Sigismondo d'oro a Massimiliano Sirena e Manlio Benzi

Sigismondo d'oro a Massimiliano Sirena e Manlio Benzi

Sigismondo d'oro a Massimiliano Sirena e Manlio Benzi

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22/12/2017 - 23:08

Si svolgerà presso la Sala Ressi del Foyer restaurato del Teatro Galli, nel pomeriggio di oggi, venerdì 22 dicembre con inizio alle ore 17.30, la cerimonia di consegna del Sigismondo d’Oro 2017, nel corso del “Saluto di Fine anno”. Una cerimonia aperta a tutta la città attorno ai Sigismondo d’Oro per l’anno 2017 Massimiliano Sirena e Manlio Benzi.

Le biografie:

Massimiliano ‘Max’ Sirena, nasce a Rimini nel 1971.  E’ uno dei volti e dei protagonisti della grande stagione dell’imbarcazione ‘Luna Rossa’, sulla quale lavora a bordo partecipando a tre edizioni della più prestigiosa delle competizioni veliche del mondo, l’America’s Cup. Pochi mesi fa la vince, facendo parte dell’equipaggio New Zealand, doppiando la vittoria ottenuta nel 2010 con il team di BMW Oracle.

E’ stato proclamato‘Velista dell’Anno TAG Heuer’ nel 2013. E’ stato tra i fautori  di una grande rivoluzione in campo velico: l’ala rigida, una vela in carbonio alta 68 metri, quasi due volte più grande di un’ala di un Boeing e con una maggiore capacità di adattarsi al vento rispetto a una vela tradizionale. In una intervista ha raccontato che “i miei avevano un albergo a Rimini e poco tempo da dedicarmi.

Bazzicavo spesso nella scuola di vela e windsurfche c’era in zona, avevo circa otto anni quando ho capito che fare windsurf e stare in mare mi piaceva. Poi, a 14 anni, mi sono appassionato anche di barche a vela e da lì è partito tutto…un giorno ho incontrato una persona che mi disse: «Tu Max sei troppo piccolo fisicamente per fare la Coppa America, non riuscirai mai». È stata proprio quella frase che mi ha fatto scattare la voglia di riuscire. La presi come sfida con me stesso.”

“Il Sigismondo d’Oro è tradizionalmente il riconoscimento che rende omaggio a coloro i quali, attraverso il loro impegno nella professione e in generale nella vita, esaltano le qualità di Rimini e dei riminesi – ricorda il sindaco di Rimini Andrea Gnassi -. Quest’anno la scelta è caduta su due persone che in qualche modo presentano, con la loro storia, ladirezione di marcia che ha imboccato la nostra comunità e che proprio nel 2018 troverà, finalmente dopo tanto dibattere e peregrinare, un approdo tangibile.

La passione per la musica e per la vela richiamano immediatamente le note che, dopo oltre 70 anni di silenzio, torneranno tra qualche mese a risuonare negli spazi del teatro Galli; così come entro il 2018 si apriranno i primi cantieri per la riqualificazione del lungomare, grazie alla quale Rimini tornerà a guardare in faccia e a non ignorare più quell’elemento che ne ha sempre caratterizzato la vita e le vicende storiche. Benzi e Sirena hanno fortissime radici in questa città e queste radici sostengono le loro conquiste professionali, dal dirigere orchestre nei più importanti teatri del mondo a trionfare in quella che è a tutti gli effetti una delle più difficili e prestigiose competizioni dell’intero sport mondiale.

Domani diremo grazie a chi, con una bacchetta o un timone, ci indica una direzione di marcia adesso vicina. Quella direzione che vuole finalmente sanare l'antistorica frattura tra parte a mare e centro storico della città di Rimini".

Manlio Benzi, nato a Rimini, si è diplomato presso il Conservatorio “Boito” di Parma in Composizione con il M° Togni (1989) e in Direzione d’Orchestra con il M° Gatti (1990). Si è laureato con il massimo dei voti e la lode presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Parma, presentando una tesi musicologica.

Ha diretto produzioni liriche con il Teatro La Fenice di Venezia (Il Principe Porcaro di Rota,  Lucia di Lammermoor), la Fondazione Toscanini di Parma (Traviata), il Festival della Valle d’Itria (La Reine de Saba e il Polyeucte di Gounod, la Siberia e la Marcella di Giordano, l’Amica di Mascagni), il Macerata Opera Festival (Don Carlo), Il Teatro Sociale di Como e il circuito A.S.L.I.C.O (Don Pasquale, Lucia di Lammermoor), il Teatro Nazionale dell’Estonia (Madama Butterfly, Traviata, Puritani), il Teatro Nazionale di Tbilisi (Ballo in Maschera), l’Opéra Royal de Wallonie di Liegi (Tosca), il Teatro di Erfurt (Don Carlo, Andrea Chènier, Gioconda, IX sinfonia di Beethoven), Opera North in Inghilterra (Capuleti e Montecchi), Volksoper a Vienna (Rigoletto, Tosca), Opera Ireland di Dublino (Capuleti e Montecchi).

È autore di musica da camera, teatrale, di vari saggi di argomento musicologico e di revisioni critiche per la casa editrice Ricordi di Milano e per l’Istituto di Studi Verdiani di Parma. “Arrivo alla musica da una più variegata necessità dell’espressione artistica- così si presenta Manlio Benzi- Poesia, letteratura e teatro ne sono complementari anime gemelle che non posso mai dimenticare nel mio essere musicista. Così sin dagli anni di formazione ho accompagnato gli studi di composizione e direzione d’orchestra a quelli letterari e
musicologici.”.

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