Il mondo della vela è rimasto profondamente colpito dalla rivelazione di Charlie Dalin, vincitore dell’ultimo Vendée Globe, che ha raccontato di aver completato il giro del mondo in solitario e senza scalo mentre era sotto trattamento per un tumore gastrointestinale.
La notizia è emersa nel corso di un’intervista rilasciata alla redazione sportiva di Radio France, in occasione dell’uscita del suo libro La force du destin (edizioni Gallimard), previsto per giovedì 9 ottobre.
«Mi fa bene parlarne», ha confidato Dalin, oggi 41enne. «Parole come “tumore” o “cancro” sono ancora difficili da pronunciare per me. Preferisco dire “la malattia”, questa cosa». La diagnosi, ricevuta nell’autunno del 2023, sembrava dover porre fine al suo progetto di partecipare alla seconda edizione personale del Vendée Globe, ma il navigatore francese non si è arreso.
Contro ogni previsione medica, Dalin è partito nel novembre 2024 e ha completato il giro del mondo in poco meno di 65 giorni, conquistando la vittoria al termine di una regata che già di per sé rappresenta la più dura del panorama oceanico. Durante la corsa, lo skipper dell’IMOCA Macif Santé Prévoyance ha continuato a seguire la terapia prescritta.
«Dovevo prendere una pillola ogni giorno, quindi avevo una sveglia che mi ricordava di farlo. Ma poi, paradossalmente, durante la regata me ne sono quasi dimenticato», ha raccontato.
Sei settimane dopo aver tagliato il traguardo, Dalin è stato sottoposto a un intervento chirurgico importante e continua tuttora il percorso di cura. «È stato un ritorno alla realtà molto duro», ammette. «Non ho nemmeno potuto partecipare alla cerimonia di premiazione del Vendée Globe».
Il racconto dello skipper ha suscitato profonda ammirazione nell’ambiente velico e medico. Laure Jacolot, dottoressa del Vendée Globe, ha commentato: «È fantastico che Charlie pubblichi questo libro, perché sarà d’aiuto nel mio lavoro quotidiano per incoraggiare le persone a muoversi, a non fermarsi, a praticare sport».
Padre di un bambino, Dalin ha annunciato che non parteciperà alla prossima edizione del Vendée Globe, prevista per il 2028. «Spero che questa sia solo una pausa e che io possa tornare presto a regatare. Farò tutto il possibile per tornare in acqua il prima possibile», ha dichiarato con la determinazione che lo ha sempre contraddistinto.
La storia di Charlie Dalin supera i confini della vela e diventa simbolo di resilienza, disciplina e speranza. In un contesto dove la sfida è già estrema, il navigatore francese ha affrontato un’altra, molto più personale, dimostrando che il coraggio non si misura solo in miglia percorse ma nella capacità di guardare avanti, anche controvento.