Kookaburra III

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Barcolana Classic: vince Kookaburra III XL Extralight

Sport

17/10/2018 - 19:28

Kookaburra III XL Extralight vince la Barcolana Classic, precedendo in classifica Mirella dell’armatore Mirella Della Valle e Sirah di Bruno Lodes, portando l’atmosfera magica del trofeo sportivo più antico del mondo, l’America’s Cup, nel Golfo di Trieste in occasione di Barcolana 50 che nello scorso week-end ha raggiunto quota di oltre 2.600 iscrizioni, un record assoluto.

Durante la festa della cultura marinaresca per antonomasia, giunta alla 50ma edizione, non è sfuggito agli occhi degli appassionati il suo restyling, che non solo l’ha rivitalizzata in tutto e per tutto, ma allo stesso tempo ha consentito di far rivivere quelle gesta che hanno segnato e contraddistinto la sua storia. Promotori dell’iniziativa sono XL Extralight, il materiale superleggero ideale per lo sport, risultato di un esclusivo processo produttivo realizzato e brevettato in Italia dalla Finproject SpA, in collaborazione con Cristiana Monina Nautical Event Development (CMNED), società specializzata in eventi corporate nel campo della nautica, che da oltre un anno lavorano per portare un glorioso 12 Metri Stazza Internazionale australiano, “Kookaburra III” (numero velico KA-15), nella kermesse triestina. Si tratta di una imbarcazione “special guest” che nel 1987 ha vinto per 5-0 la sfida contro Australia IV (KA-16), difendendo poi la Coppa America a Fremantle nelle finali della 26ma edizione.

“La vela rappresenta per noi l’opportunità di legare la vocazione di XL Extralight alla leggerezza, alla versatilità, al dinamismo e al mondo dello sport – spiega Sara Vecchiola, Head of Brand Marketing & Communication di Finproject SpA – Lo sport appartiene ancora all’universo dei valori autentici, è basato sul rispetto delle regole, l’impegno, il sacrificio e la sana competizione senza perdere di vista quella leggerezza d’animo che appartiene al fair play del saper “veleggiare" positivamente. Una barca come Kookaburra III ha, in tal senso, un valore evocativo molto forte perché richiama alla memoria un periodo in cui il progresso tecnologico ha consentito di fare un grande salto di qualità ai mezzi dell’America’s Cup ma il fattore umano era ancora preponderante: lo spirito di squadra e l’impegno per ottenere ottimi risultati sono infatti i principi di base in tutta la vela, Coppa America inclusa, valori in cui ci riconosciamo completamente”.
 

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