Crotone

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Calabria, una legge per fermare l’ingresso dei rifiuti pericolosi da fuori regione

Ecologia

26/07/2025 - 09:53

La Calabria si prepara a rafforzare la difesa del proprio territorio attraverso uno strumento normativo volto a regolamentare l’ingresso di rifiuti pericolosi provenienti da altre regioni. È questo l’obiettivo della proposta di legge avanzata dall’On. Antonello Talerico al Consiglio Regionale, che punta a sospendere temporaneamente il conferimento di tali rifiuti sul suolo calabrese, in attesa che vengano meno le condizioni di necessità e urgenza.

Il contesto più emblematico di questa urgenza è rappresentato dal sito fronte mare di Crotone, dove attualmente si concentrano attività di bonifica ambientale su vasta scala. Qui, nel cantiere delle discariche costiere, sono già state rimosse circa 5.000 tonnellate di rifiuti misti – trasportate in oltre 290 viaggi di mezzi pesanti – che sono state stoccate temporaneamente in sicurezza nei depositi D15 gestiti da Eni Rewind S.p.A., all’interno di un’area protetta. Questi materiali sono ora sottoposti a processi di caratterizzazione e selezione, per distinguere i rifiuti pericolosi da quelli non pericolosi.

La stessa procedura verrà estesa a circa 500.000 tonnellate di rifiuti non pericolosi, che saranno smaltiti in impianti situati al di fuori della Calabria. Tuttavia, restano ancora da gestire circa 360.000 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi, di cui soltanto 45.000 – incluse le prime 5.000 già partite – sono destinate all’esportazione in Svezia. Rimangono quindi da individuare siti di conferimento adeguati per oltre 310.000 tonnellate di rifiuti pericolosi (esclusi Tenorm e amianto), al fine di proseguire nel processo di bonifica ambientale.

Particolare attenzione è riservata ai rifiuti contenenti materiali radioattivi di origine naturale (TENORM) e amianto: nella discarica fronte mare di Crotone sono attualmente stoccate oltre 160.000 tonnellate di tali materiali, la cui rimozione, subordinata all’autorizzazione prefettizia, è in fase di attivazione operativa. Nel dettaglio, si tratta di:

            •          112.000 tonnellate contenenti TENORM e amianto;

            •          48.000 tonnellate contenenti solo TENORM.

Il provvedimento legislativo proposto mira a interrompere temporaneamente l’afflusso di rifiuti da fuori regione, regolamentando in modo più stringente i flussi verso gli impianti calabresi, con particolare riferimento a quelli autorizzati nel territorio di Crotone. Il principio ispiratore è quello di evitare interpretazioni troppo estensive delle normative europee in materia di economia circolare, prossimità e autosufficienza, che finora hanno permesso un “turismo dei rifiuti” a danno dei territori più fragili.

Nel frattempo, nella città di Crotone prosegue il programma di bonifica ambientale, secondo il Piano degli Interventi 2024-2026 elaborato dal Commissario Straordinario. Tra le opere in corso figurano gli interventi sulle aree marittime comprese tra il Porto di Crotone, il Fiume Esaro e il Torrente Passovecchio, e sulle aree pubbliche a terra ricadenti nel SIN (Sito di Interesse Nazionale). In questi casi, le attività saranno realizzate attraverso la rimozione dei CIC (composti inquinanti complessi) o tramite messa in sicurezza permanente, secondo le procedure tecnico-amministrative dettate dagli organi competenti.

Tutte le operazioni si svolgono sotto il coordinamento del DPCM del 14 settembre 2023 e coinvolgono diversi enti istituzionali e tecnici: il MASE, l’ISPRA-SNPA, l’ISS, l’ISIN, Sogesid S.p.A., ARPACAL, la Regione Calabria, la Provincia e il Comune di Crotone.

Il percorso intrapreso rappresenta un importante tassello all’interno di un più ampio progetto di risanamento e valorizzazione sostenibile del territorio crotonese, finalizzato alla tutela della salute pubblica e alla riconversione ambientale delle aree compromesse.

Emilio Errigo

 

Il ruolo degli ispettori ambientali a protezione e difesa dei beni ambientali e della salute in Calabria

di Emilio Errigo*

Quando ero Commissario Straordinario di ARPACAL (gennaio - ottobre 2023) e successivamente, con la mia nomina quale Commissario Straordinario delegato del Sito contaminato di Interesse Nazionale di Crotone - Cassano e Cerchiara di Calabria, (DPCM 14 settembre 2023.ss.mm. e ii), ho scoperto, con rammarico, che l'articolo 14, comma 1, della Legge n.132 del 28 giugno 2016, non era stato ancora attuato con gravi conseguenze ed evidenti criticità per la tutela e protezione dei beni costituzionali ambiente e salute.

Insieme al Presidente e al Direttore Generale di ISPRA-SNPA, il dott. Stefano Laporta e la dott.ssa Maria Siclari, grazie anche all’imprescindibile supporto del Presidente pro tempore di ASSOARPA, il dott. Giuseppe Bortone e al contributo concreto di tutti i Direttori Generali e Commissari delle Agenzie Regionali per la Protezione dell'Ambiente, siamo giunti, dopo un lungo e faticoso lavoro preparatorio, alla redazione definitiva e alla successiva approvazione del Decreto del Presidente della Repubblica - 4 settembre 2024, n.186.

Il DPR n. 186 del 4 settembre 2024 è un regolamento adottato ai sensi dell’art. 14, comma 1, della Legge 28 giugno 2016, n. 132, che disciplina il personale ispettivo del Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), il sistema integrato istituito dalla Legge 28 giugno 2016, n. 132, composto da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e dalle 22 agenzie ambientali regionali (19 ARPA + 2 APPA delle province autonome di Trento e Bolzano).

Gli ispettori ambientali delle Agenzie Regionali per la Protezione dell'Ambiente svolgono un ruolo cruciale nella verifica del rispetto delle normative ambientali e nella protezione dell'ambiente e della salute pubblica. Le principali attività di controllo includono la verifica del rispetto delle vigenti normative in materia ambientale, le visite ispettive presso attività produttive attraverso il monitoraggio delle emissioni e il monitoraggio degli impatti, il controllo delle relazioni interne e della documentazione.

Ad oggi, tuttavia, mi giungono da più fonti segnalazioni riguardo alle numerose difficoltà che diverse Arpa, tra cui Arpa Calabria, stanno incontrando nell'attuazione concreta e operativa del DPR n. 186/2024.

Mi domando, con un misto di stupore e preoccupazione: cos'è che impedisce di dare esecuzione a tale previsione di legge e al previsto regolamento di attuazione?

Gli ispettori ambientali nelle Arpa sono una figura fondamentale, in ogni regione d’Italia, per difendere, proteggere e preservare l'ambiente, la biodiversità, gli ecosistemi e la salute, beni universali che il buon Dio ha creato e messo a disposizione di tutti gli esseri viventi.

Sono certo che la loro futura presenza, sarà utile per la protezione dei beni ambientali e per la difesa della salute dei cittadini residenti nelle aree del SIN di Crotone - Cassano e Cerchiara di Calabria.

 

*Il Generale Emilio Errigo è nato a Reggio Calabria, è studioso di diritto internazionale dell'ambiente e docente universitario di "Diritto Internazionale e del Mare" e di "Management delle Attività Portuali" presso l'Università della Tuscia (VT).

Attualmente ricopre il ruolo di Commissario Straordinario di Governo per la bonifica del SIN CrotoneCassano e Cerchiara di Calabria

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