Mario Dentone, La Capitana 3. - Non c’è mai l’ultima Onda

Mario Dentone, La Capitana 3. - Non c’è mai l’ultima Onda

Mario Dentone, La Capitana 3. - Non c’è mai l’ultima Onda

Storia e Cultura

02/07/2021 - 18:29

“E anche quella sera, come per le partenze precedenti, la Capitana scese da bordo e non si voltò più a guardare la sua barca pronta a uscire dal porto per il nuovo viaggio. Giacomo, il comandante, nell’alloggio, ma ora forse lui era uscito per vederla, sperando che ci ripensasse e tornasse indietro. Aveva bisogno di lei. Anche lei aveva bisogno di lui, ma continuò a camminare mordendosi le labbra, perché la tentazione di tornare era forte. Tuttavia doveva resistere a quel nuovo sentimento, anche se sapeva che un giorno avrebbe ceduto e sarebbe tornata: per la barca, per il mare, per se stessa…” Comincia così La Capitana – 3. Non c’è mai l’ultima onda (Mursia, pagg. 414 Euro 18,00 ) ultimo romanzo della trilogia marinaresca di Mario Dentone dedicata ad Elisa, la Capitana, donna bellissima e fiera che sfida tutto e tutti con determinazione, una donna, padrona marittima, nel porto più importante del Mediterraneo, negli ultimi decenni dell’Ottocento, quando le donne nel porto di Genova si limitavano ad aspettare umilmente il marito di ritorno dai viaggi negli oceani o dalle banchine. 

Elisa le ha viste tutte, fin da bambina, le onde, quelle del mare che arrivano in faccia rabbiose e ridenti, così come quelle della vita di ogni giorno, a terra, che forse sono le più pericolose, perché quasi sempre non ti guardano in faccia, ma, anzi, quasi sempre arrivano nel silenzio, come le ombre. Elisa ormai fa parte di Genova, del suo porto, della gente di mare, lei, dapprima derisa, insultata, sacrilega presenza in un mondo che era e, anzi, poteva essere solo maschile. Ma Elisa bellissima e senza età non cede, e trova Giacomo che, dopo una vita al soldo di quei cosiddetti «padroni» del male, decide di stare con lei, di lavorare per lei, pur sapendo di segnare, con quella sua scelta, la condanna a morte per entrambi. Ma come una barca va sempre avanti, in prua, a vele gonfie di vento, così va la vita, che le onde, non solo quelle del mare, le sfida guardandole.

Questo è forse, visto il finale sospeso, l’ultimo capitolo della saga di Mario Dentone che si articola in due distinte trilogie: la trilogia di Geppin, il marinaio di Moneglia nato sulla spiaggia e tornato alla spiaggia dopo avere passato Capo Horn, nato sabbiatore e diventato armatore di brigantini, eroe della Guerra di Crimea, e la trilogia di Elisa, appunto la Capitana, donna di mare e di porto, mai intimorita, anzi, donna che affronta a muso duro e con femminilità le cosche del potere nel porto di Genova, e che in questo ultimo capitolo segna il riscatto, in pieno '800, della donna, donna che ancora oggi, quasi due secoli dopo, è, nonostante tutto, ancora troppo spesso vittima del pregiudizio e del potere maschile. 

Sostenuto dalle parole di Claudio Magris: “Esiste una significativa, ottima letteratura media, quella che costituisce il nerbo, il tessuto, l’ossatura di una cultura, quale ad esempio l’eccellente saga marina di Mario Dentone” questo nuovo romanzo cerca ancora una volta il buon vento della navigazione.

Mario Dentone (Chiavari 1947) vive a Moneglia. Ha collaborato con le cattedre di Storia del Teatro e dello Spettacolo, e di Lingua Italiana, presso l’Università di Genova. Collabora con le pagine culturali de «Il Secolo XIX». Con Mursia ha pubblicato la trilogia Il padrone delle onde, Il cacciatore di orizzonti, Il signore delle burrasche e i primi due romanzi della saga La Capitana: L’ammutinamento e L’orgoglio del mare.
 

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