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Mini Transat la Boulangère 2017: partenza della seconda tappa

Sport

Da SiderAl
31/10/2017 - 19:07

Meno un giorno alla partenza della seconda tappa della Mini Transat La Boulangére 2017: Andrea Fornaro è arrivato 16° nella prima, sul prototipo Sideral ITA 931, dopo aver fronteggiato alcuni imprevisti tecnici durante la navigazione, oltre all’odissea della bonaccia che è stata una difficoltà comune a tutta la flotta dei Mini. Queste prime 1350 miglia sono però servite a trovare un buon feeling con la barca e a conoscerla meglio. Ora Fornaro è pronto a navigare le rimanenti 2700 miglia che separano Gran Canaria da Le Marin (isola di Martinica, Caraibi) - partenza l’1 novembre alle 13.00, ora locale - e ci racconta come sta vivendo questo momento:

“Sono passate tre settimane dall'arrivo della prima tappa, sembrano tante ma una lista lavori molto lunga mi ha impegnato quasi tutti i giorni per preparare nuovamente la barca per la seconda tappa e il tempo è letteralmente volato! Sono stati svolti lavori a terra e in acqua, migliorie varie per facilitare una navigazione sicura e non tralasciare accorgimenti anche minimi per rendere il mezzo ancora più competitivo. Voglio ringraziare enormemente alcune persone: Oliver Bravo de Laguna che mi ha aiutato come sempre nella logistica a Las Palmas, Markos Spyropoulos che sarà lo skipper della mia barca per i prossimi due anni per il suo impegno a fianco a me e per i preziosi consigli e infine Charlie, amico di Oliver, che ha dato un contributo tecnico altrettanto importante. Senza di loro sarebbe stato tutto molto più difficile. Per quanto riguarda me sto bene, sono molto a mio agio e non ho grosse apprensioni. Ho iniziato a dare uno sguardo al meteo, che sembra migliorare; qualche giorno fa sembrava ci fosse vento molto leggero invece ora si sta formando un aliseo un po' più deciso. La voglia di lasciare il porto è tanta perché questo lungo stop-over contribuisce ad alimentare una tensione che alla fine viene sciolta davvero solo al momento della partenza. Anche i miei genitori sono venuti qui, come a La Rochelle, e mi stanno dando una grande mano in termini di supporto morale e logistico e questo è molto bello. Ovviamente anche le persone che sono in Italia e non sono qui con me, come la mia famiglia a casa e gli amici che mi seguono da lontano contribuiscono al supporto generale e a darmi una grande spinta a fare bene, quindi le ringrazio. E' una regata, ne faccio tante, però questa è un po’ più speciale, prima di tutto perché ho intrapreso un progetto che mi vede al centro di tutto ed è un programma mio personale che, a differenza degli altri ambiti in cui lavoro, non prevede la presenza di un team né di un armatore, poi perché, come tutti ormai sappiamo, è una navigazione dura, estrema e solitaria. Alla fine dei conti però voglio pensare alla Transat come una regata normale quindi l'aspetto psicologico lo gestisco un po’ come sempre. Darò il massimo anche stavolta, se possibile di più, e cercherò di recuperare qualche posizione in classifica rispetto alla prima tappa. Seguitemi ancora sul tracker”.
 

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