La notte del 19 agosto 2024 resterà impressa nella memoria del mondo della nautica come una delle tragedie più significative degli ultimi anni. Intorno alle quattro del mattino, nelle acque di Porticello – tra Casteldaccia e Bagheria, in provincia di Palermo – il superyacht a vela Bayesian affondò in pochi minuti. Il bilancio fu drammatico: sette vittime, 15 superstiti e una lunga scia di interrogativi tecnici, giudiziari e assicurativi tuttora irrisolti.
Uno sloop da record
Il Bayesian era un’imbarcazione fuori dal comune: 56 metri di lunghezza, con un unico albero (armo a sloop) di 75 metri, il più alto al mondo in alluminio.
S/Y Bayesian, varato con il nome di Salute nel 2008, è stato progettato per coniugare lusso e innovazione, rappresentando nel suo settore una sfida estrema di design e tecnologia. A bordo, quella notte, si trovavano 22 persone: 12 ospiti e 10 membri dell’equipaggio. Tra loro anche il proprietario, l’imprenditore britannico Mike Lynch – noto come il “Bill Gates d’Inghilterra” – insieme alla moglie Angela Bacares, formalmente a capo della società armatrice dello yacht, e alla figlia diciassettenne Hannah. Per Lynch si trattava di una crociera celebrativa, organizzata poche settimane dopo la sua assoluzione in un clamoroso processo negli Stati Uniti per frode ai danni di Hewlett Packard.
La tempesta improvvisa
Le condizioni meteorologiche mutarono rapidamente. Con buona probabilità un downburst, raffica discensionale improvvisa e violentissima, colpì la rada di Porticello. Secondo i dati AIS, alle 03:50 l’ancora del Bayesian cominciò ad arare. Alle 04:00 si verificò un blackout: l’acqua aveva raggiunto il generatore. Tre minuti dopo lo yacht scomparve dai radar e dalle telecamere della zona. Alle 04:10, dopo uno scarroccio di 358 metri, l’imbarcazione si inclinò oltre l'angolo di non ritorno (AVS) e affondò.
Le vittime e i superstiti
Le operazioni di recupero permisero di trarre in salvo 15 persone. Tra le vittime figurano lo chef di bordo Recaldo Thomas, lo stesso Lynch con la figlia Hannah, Jonathan e Judith Bloomer, e Christopher e Neda Morvillo. Il contrasto con la sorte del veliero vicino, Sir Robert Baden Powell, schooner olandese ancorato a soli 100 metri e rimasto illeso, resta uno dei punti più discussi. Tra le ipotesi ancora aperte, quella di un ingresso d’acqua attraverso i portelloni di poppa, mai definitivamente confermata.
L’inchiesta giudiziaria
La Procura di Termini Imerese aprì immediatamente un fascicolo per naufragio e omicidio colposo plurimo, iscrivendo nel registro degli indagati tre membri dell’equipaggio: il comandante James Cutfield, accusato di non aver adottato le misure necessarie; l’ufficiale di macchina Timothy Parker Eaton, per non essersi accorto dell’ingresso d’acqua; e il marinaio Matthew Griffiths, di guardia quella notte. La Guardia Costiera ha ricostruito i fatti in un’informativa di 42 pagine, confermando che la combinazione di maltempo estremo e mancate contromisure fu determinante.
Un elemento controverso riguarda la decisione del comandante di restare a Porticello, nonostante il suggerimento di ripararsi nel porto di Marina di Villa Igiea.
Il ruolo del Regno Unito
Parallelamente, il Marine Accident Investigation Branch (MAIB) britannico – essendo lo yacht registrato sotto bandiera inglese – ha condotto un’inchiesta tecnica. Nel rapporto preliminare, pubblicato nel maggio 2025, è emerso che l’angolo di non ritorno (Angle of Vanishing Stability, AVS) del Bayesian nella configurazione di quella notte era di soli 70,6°. Bastava dunque una raffica laterale superiore a 63 nodi per innescare un capovolgimento irreversibile. Un’informazione cruciale, ma assente dallo Stability Information Book di bordo, con conseguente inconsapevolezza da parte dell’equipaggio.
Il recupero del relitto
Il relitto venne localizzato a 49 metri di profondità. Le operazioni di recupero, avviate nella primavera 2025, culminarono a giugno con il sollevamento dello scafo, dopo aver tagliato l’albero per facilitarne la movimentazione. Trasferito a Termini Imerese e posto sotto sequestro giudiziario, il superyacht è diventato oggetto di ulteriori indagini. Durante i lavori, un sommozzatore olandese perse la vita, aprendo un nuovo procedimento per omicidio colposo sul lavoro.
Il nodo assicurativo
Sul fronte economico, il naufragio ha aperto un contenzioso di dimensioni enormi. Le polizze attivate sono due: Hull & Machinery, per i danni materiali, e Protection & Indemnity, per responsabilità civile e ambientale. Lo yacht era valutato circa 30 milioni di euro, ma il risarcimento complessivo potrebbe superare i 400 milioni, con alcune stime che parlano di coperture fino a 2 miliardi. Tuttavia, l’esito dipenderà dalle inchieste: eventuali errori progettuali o lacune documentali potrebbero spostare le responsabilità dai comandanti ai cantieri costruttori.