Il Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Valter Girardelli, in visita alle unità navali dell’operazione Mare Sicuro

Il Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Valter Girardelli, in visita alle unità navali dell’operazione Mare Sicuro

L'Ammiraglio Girardelli a bordo delle navi dell’Operazione Mare Sicuro

Istituzioni

07/08/2018 - 19:28

Il Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Valter Girardelli, ha visitato le unità navali inserite nel dispositivo dell’operazione Mare Sicuro.

Dapprima una breve sosta a Lampedusa, dove l’ammiraglio Girardelli, accompagnato dal Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Donato Marzano, ha incontrato il Sindaco e il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo della Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera.

Successivamente ha fatto visita al Comandante e all’equipaggio del pattugliatore Orione, in missione di Vigilanza Pesca, e poi si è spostato a bordo della fregata Rizzo, flagship dell’operazione Mare Sicuro, dove è stato accolto dal comandante tattico della stessa operazione, contrammiraglio Angelo Virdis.

A bordo di nave Rizzo, l’Ammiraglio Girardelli ha salutato in video conferenza tutti gli equipaggi delle unità impegnate nell’operazione compreso il moto trasporto costiero Gorgona, nel porto di Tripoli, che svolge attività di consulenza alla Marina e alla Guardia Costiera libica e supporto tecnico-logistico per il ripristino dei mezzi navali e degli equipaggiamenti.

Una comune giornata di agosto quella vissuta a bordo delle Unità navali ma allo stesso tempo una giornata significativa per la Forza Armata impegnata in prima linea con tutti i suoi quattro pilastri funzionali  operativo, logistico, formativo e quello relativo al Corpo delle capitanerie di Porto e Guardia costiera. Aspetti che lo stesso Capo di Stato Maggiore ha voluto sottolineare nel corso della sua allocuzione significando l’importanza della costante presenza dei mezzi della Marina Militare nei mari del mondo.  Sono tante le operazioni a cui la Marina Militare partecipa. Da quelle nazionali di Mare Sicuro e Vigilanza Pesca, a quelle NATO come Sea Guardian a quelle europee come EUNAVOFORMED  Sophia nel Mediterraneo e Atalanta nel corno d’Africa. L’impegno oltre gli stretti è testimoniato anche dalle navi e dagli equipaggi impiegati in Sinai nell’ambito degli Accordi di Pace di Camp David del 1978.  Un impegno costante di navi, sommergibili, aerei, elicotteri e personale della Brigata Marina San Marco con oltre 1500 uomini e donne che quotidianamente e con continuità garantiscono la sicurezza marittima e la tutela degli interessi nazionali, ovunque essi siano: le Unità della Marina Militare sono in attività operativa reale non appena escono dal porto indipendentemente dai compiti e dalla missione che vengono assegnati loro.  A queste si aggiungono tutte le attività degli uomini e donne delle Capitanerie di Porto, sempre più impegnati, soprattutto in questo periodo estivo lungo tutta la costa italiana.

Tale capacità e prontezza operativa è frutto di una formazione ed un addestramento costante degli equipaggi – ha poi spiegato l’ammiraglio Girardelli. Oggi abbiamo le Navi Vespucci, De La Penne, Palinuro, Orsa Maggiore, Caroly e Corsaro II  che svolgono un compito fondamentale impegnate in campagne addestrative per giovani allievi ufficiali, sottufficiali e marinai, molti dei quali, al termine, saranno avviati a bordo per il loro primo incarico operativo.

Il Capo di Stato Maggiore della Marina ha anche sottolineato l’impegno della Forza Armata a supporto della collettività con tutte le sue capacità complementari ricordando le attività di nave Alliance da poco rientrata dal Circolo Polare Artico, toccando la latitudine massima di 81°50’27”, con 23 ricercatori a bordo provenienti dai principali istituti di ricerca nazionali, internazionali e dall’industria privata. Ha poi indicato come mai come in questi ultimi anni l'area polare artica è di fondamentale importanza dal punto di vista ambientale, socio economico e geopolitico. Ha poi fatto menzione alle attività di bonifica ambientale condotte dal Gruppo Operativo Subacquei di Comsubin che hanno portato alla luce migliaia di residuati bellici pericolosi per la navigazione e per i bagnanti ma anche cimeli storici grazie alle immersioni con la tecnica di saturazione che permette, con il supporto di nave Anteo, interventi a favore delle sovrintendenze a rilevanti profondità e per lunghi periodi come sta avvenendo in questi giorni a capo Noli. L’ammiraglio Girardelli  ha infine menzionato anche le recenti scoperte di relitti affondati nel corso delle grandi guerre come la corazzata Roma. Di questi giorni il ritrovamento del relitto del Sommergibile Guglielmotti, reso possibile grazie alla sinergica attività dei mezzi e alla professionalità del gruppo mine e dragaggio, alla perizia dell’Istituto Idrografico e alla consulenza dell’Ufficio Storico. Scoperte utili ad arricchire le ricostruzioni storiche degli anni passati.

Un discorso a tutto campo, un’occasione per elogiare gli uomini e le donne della Marina Militare per il grande servizio reso al Paese, senza trascurare il lodevole supporto che le famiglie degli militari in mare forniscono ai loro congiunti; merito soprattutto loro perché sarebbe difficile operare in mare, lontani, senza poter contare su una famiglia unita e sempre vicina alla Forza Armata.

Ultimato l’incontro con gli equipaggi, l’Ammiraglio Girardelli, prima di lasciare l’area di operazioni, si è trasferito a bordo del cacciatorpediniere Durand de la Penne per incontrare gli allievi della seconda classe dell’Accademia Navale, impegnati nella Campagna Addestrativa 2018, seguendoli da vicino alle prese per la prima volta con la vita a bordo di una “nave grigia”.

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