Il suo amplissimo raggio d’azione, che va dalla nautica al residenziale, all’hotellerie, la pone nel novero di quei soggetti privilegiati che vantano una visione davvero globale, sia dal punto di vista geografico che dei settori in cui opera, tutti nella fascia più alta.
PressMare - Architetto partiamo facendo una fotografia dello studio: a che punto siete oggi, quanti siete, per chi lavorate e quanto conta la nautica nel vostro giro d'affari?
Francesca Muzio - Siamo uno studio che si occupa di architettura di interni, li progettiamo in diversi campi. Sicuramente in primis la nautica, che è la mia passione e quella di mio marito che è uno dei fondatori dello studio, ma anche hotel, branded residencies, ville e appartamenti di lusso. Il nostro mondo è molto ‘contaminato’, diciamo, in senso positivo. Ci piace passare da un ambito all'altro, quindi dalla progettazione di yacht, che forse è la più complessa, fino alle torri residenziali, molte delle quali sono attualmente in costruzione. Lavoriamo in sedici paesi, e contiamo su uno staff di circa cinquanta professionisti.
PM - Lei ha origini liguri, ma lavora nelle Marche. Un percorso di vita inusuale.
FM – Si, sono ligure ma sono un po' nomade e sono arrivata nelle Marche, dove lavoriamo da vent’anni: è un territorio molto ricco di artigiani qualificati. Questa è una cosa molto importante, perché riusciamo a creare progetti unici ed esclusivi lavorando con ‘mani’ ancora specialistiche che hanno abilità davvero particolari. Trascorriamo tanto tempo nei loro laboratori proprio per imparare.
PM - Quanto conta la nautica per lo studio FM?
FM - La nautica occupa certamente una buona parte del nostro tempo. In particolare ci dedichiamo alla fascia alta, quella delle barche sopra i 50 metri, lavoriamo molto nel Nord Europa con cantieri come Feadship e Lurssen. In Germania stiamo lavorando a un progetto di una bellissima nave residenziale: questi sono i nostri progetti, la nostra passione. Chiaramente avere a che fare con clienti che spesso sono dei visionari nel loro campo, e ti spingono oltre i limiti, ti porta oltre la tua creatività e il tuo modo di vedere le cose. Rapportarsi con diverse culture e diversi progetti dà un booster incredibile al nostro studio.
PM - Sono più gli armatori che vi chiedono di lavorare anche su progetti residenziali o viceversa?
FM - Il flusso è nei due sensi. Generalmente vedono un nostro progetto, nel residenziale, nella nautica o anche nell’hotellerie e spesso piace soprattutto la cura dei dettagli, quell’home feeling che noi diamo. A volte ci chiamano anche direttamente al centralino, molte richieste di progetti le riceviamo sui canali più inusuali. In realtà alla fine credo sempre che sia il prodotto che parla: il nostro è un mondo sempre molto votato alla comunicazione, però credo che quando il prodotto è bello comunica già tanto di suo. Il contenuto comunica meglio e più di ogni altra cosa.
PM - Operando in settori diversi avrete rapporti con tante aziende, fornitori, collaboratori, in Italia e all'estero. Come selezionate e come gestite tutte queste realtà, spesso artigiane?
FM - Abbiamo un ampissimo spettro di partner, come mi piace chiamarli, a livello internazionale, questo è molto bello. In Asia per esempio stiamo lavorando con artigiani delle Filippine che usano materiali riciclati. L'esperienza fatta negli ultimi 15 anni con gli artigiani nelle Marche l'abbiamo poi portata fuori, in altre realtà. Ma allo stesso tempo lavoriamo con l'industria, perché per costruire una nave o una torre residenziale di 77 piani devi essere organizzato. I nostri partner devono quindi essere strutturati, anche se alla base c’è sempre l'idea di fare qualcosa di speciale, di esclusivo per la clientela: questo è un po' il nostro modo di vedere il mondo dell'interior design.
PM - Si parla spesso delle nuove generazioni di armatori, con ampia disponibilità finanziaria ma spesso con poca o nulla esperienza in ambito nautico. Siete più voi a guidare le richieste di questi committenti, o sono più loro che vengono a cercarvi con idee già chiare su cosa vogliono?
FM - Nel segmento dove siamo posizionati noi generalmente sono armatori che sono già esperti, preparati, hanno già le idee piuttosto chiare. Certo, come creativi, essere stimolati dalle loro esigenze e anche dalle loro idee su come vogliono vivere in mare è la parte più interessante. Qualsiasi progetto parte comunque dal rapporto con la committenza, da un dialogo e dall'ascoltare il tuo committente, capire quali sono realmente le sue esigenze: mai imporre qualcosa di già fatto o pronto. Lavoriamo nel bespoke, nel full custom, nel fare ogni volta qualcosa di unico.
PM - Si parte sempre dal foglio bianco?
FM - Non realmente, si parte sempre da un sogno, che è quello dell'armatore. La bravura di un designer credo sia quella di interpretare e di ascoltare l'armatore che hai davanti, non avere un concetto di partenza già in testa.
PM – Parlando di armatori, quali sono le richieste, i trend che avete individuato?
FM - Dopo la pandemia, l’idea di vivere ed esplorare il mondo è la priorità. Negli ultimi anni è cambiato tantissimo il modo di utilizzare la barca, vuoi perché le tecnologie lo permettono, vuoi perchè la permanenza a bordo è molto più estesa. I billionaire oggi sono più nomadi, amano molto di più viaggiare, la barca non è altro che una grandissima occasione, un mezzo per poter navigare il mare ed esplorare il mondo.
PM – Come si traduce in concreto questa tendenza?
FM - Sicuramente in soluzioni che permettano di restare di più a bordo nel comfort, rimanendo “marini”. Questo è un punto fondamentale perché quando si naviga il mare è una forza, quindi bisogna progettare sempre qualcosa che sia veramente adatto ad uno yacht e la richiesta di comfort oggi è più elevata rispetto al passato. Oggi per vivere una nave, perché noi costruiamo di fatto delle navi, si cerca di essere semplici: comfort significa non complicare la vita a bordo dell'armatore, perché poi chiaramente ne va del suo tempo, che è il suo bene più importante. Cerchiamo quindi di rendere la navigazione il più possibile esperienziale, fargli trascorrere il tempo con la sua famiglia, con le persone che ama, in maniera tranquilla, rilassata.
Riccardo Masnata