Captains and Crew, da Les Sable d'Olonne a Tropea

Captains and Crew, da Les Sable d'Olonne a Tropea

Il team di Captains and Crew, dopo 2150 miglia di navigazione, ha portato a Tropea i tre Lagoon salpati dalla costa atlantica francese

Editoriale

17/07/2018 - 05:56

18/12/15

L’indirizzo più gettonato a bordo per una breve sosta a Ibiza è El Chiringuito a Es Cavallet, il cugino chic dei normali chioschi in spiaggia, dove consigliamo ai nostri lettori di provare la sangria preparata con champagne.  Lo vediamo sfilare alla nostra sinistra, prima dell’ingresso al porto. Purtroppo siamo tenuti a rispettare una tabella di marcia serrata e ci accostiamo molto più sobriamente al distributore del Marina Botafoch. Alle 17.15, un pieno e un caffè più tardi, siamo di nuovo in navigazione. Prossima meta Carloforte in Sardegna. Rotta 86 gradi per 315 miglia.

Approfittiamo di questa gigantesca e inconsueta alta pressione che insiste su tutto il Mediterraneo centro occidentale per procedere spediti, ancorché a motore.

 

19/12/15

La notte scorre tranquilla, le prime luci arrivano alle 7.00 ed il sole sorge alle 8.07. Il mare continua ad essere calmo, il vento assente. Sono condizioni ideali per navigare. Luce, buio e pasti dettano i ritmi.

A fine giornata nuvole alte all'orizzonte annunciano un leggero cambiamento nella circolazione atmosferica, come anche previsto dal meteo. Windfinder, Lamma, Passage weather,Meteo Marine Consult, Meteo France e Windyty: sono queste le fermate di quella che in atlantico era una vera e propria via crucis quotidiana.

L’analisi del meteo è un tema centrale sia delle nostre navigazioni oceaniche (http://www.corsiperskipper.com/corsodinavigazioneoceanica), sia dei nostri corsi per skipper in Sardegna (http://www.corsiperskipper.com/corso-per-skipper)

 

20/12/15

Il vento ci gira il vento in prua (e questa è una legge che Murphy, fosse stato un marinaio avrebbe di sicuro codificato) e dobbiamo rollare il fiocco. Si è formata anche un po' di onda che rende complesso il rifornimento di gasolio in navigazione. Decidiamo di rabboccare 60 lt. al serbatoio dello scafo sopravvento, perché l'altro è troppo a rischio di imbarcare spruzzi d’acqua delle onde che rimbalzano sullo scafo.  Procediamo con il motore sottovento a 1900 rpm e quello sopravento a 2400 rpm, per limitare il consumo del serbatoio semivuoto.

In serata l'onda aumenta leggermente e non procediamo a più di 5 kts. L'ETA per l'isola di S.Pietro è alle 22.00. Un peschereccio ci fa deviare dalla rotta di quanto basta per ritardare leggermente l’arrivo.

Per fortuna Andrea, amico del pontile di Marina tour (http://www.marinadicarloforte.com), ci fornisce tutta l’assistenza necessaria. Ci permettiamo addirittura il lusso di una passeggiata serale nei vicoli e di una tappa in un bar, più per il piacere di sentir parlare il tabarchino, che per bere una birra in compagnia.

Il tabarchino è un meraviglioso dialetto genovese di Pegli del XVI secolo che successive stratificazioni linguistiche hanno solo leggermente modificato, ed è parlato con ostentato orgoglio dalla maggior parte dei locali.

21/12/15

La sosta a Carloforte è necessaria per rabboccare i serbatoi in vista della tratta conclusiva. Il carburante ci viene portato in mattinata con le taniche. Abbiamo così tempo per controlli e pulizie di routine e un ultimo rabbocco di cambusa, dal momento che si stava arrivando pericolosamente vicini a quelle lattine di fagioli con la salsiccia che tutti, fin dal primo giorno, vedevano come ultima, drammatica spiaggia.

Salutiamo Andrea con la promessa di rivederci presto. Vi consigliamo la sosta al suo pontile. Organizzato e sempre disponibile.

Alle 12,45 issiamo randa, ma il vento è di nuovo in prua fino a Capo Teulada.

E qui è dura resistere alla tentazione di una sosta a Porto Zafferano, la spiaggia regina del sud Sardegna imprigionata in un area militare. Un vero paradiso terrestre consacrato a poligono di tiro. Le considerazioni a bordo non si fanno attendere, ma per carità di patria non ne daremo conto. Ci accontenteremo di tornarci ad agosto, quando da qualche anno eccezionalmente si deroga il divieto di accesso.

Doppiato il capo accostiamo per 87 gradi, il vento cala e anche l'onda si attenua, consentendoci un pranzo gourmet: seppie carlofortine in umido, gradita sorpresa del comandante Simone, accompagnate da cous cous al nero. Il colpo d’occhio rimanda al caviale. Il gusto è decisamente più mediterraneo!

Più tardi la luna, finalmente in fase crescente, rischiara il mare e lo spirito dei turnisti notturni.

22/12/15

La nostra rotta sfila a nord di Ustica. Il mare è ancora talmente calmo da consentire a decine, centinaia di tartarughe di oziare a pelo dell’acqua. Ci fermiamo a osservarne alcune a motore spento, per non spaventarle. Sono tranquille, alcune con il carapace incrostato di patelle, altre con una nuvola di pesciolini sotto. Quando ci avviciniamo alzano la testa per esaminarci. A volte impaurite si immergono rilasciando una bella scia di bolle d’aria.

La giornata è veramente splendida. Il mare è un olio, non c'è una increspatura di vento (lo strumento segna 0,7 kts!), il cielo è limpido con solo qualche nuvola bassa sull'orizzonte. Il sole scalda decisamente e si sta benissimo anche senza giacca. Se non fosse per l'incrocio con un mercantile ed una nave militare, saremmo gli unici in mezzo al mare a goderci questo spettacolo.

I turni scivolano veloci e tranquilli, con un occhio a prua e uno ad un buon libro. Non pesano neanche i turni più ravvicinati, dato che Mattia da Palau, la mascotte del gruppo, Sergio l’elicotterista e il grandissimo Enzo, giramondo da Cagliari hanno approfittato della tappa sarda per rientrare a casa. Cristian intanto (lo skipper infortunato, vedi puntate precedenti) è a Lecco in famiglia e sta meglio.

Ci aspettano a Vibo Marina il 24 mattina, invece che a Tropea. Sulla rotta c’è “Iddu”. Decidiamo di concederci i fuochi d’artificio finali. Avviciniamo Stromboli con le luci del tramonto. Un paio di ruggiti del vulcano ci mettono dell’umore giusto per pianificare una sosta finale.

L’alta pressione che ci accompagna da Gibilterra ci consente l’ormeggio all’inglese al molo dei traghetti.

Bruno balza a terra per cercare fra quelle poche luci accese in paese un ristorante che accolga otto marinai affamati. Lui per la verità nella vita fa lo stuntman, ma per osmosi lo consideriamo uno di noi, visto che come è noto “anche Gesù fu marinaio, finché camminò sull’acqua”. 

Il nostro “cenone” prevede una scelta tra pasta al nero e penne alla strombolana e un pesce spatola di secondo. Ben cotto, ci rassicura il cuoco (il pesce spatola è un ricettacolo per l’anisakis, il temuto parassita).

Chiacchieriamo con la famiglia proprietaria del ristorante la Trottola, l’unico aperto, a proposito delle frequentazioni vip dell’Isola. Ascoltiamo distrattamente ma rilanciamo per i nostri lettori: l’ex presidente Napolitano non si vede già da un po’. Risolti in questo modo i problemi di vicinato, Dolce e Gabbana ne approfittano per consolidare il calendario di feste chic in villa.

Torniamo a noi. Scocca l’ultima mezzanotte di questo lungo viaggio cominciato sulle coste della Vendèe, 2150 miglia fa. Ugo, con Nico e Bruno, Simone con Ale e Simonetta e Giovanni con il modenese Giorgio mollano gli ormeggi per l’ultima passeggiata in notturna.

40 miglia al piccolo trotto per arrivare con le prime luci, “legare il cavallo” nella porzione turistica del porto di Vibo Marina e abbracciarsi per l’ultima volta.

Manca il biglietto di auguri ma per il resto i “regali di Natale” per gli amici di Spartivento (http://www.spartiventocharter.it) hanno tutte le carte in regola. I Lagoon 400 e il 380 sono in perfetta forma. La nostra missione è compiuta.

 

Ringraziamo la super testata PressMare per l’ospitalità, gli amici Franco e Stefano di Spartivento, i bravissimi skipper Giovanni Manca e Cristan Sala per la professionalità e la condivisione dello spirito di gruppo. Tutti i partecipanti: da Bruno, il più anziano, ma solo per la patente, a Mattia, il più giovane, beato lui, passando per Sergio, Simonetta, Alessandro (il brillante redattore di questi appunti), Enzo, Giorgio, Nico. La mitica Sabina per l’assistenza da terra. Hanno tutti mangiato il panettone a casa.

Alla prossima avventura!

Simone e Ugo

Captains and Crew

 

La prossima navigazione oceanica di cui vi daremo conto sarà a fine febbraio. Per partecipare contattate il numero 333 5231427 o scrivete qui: [email protected]

Trovate tutte le informazioni sui nostri corsi qui: www.corsiperskipper.com

Captains and Crew trasferisce barche in tutto il mondo: www.captainsandcrew.co.uk

 

 

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