel mandare messaggi pubblici…

Certamente. Abbiamo assistito a un moltiplicarsi di messaggi scoordinati il cui principale scopo sembra la visibilità personale di chi li lancia. Nel migliore dei casi fanno confusione, nel peggiore danno.

Lo possiamo approfondire?

Come mi pare Pressmare stessa ha messo in luce in un editoriale, le attività sono classificate in base alla loro rischiosità intrinseca e al grado di aggregazione sociale. Il valore va da 1 a 4, quindi cambia sensibilmente. L’attività di un’azienda che ha i controlli agli ingressi e può adottare un rigido protocollo sanitario è classificata all’opposto della libera attività di un cittadino, che è la più rischiosa.

Quindi?

Ad esempio, quando leggo chiedere pubblicamente  di aprire indistintamente sia le attività industriali, artigianali e professionali dei porti, sia la libera circolazione dei diportisti: in pratica si sta chiedendo di attribuire alle prime (che sono classificate a basso rischio) la valutazione delle ultime (molto più elevata).

Il rischio può diventare chiusura per tutti?

Diciamo che il piano del governo è basato su aperture scaglionate. E’ evidente che essere nella prima o nell’ultima settimana fa molta differenza.

Perché allora questo tipo di iniziative?

Il lavoro iniziato da Confindustria Nautica che speriamo porti alla riapertura è iniziato un mese fa, ora che siamo prossimi al risultato qualcuno magari ha bisogno di visibilità, non lo so, ma questo non ha a che fare con l’interesse del settore.

Forse però, a parte gli ultimi giorni, voi siete stati molto silenti mentre c’è bisogno di informazione.

Se parliamo di posizioni ufficiali, visto la delicatezza del tema, ci sono stati ovvi motivi di opportunità per aver agito in questo modo. Se parliamo di attività personale sui social, consentimi uno sfogo: chi lavora non ha tanto tempo per postare. Anzi, credo che si potrebbe prendere la frequenza di apparizioni social come indice inversamente proporzionale dell’efficacia delle proprie azioni.

Noi pensiamo che, per il bene del comparto, di tutti noi che viviamo la nautica come professione e/o passione, sia sempre meglio cercare di affrontare ogni situazione, soprattutto un’emergenza così difficile, lavorando di concerto. Le divisioni, nella nautica lo ha dimostrato il recente passato, fanno perdere tempo ed energie e non fanno il bene di nessuno.

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