A Torregrande, Oristano, dopo anni di attese, annunci e ripartenze mancate, il porticciolo turistico e peschereccio entra finalmente in una fase concreta di trasformazione. Nei giorni scorsi il Comune di Oristano ha consegnato le opere all’impresa incaricata, la Ingegneria Costruzioni Colombrita di San Giovanni La Punta, avviando ufficialmente il cantiere che darà un nuovo assetto alle infrastrutture portuali del litorale. È un passaggio cruciale per una struttura che ha bisogno di un salto di qualità per sostenere la crescita della nautica da diporto, della pesca e del turismo costiero.
Il progetto ha un valore complessivo di 6,42 milioni di euro, finanziati attraverso il Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027 e con il contributo della Regione Sardegna. Si tratta di un appalto integrato che comprende sia la progettazione esecutiva sia l’esecuzione dei lavori, per un cronoprogramma di 330 giorni articolato in cinque fasi, studiato per limitare, per quanto possibile, l’impatto su pescatori, operatori e diportisti. L’obiettivo è consegnare un porto completamente rinnovato entro la fine del 2026.
La riqualificazione interesserà ogni componente dell’infrastruttura. Le banchine e i pontili saranno risanati e adeguati alle attuali norme di sicurezza, mentre tutti gli impianti – elettrici, idrici e antincendio – verranno sostituiti con sistemi più moderni e sostenibili. Anche la distribuzione degli spazi interni cambierà: le aree operative dedicate alla pesca e alla nautica saranno riorganizzate in modo più funzionale, con percorsi pedonali e carrabili ridisegnati per separare flussi e migliorare la fruizione. Un’attenzione particolare verrà riservata anche al contesto urbano: il progetto prevede interventi estetici e di riqualificazione degli spazi comuni per integrare meglio il porto con il waterfront turistico di Torregrande.
Per Oristano, la riqualificazione del porticciolo non è un intervento isolato, ma il tassello iniziale di un programma più ampio dedicato alla rigenerazione del litorale. Lo ricorda il sindaco Massimiliano Sanna, che definisce l’avvio dei lavori “il primo passo di un percorso che coniuga tutela ambientale, sviluppo economico e valorizzazione delle attività marittime”. Le sue parole riflettono la consapevolezza che il porto, oggi punto di transito e di lavoro, debba evolvere verso una funzione più articolata, capace di sostenere nuovi servizi e di accogliere una domanda crescente di fruizione turistica.
Alla visione del sindaco si affianca quella dell’assessore ai Lavori pubblici, Gianfranco Licheri, che sottolinea la complessità del percorso amministrativo e progettuale che ha portato all’avvio del cantiere e anticipa l’arrivo di un secondo intervento fondamentale: un progetto da 20 milioni di euro per il dragaggio dei fondali del porto di Torregrande. L’opera, già approvata in sede di Valutazione di Impatto Ambientale, è considerata indispensabile per garantire la piena operatività dell’infrastruttura e per ampliare la capacità di accoglienza del porto, con ricadute dirette sulla flotta peschereccia e sulla nautica da diporto.
Sullo sfondo delle attività di cantiere rimane l’esigenza, sempre più sentita, di dotare il litorale oristanese di servizi portuali adeguati a un territorio che vuole incrementare la propria attrattività turistica senza perdere coerenza con l’identità marittima tradizionale. La riqualificazione del porticciolo di Torregrande si muove proprio in questa direzione: migliorare l’efficienza operativa, aggiornare gli standard infrastrutturali, integrare il porto nel tessuto urbano e creare le condizioni per uno sviluppo che coinvolga pesca, turismo e diporto in un unico quadro territoriale.
Se i tempi del cronoprogramma saranno rispettati, entro il 2026 Torregrande potrà contare su un porto più moderno, sicuro e competitivo. Un primo, significativo passo per ridisegnare il rapporto tra la città e il suo waterfront, e per restituire alla comunità un’infrastruttura capace di sostenere la crescita futura del settore nautico in una delle coste più identitarie della Sardegna.
Angelo Colombo