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I Palombari del COMSUBIN intervengono nell’avamporto di Ravenna

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10/11/2018 - 12:03

L'intervento dei Palombari del COMSUBIN nell’avamporto di  Ravenna
L'intervento dei Palombari del COMSUBIN nell’avamporto di  Ravenna

I Palombari del Nucleo SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Ancona hanno concluso oggi le operazioni di rimozione e neutralizzazione di un ordigno esplosivo residuato bellico issato a bordo dal M/P Zamo durante una normale battuta di pesca.  

Nella notte del 6 giugno lo Zamo ha rinvenuto tra le reti un manufatto riconducibile ad un probabile ordigno esplosivo. Per questioni di sicurezza, il peschereccio è stato fatto ormeggiare nell’avamporto di Ravenna in una banchina del  Terminal Crociere di Porto Corsini, area che è stata poi sottoposta ad interdizione da parte della Capitaneria di Porto.

L’Ufficio Territoriale del Governo di Ravenna ha richiesto quindi l’intervento urgente degli artificieri del Gruppo Operativo Subacquei di Comsubin che, nella mattina del 7 giugno, hanno raggiunto l’imbarcazione. Le operazioni condotte dai palombari della Marina hanno permesso di riconoscere l’ordigno come una bomba d’aereo americana da 500 libbre  della seconda guerra mondiale e di trasportarla in un area di sicurezza individuata dalla locale Autorità Marittima, al fine di rendere nuovamente fruibile l’avamporto di Ravenna e svincolare il peschereccio.

Quest’oggi sono state portate a termine le procedure operative per il brillamento della bomba d’aereo, che contemplano gli accorgimenti per ridurre al massimo il derivante impatto ambientale, attraverso il posizionamento di una controcarica di circostanza applicata dai Palombari durante una delicata immersione.

Quest'operazione, come molte altre attività condotte dal personale del Gruppo Operativo Subacquei, si inserisce nell'ambito delle capacità che la Marina Militare mette al servizio della collettività, della salvaguardia del mare e delle acque interne al Paese garantendo inoltre, specialmente in località turistiche, la giusta cornice di sicurezza che consente alla popolazione di vivere in tutta serenità i momenti di vacanza.   E’ da sottolineare che in tutta Italia soltanto nel 2016 sono stati individuati e distrutti 12.400 ordigni, mentre sono già oltre 2.500 quelli rimossi a partire dal 1° gennaio 2017, numeri che non tengono in considerazione gli oltre 4.000 proiettili di calibro inferiore ai 40 mm che sono stati rimossi dai nostri mari, laghi e fiumi in questi primi sei mesi dell’anno.

I Palombari di Comsubin raccomandano a chiunque dovesse imbattersi in manufatti, con forme simili a quelle di un ordigno esplosivo o parti di esso, di non toccarli o manometterli in alcun modo, denunciandone il prima possibile il loro ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri.

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