Ferretti Group flotta 2021

Ferretti Group flotta 2021

Gli yacht Ferretti fanno rotta verso la borsa di Hong Kong

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16/10/2021 - 21:54

Cambio di rotta per gli yacht del Gruppo Ferretti. Dopo il tentativo interrotto di sbarco alla Borsa di Milano del 2019, l'iconico produttore italiano di yacht, il Gruppo Ferretti, controllato dalla conglomerata cinese Weichai, sta studiando la quotazione alla Borsa di Hong Kong. Lo scrive Il Sole 24 Ore.

La quotazione di Ferretti a Milano era naufragata all’ultimo minuto nell’ottobre 2019 perché advisor e investitori chiedevano che il collocamento avvenisse a un livello molto più basso rispetto a quello della forchetta proposta inizialmente. Alberto Galassi, allora come oggi amministratore delegato della holding forlivese, aveva precisato: “Il book è stato chiuso e allocato tutto, ma a prezzi bassi, perché i mercati non sono amici di nessuno, né in Italia né negli altri Paesi”. E aveva aggiunto che lo sbarco in Borsa sarebbe ripreso "dopo che avremo fatto vedere quanto valiamo e insieme a un nuovo socio, che potrebbe arrivare fino al 30% del capitale, come previsto per il progetto iniziale di ipo, per poi diluire la quota di tutti e tre i soci in caso di un nuovo tentativo di quotazione”.

Quanto alla valutazione di Ferretti, ricordiamo che a fine settembre 2019 era stata fissata una forchetta di prezzo compresa fra 2,50 e 3,70 euro per azione, pari a un equity value pre-aumento di capitale compreso tra 627 e 928 milioni di euro, corrispondente a una capitalizzazione post aumento di capitale compresa tra  727 milioni e 1,076 miliardi. Tuttavia, il prezzo di collocamento era stato ridotto a 2-2,50 euro per azione, appunto un livello considerato poi da Galassi troppo basso. Nella primavera 2019 per Ferretti circolavano valutazioni pre-money attorno a 750 milioni di euro sulla base di un multiplo di 14 volte l’ebitda 2018 che era stato di poco meno di 53 milioni a fronte di 609 milioni di euro.

Ferretti, guidata da Alberto Galassi, è controllata all’86% da Weichai dal 2012, tramite Ferretti International Holding spa, con Piero Ferrari (figlio di Enzo, fondatore della casa automobilistica del cavallino rampante) che possiede l’11,1% e il partner tecnico AdTech che ha il 2,79%; Finvestments detiene la quota restante di Ferretti. Weichai aveva investito nel gruppo di yacht a inizio 2012, nell’ambito di un complesso processo di ristrutturazione del debito. Allora il gruppo cinese aveva investito 178 milioni di euro in equity e aveva contestualmente acquistato debito del Gruppo Ferretti dal fondo Oaktree, da Rbs e da Strategic Value Partners, che era stato poi convertito in equity, con Weichai che era arrivata al 75% del capitale. Contestualmente Rbs e SVP avevano convertito in equity il resto del debito, arrivando al 25%. Successivamente Weichai aveva arrotondato al rialzo la sua quota e nel 2016 Piero Ferrari ha comprato il 13,6%. Tutto questo accadeva dopo la grande crisi vissuta da Ferretti a cavallo del 2008. Nel 2006, Permira aveva ceduto il 52% di Ferretti a Candover (mantenendo una partecipazione dell’8%, mentre il fondatore Norberto Ferretti e i manager erano saliti al 40%), sulla base di una valorizzazione di ben 1,7 miliardi di euro, a fronte di ricavi per 770,4 milioni a fine dell’anno fiscale 2006 (agosto) e un ebitda di 118,4 milioni.

Il gruppo Ferretti ha archiviato il 2019 con 649,3 milioni di euro di ricavi consolidati (+6,5% dal 2018), un ebitda rettificato di 62,2 milioni (+16,3%), un ebitda margin del 9,6% (dall’8,8%) e un indebitamento finanziario netto di 80 milioni in netto calo dai 265 milioni di fine dicembre 2018 (si veda qui il bilancio di sostenibilità), grazie alla conversione a capitale del prestito soci cda 212 milioni condotta come nell’agosto del 2019. La società ha conseguito una raccolta ordini che nei primi tre trimestri dell’anno ha superato i 900 milioni di euro, dei quali più di 220 milioni di euro registrati nel solo mese di settembre.

Nel febbraio scorso era uscita la notizia di trattative per l’ingresso in Ferretti con una quota di minoranza da parte del private equity Space Capital Club, veicolo di investimento di private capital con una dotazione di 200 milioni di euro lanciato nell’ottobre 2019 da Space Holding, holding fondata da Sergio Erede, Roberto Italia, Carlo Pagliani e Edoardo Subert, che negli anni scorsi è stata promotrice delle Spac della serie Space. Ma l'operazione non era andata in porto.

Sempre lo scorso febbraio, il Gruppo Ferretti insieme alla concorrente Sanlorenzo aveva lanciato una joint venture per rilevare Perini Navi all'asta indetta dal Tribunale fallimentare di Lucca. Entrambe poi si erano tirate indietro, ritenendo troppo alto il prezzo base di 62,50 milioni. A fine settembre è andata deserta anche la seconda asta di Perini Navi, con un prezzo base di 56,25 milioni e la terza asta dovrebbe essere avviata entro fine anno, probabilmente a un prezzo base al di sotto dei 50 milioni.

 

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