Il Boot di Dusseldorf: quest'anno l'edizione 48

Il Boot di Dusseldorf: quest'anno l'edizione 48

Boot Dusseldorf 2017: il più grande salone nautico indoor al mondo

Editoriale

31/01/2018 - 23:27

Boot Dusseldorf 2017: il più grande salone nautico indoor al mondo

Visitare il Boot di Dusseldorf – dal 21 al 29 gennaio 2017 – sarà ancora una volta un’esperienza particolare, diversa, per chiunque è abituato ai “soliti” boat show.

Quello che si svolge a Dusseldorf, capitale del Land della Renania Settentrionale-Vestfalia, è davvero un salone nautico diverso da ciò che si può vedere nel resto del mondo, perché si tratta di una rassegna che si svolge completamente indoor, al coperto, la cui durata è articolata su nove giorni. Una formula che non ha eguali, visto che la quasi totalità dei boat show internazionali, quelli più importanti, si svolge quantomeno parzialmente in acqua, ma anche per la durata, poiché quasi nessun altro salone copre ormai due week-end di esposizione.

Il Boot, dunque, è un’altra cosa, differente da tutto il resto anche perché si svolge in uno dei poli fieristici meglio strutturati e organizzati al mondo, la Messe di Dusseldorf, dove si tengono circa un quarto delle più importanti rassegne espositive al mondo. Una sede che ha anche la fortuna di essere lambita dal Reno, primaria idrovia d’Europa, grazie al quale le barche, quelle più grandi, possono raggiungere il Boot navigando via Rotterdam. Insomma una vera e propria autostrada fatta d’acqua che rende possibile ciò che in altri saloni indoor, dove la logistica non è così favorevole, è utopia, cioè mettere in scena un boat show stellare, una manifestazione a 360° sul mondo della nautica.

Dentro gli Halle del salone tedesco, infatti, c’è di tutto, dalla canoa alla nave, conle barche a motore più grandi e i marchi più prestigiosi del motoryachting concentrati nel padiglione 6, un parallelepipedo di vetri e acciaio, bello e modernissimo che potrebbe accogliere aerei. Durante il Boot, invece, lo riempie di barche, grandi e talvolta grandissime, in rappresentanza della più qualificata cantieristica internazionale, italiana in primis. Su tutti, i grandi gruppi Azimut/Benetti, Ferretti, San Lorenzo, Absolut ecc. ma anche brand inglesi come Princess, Sunseeker e Fairline, e francesi cioè sostanzialmente il Gruppo Beneteau con i propri marchi Monte Carlo Yachts e Prestige. E poi l’accessoristica, il turismo nautico, la subacquea, i porti, i windsurf, le derive, lo shopping...

Quest'anno sono previsti circa 1.800 espositori provenienti da 60 nazioni che troveranno posto nei 17 padiglioni di cui si compone la fiera. Di cose da vedere e perché no da comprare, ce ne saranno parecchie e prevedendo di visitarlo tutto, una giornata da dedicare al suo interno sicuramente non basta. Fatta questa premessa, per inquadrare meglio la rassegna bisogna anche dire che è un salone internazionale anche per ciò che riguarda l'utenza, perché vengono a visitarlo da tutte le parti del mondo. Ovviamente, in primis è molto frequentato dalla clientela tedesca, e poi da quella della Mitteleuropa, dell’Est e del Nord d’Europa e dei Paesi Bassi, che da Düsseldorf distano davvero poco. Più difficile ma non impossibile incontrare clientela italiana a queste latitudini, vuoi per la distanza ma anche perché le barche esposte al Boot sono state in genere già presentate come novità durante boat show per noi decisamente più comodi, come Cannes e Genova. Tuttavia, anche se in misura ridotta rispetto ai saloni di apertura della stagione nautica, pure al Boot vengono esposte diverse barche nuove, anteprime mondiali, che giustificano il viaggio degli appassionati fin quassù. Le più gustose di solito sono a vela, settore ben rappresentato al boat show tedesco – quest’anno nei padiglioni dal 14 al 17 saranno oltre 360 i brand a esporre le loro barche - grazie alla presenza di numerosi marchi di livello internazionale, francesi in primis, poi italiani, sloveni, ma anche di costruttori/artigiani tedeschi e olandesi soprattutto, che nel salone di Dusseldorf portano alla ribalta la loro ultima barca.

Ci sono poi tanti scafi che dalle nostre parti, nel Mediterraneo, proprio non si vedono mai. Yacht di cantieri scandinavi disegnati e costruiti per essere vissuti al loro interno, per stare quanto più possibile protetti dalle intemperie e dal freddo, dunque con soluzioni abitative di gran pregio ma un design e un layout poco affine col nostro clima e i nostri gusti. Oppure, barche progettate per navigare su fiumi e canali, generalmente olandesi e tedesche, dunque ancor meno giustificabili per il nostro mercato che di vie d’acqua interne ne ha una manciata.

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