Presentato in Borsa oggi a Milano lo studio "The State of the art of the Global Yachting Market 2025 Edition", realizzato da Deloitte in collaborazione con Confindustria. 

Il 2023 è stato un anno da record per la cantieristica nautica mondiale. Secondo il report The State of the Art of the Global Yachting Market 2025 Edition, il valore complessivo del mercato ha raggiunto i 34,8 miliardi di euro, con una crescita del +7,3% rispetto al 2022. Una performance superiore anche al PIL globale, aumentato nello stesso periodo di circa il 2%.

Prospettive 2024: stabilizzazione e contrasti di segmento

Per il 2024 le previsioni parlano di una fase di stabilizzazione, con un calo stimato attorno al –5%. A rallentare sarà soprattutto il comparto delle imbarcazioni di piccola taglia, mentre si muoverà in controtendenza il segmento dei grandi yacht e dei brand premium, per i quali si prevede una crescita compresa tra il +5% e il +10% a seconda delle fasce di mercato.

Per l’industria italiana, grazie al posizionamento concentrato sui grandi yacht, è attesa comunque una crescita, sostenuta dal mix produttivo orientato alle imbarcazioni di maggior valore.

Italia, leader mondiale nell’export e nei superyacht

Il report conferma il ruolo centrale dell’Italia nello yachting globale. Il 90% della produzione nazionale è destinato all’export e il settore contribuisce oggi per circa il 13% al surplus della bilancia commerciale del Paese, in forte aumento rispetto al 3% del 2015.

Nel comparto dei superyacht, l’Italia mantiene una posizione di leadership con il 54% degli ordini e il 34% del valore complessivo a livello mondiale, trainata soprattutto dal segmento 30–60 metri. Nel 2023 il Global Order Book ha toccato quota 696 unità, il livello più alto dal 2009, con 212 consegne registrate, il massimo dal 2008. Per il 2024 si stimano circa 235 unità consegnate, a conferma di una domanda sostenuta.

Le parole degli analisti

«La cantieristica nautica italiana continua a distinguersi come player globale di riferimento, combinando leadership industriale e capacità di export principalmente sui grandi yacht», ha dichiarato Tommaso Nastasi, Partner e Value Creation Service Leader di Deloitte Italia.

Per Marina Stella, Direttore Generale di Confindustria Nautica, lo studio «permette di aggiornare il posizionamento dell’Italia all’interno del quadro globale» e ribadisce il ruolo strategico di fiere ed eventi di settore, che contribuiscono in modo significativo all’espansione del business e al rafforzamento della bilancia commerciale.

Sfide e incertezze: i dazi pesano sul 2025

Guardando avanti, gli operatori prevedono un 2025 di rallentamento, influenzato soprattutto dalle incertezze legate ai dazi USA, che colpiscono le imbarcazioni di piccola e media dimensione. Il sentiment raccolto da Deloitte segnala una maggiore cautela sul fronte dei margini, anche a causa della revisione dei listini, del “destocking” dei dealer e della crescente attenzione delle nuove generazioni di armatori verso sostenibilità, digitalizzazione e design personalizzato.

La prospettiva di medio termine resta comunque positiva: la ripresa è attesa tra il 2026 e il 2027, con gli yacht sopra gli 80 piedi a fare ancora da traino al comparto.

«I dazi rappresentano uno dei principali fattori di incertezza che caratterizzano le aspettative di performance di vendite e marginalità per il 2025», ha sottolineato Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader Italia, richiamando l’importanza per il settore di strategie doganali mirate, diversificazione dei mercati di export e nuove alleanze industriali.

Il quadro che emerge è quello di un settore solido, che ha superato la crescita del PIL mondiale e che, pur con le sfide legate al commercio internazionale, continua a beneficiare della domanda di imbarcazioni di alta gamma. L’Italia, forte della sua leadership nel segmento superyacht e della capacità di esportare valore, resta un punto di riferimento imprescindibile nello scenario della nautica globale.

Lo studio "The State of the art of the Global Yachting Market 2025 Edition", realizzato da Deloitte in collaborazione con Confindustria, è allegato e scaricabile da questo articolo