Chiglia a Zavorra Variabile (CZV): il progetto di Stefano Basso

Chiglia a Zavorra Variabile (CZV): il progetto di Stefano Basso

Chiglia a Zavorra Variabile (CZV): il progetto di Stefano Basso

Barca a vela

08/07/2018 - 20:20

Il designer Stefano Basso propone uno scafo dalle linee classiche e sportive con discreto slancio di poppa (poppa a volta tronca), ma che strizza l'occhio anche al design moderno grazie ad un dritto di prua quasi verticale, una chiglia semi lunga che facendo corpo unico con la struttura della barca è garanzia di elevata solidità strutturale.

L'innovazione consiste nella possibilità di modificare la zavorra collocata all'interno della chiglia (zavorra composta da piastre di ferro/ghisa)

Lo scafo a chiglia lunga grazie ad una volumetria adeguata delle sezioni trasversali (elemento chiave) ci consente di alloggiare le piastre di zavorra in un "gavone/comparto" appositamente studiato all'interno della chiglia al quale è possibile accedere semplicemente alzado i paglioli; attenzione, non è una zavorra di sentina bensi una zavorra collocata internamente sul fondo della chiglia, ottenendo cosi la maggiore leva possibile (il massimo momento raddrizzante)

Diventa quindi possibile modificare la zavorra semplicemente alzando i paglioli, mollare i due dadi che fissano le piastre "di ghisa" tramite due prigionieri, incrementare il numero delle piastre di zavorra cosi da aumentare la stabilità (momento raddrizzante) della barca e poter modificare il piano velico a seconda delle prestazioni che vogliamo dare alla barca, oppure annulare quasi completamente la zavorra alleggerendo cosi lo scafo e trasformare la barca a vela in un veloce "gozzo a motore" con linee al 100% da barca a vela classica che bene si addicono anche ad un utilizzo da "gozzo veloce".

E' una soluzione che consente a chiunque di incrementare le performance/assetto della barca senza doversi servire di personale specializzato con inevitabili costi per la messa a secco della barca.

Prendiamo l'esempio di una barca progettata per navigare con quattro membri d'equipaggio, nel caso in cui il proprietario navighi per il 90% in solitario potrebbe decidere di compensare parzialmente il peso mancante dei tre membri d'equipaggio aggiungendo 100 kg di zavorra.

Un altro esempio potrebbe essere la possibilità di voler migliorare le prestazioni della barca con una superficie velica superiore al progetto iniziale, e di conseguenza avere la possibilità di aumentare la zavorra.

Non si tratta certamente di sconvolgere l'assetto della barca, ma di migliorare il potenziale e il range dello scafo.

Il progetto fa riferimento ad uno scafo daysailer di 6 metri con immersione di 1 metro, dislocamento di 1100kg e zavorra di 270/400kg. E' una soluzione valida per imbarcazioni fino ai 9 metri.

La soluzione tecnica del (CZV) viene in aiuto anche agli autocostruttori che in questo modo possono applicare la zavorra senza costose soluzioni di fusione bensi semplicemente applicando le piastre di zavorra internamente alla chiglia.

Il design classico con una larghezza(beam max) contenuta rende loscafo performante con brezza leggera/media, situazione tipica in cui esce in mare il 90% dei velisti, senza sottovalutare l'eleganza e il fascino retrò di un design classico.

È in via di realizzazione anche una versione con chiglia semilunga non incorporata alla struttura della barca, una chiglia costruita separatamente e che verrà fissata in seguito allo scafo, questo ci consente di ottenere delle sezioni più affusolate della deriva.

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