Riunita ieri nell’Assemblea annuale dei Soci, Confindustria Nautica ha presentato l’analisi previsionale sull’andamento del settore, elaborata dall’Ufficio Studi dell’Associazione sulla base di un’indagine condotta nella prima settimana di dicembre su un campione significativo di aziende associate.
Il comparto dei superyacht chiude positivamente l’anno solare 2025: il 50% delle aziende prevede una crescita del fatturato rispetto al 2024, mentre un ulteriore 25% stima una sostanziale stabilità. L’analisi del portafoglio ordini conferma una fase di normalizzazione dei tassi di crescita, con il 50% dei cantieri che mantiene livelli di order book analoghi a quelli di dodici mesi fa e il 25% che registra un incremento. Un trend coerente con le anticipazioni diffuse da Boat International sul Global Order Book 2026, che a fronte di una riduzione degli ordini mondiali da 1.138 a 978 unità vede la quota italiana salire di quasi tre punti percentuali, attestandosi al 53%.
Più articolato il quadro della produzione cantieristica fino ai 24 metri, che comprende natanti e imbarcazioni a motore, unità a vela e pneumatiche. Le stime di chiusura del 2025 indicano una contrazione del fatturato per il 54% del campione, con riduzioni comprese tra il -5% e oltre il -30%, una stabilità per il 23% e una crescita per il restante 23%, in linea con quanto già registrato nel 2024. Le prospettive per l’anno nautico 2025/26 risultano tuttavia più favorevoli: il 46% delle imprese prevede una crescita, il 31% una stabilità e il 23% una flessione del volume di affari.
Un’evoluzione simile emerge dal comparto delle reti di vendita di unità da diporto. Se il 2025 si avvia alla chiusura con previsioni negative per il 62% del campione e stabili per il restante 38%, le aspettative per l’anno nautico in corso appaiono migliori: la quota di operatori che prevede risultati negativi scende al 37%, mentre il 50% stima una stabilità e il 13% un ritorno alla crescita del fatturato.
Nel settore dei motori marini, per l’anno solare 2025 si osserva una distribuzione equilibrata delle risposte: il 25% delle aziende prevede una crescita, il 25% una flessione e il 50% una stabilità del volume di affari. Il sentiment sull’anno nautico in corso mostra però un miglioramento, con la percentuale di imprese che stima una crescita del fatturato in aumento al 37%, a fronte di una quota stabile al 50%.
Più frammentato il quadro del comparto accessori ed equipaggiamenti. I dati di preconsuntivo 2025 indicano una stabilità per il 40% delle aziende, mentre il restante campione si divide equamente tra crescita – fino a un massimo del +20% sul 2024 – e riduzione del fatturato, compresa tra il -5% e il -30%. Come già emerso nel 2024, la forte eterogeneità dei prodotti e dei mercati di destinazione, dal superyacht alla piccola nautica fino all’aftersales, determina risultati molto differenziati. Le stime per il 2025/26 mantengono una distribuzione simile, ma con un incremento delle risposte positive, che salgono dal 30% al 39%.
Chiude il quadro il comparto della locazione e del noleggio, che registra risultati complessivamente soddisfacenti per il 2025. Il 57% del campione segnala una crescita del fatturato, anche superiore al +20%, il 14% una stabilità e il 29% una riduzione comunque contenuta entro il -10%. Le prospettive per l’anno nautico in corso sono particolarmente positive: il 64% degli operatori prevede una crescita del volume di affari, il 29% una stabilità e solo il 7% una possibile flessione.
Nel complesso, l’analisi conferma le ipotesi di mercato già emerse a settembre in occasione della presentazione del rapporto La Nautica in Cifre LOG. I primi segnali della ripresa attesa per il biennio 2026/2027 si sono manifestati nei recenti eventi fieristici autunnali, tra cui il 65° Salone Nautico Internazionale di Genova, grazie all’introduzione di nuovi modelli e a una crescente attenzione alle nuove richieste del mercato. Al netto delle note criticità dello scenario internazionale, le previsioni per l’anno nautico in corso appaiono quindi incoraggianti per l’industria nautica italiana e per l’intera filiera.