Fincantieri ha consegnato oggi la nave Atlante, la seconda unità di supporto logistico (LSS) per la Marina Militare Italiana, durante una cerimonia presso lo stabilimento di Castellammare di Stabia. L'evento si inserisce nel programma di rinnovamento della flotta gestito da OCCAR.
Alla cerimonia hanno partecipato diverse autorità, tra cui l'Ammiraglio Vincenzo Montanaro, Comandante Logistico della Marina Militare, e Joachim Sucker, Direttore di OCCAR. Presenti anche Biagio Mazzotta, Presidente di Fincantieri, e altri rappresentanti di rilievo.
La nave Atlante, insieme alla Vulcano consegnata nel 2021, contribuirà a potenziare le capacità operative della flotta italiana. Le unità LSS sono progettate per operare in vari contesti, dalla difesa nazionale alla partecipazione a missioni internazionali di pace e sicurezza, oltre a fornire supporto in caso di calamità pubbliche.
Queste navi sono realizzate dal Raggruppamento Temporaneo di Impresa (RTI) formato da Fincantieri e Leonardo. Si distinguono per l'innovazione tecnologica che garantisce flessibilità ed efficienza. Oltre alle funzioni militari, possono supportare la Protezione Civile e operazioni umanitarie.
Dal punto di vista ambientale, le unità adottano sistemi di generazione e propulsione a basse emissioni e tecnologie avanzate per il controllo degli effluenti biologici, riducendo l'impatto ambientale.
La nave Atlante ha una stazza di circa 27.000 tonnellate, una lunghezza di 193 metri e può raggiungere una velocità di circa 20 nodi. È in grado di ospitare fino a 235 persone, tra equipaggio e specialisti, e dispone di capacità ospedaliera e sanitaria.
Le capacità operative includono il trasferimento di carichi liquidi e solidi ad altre unità navali, operazioni di riparazione e manutenzione in mare, e supporto tramite elicotteri e imbarcazioni speciali. È equipaggiata per il recupero di mezzi e materiali e può fungere da base per operazioni di intelligence e guerra elettronica.
Lo stabilimento di Castellammare di Stabia, il più antico di Fincantieri, impiega direttamente 605 persone e, grazie all'indotto, genera oltre 3.200 posti di lavoro. Attualmente, il sito è dedicato principalmente alla costruzione di navi militari, ma contribuisce anche alla produzione di tronconi e sezioni per il settore crocieristico.