The Italian Sea Group amplia le sue strutture a Merina di Carrara

The Italian Sea Group amplia le sue strutture a Merina di Carrara

The Italian Sea Group: gli obiettivi del progetto TISG 4.0

Superyacht

29/05/2021 - 00:12

In un’intervista a noi rilasciata nelle scorse settimane, Giulio Pennacchio General Director di NCA Refit, ci ha aggiornato sul progetto denominato TISG 4.0 per l’ampliamento del sito produttivo del cantiere The Italian Sea Group (TISG) illustrandoci la strategia a monte di questa operazione e dei risvolti in ambito new build e refit.

PressMare - Giulio Pennacchio, facciamo un po' di storia: quando è partita l'impresa di NCA Refit?

Giulio Pennacchio - NCA Refit, inizia ad operare 5 anni fa, poco dopo l’acquisizione di questa facility. Il primo progetto è stato il M/Y Quattroelle costruito originariamente dal cantiere tedesco Lurssen; la commessa successiva è stata poi un 76 m, dando il via ad un percorso che non si è più fermato. In 5 anni e mezzo abbiamo consegnato 120 progetti di refit, e questo ci ha dato la forza per cominciare a guardare all'area produttiva in maniera diversa e renderla ancora più efficiente. 

 

PM - Una partenza sprint! Quando parla di efficientamento della struttura di TISG – NCA Refit cosa intende?

GP - The Italian Sea Group ha impiegato i capannoni di Carrara per l’outfitting; il primo capannone inizialmente destinato alla lavorazione della carpenteria metallica è stato demolito e ricostruito per essere destinato alle attività di shipbuilding.

Parallelamente alla conversione del primo capannone è iniziata la costruzione di un nuovo bacino di carenaggio di 145 metri per 46 metri (bacino scoperto) che consentirà a partire da novembre del 2021, di poter spostare l’area refit dall’attuale bacino di carenaggio. Il bacino di carenaggio storico verrà a sua volta coperto, i lavori inizieranno a fine giugno di quest'anno per una ri-consegna del bacino stesso con una copertura fissa in calcestruzzo per settembre del 2022. Anche questo nuovo capannone sarà destinato alle nuove costruzioni.

PM - Infrastrutture sempre più importanti, immaginiamo per costruire barche anche più grandi...

GP - Il progetto di sviluppo infrastrutturale TISG 4.0 è quindi già realizzato per un valore pari al 50% dell’investimento. Si evince dalle cifre che tale dimensionamento strutturale è legato ad un target market di yacht superiore a 60 mt di LOA. A oggi, una parte importante del fatturato del gruppo proviene da yachts over 70mt di LOA, e proprio partendo da queste considerazioni che parte dell’investimento TISG 4.0 è stato destinato all’ampliamento della capacità di lifting del nostro floating dock dalle originarie 1.200 tonnellate di lifting capacity alle 3300 di capacità di sollevamento.

PM - Attività di costruzione e refit cresceranno di pari passo?

GP - Il cantiere oggi si è dotato di un'infrastruttura coerente con il proprio obbiettivo di mercato e, di attrezzature che determinano la nostra gestione a 360° in house sia del new build sia del refit potendo così costruire anche a terra yacht che pesano fino a 2400 tonnellate circa al varo. La forza del nostro lift e dei nostri bacini ci permette quindi di varare internamente imbarcazioni fino a 90 metri (traguardando anche oltre i 100 in certe condizioni di design). C’è da dire inoltre che il bacino nuovo è un’opera importante: “in Italia sono 50 anni che non si costruisce un bacino.

Ancora riguardo al refit, Pennacchio ci spiega che rispetto alla capacità di fare qualità e di consegnare in tempo, in questi 5 anni sono “stati consegnati nei tempi stabiliti” 120 progetti rispetto alla data di consegna prevista e nessun fuori budget.

GP - Inizialmente rimanevo perplesso notando che l’Italia, il più grande produttore mondiale di yacht e sicuramente il più grosso produttore europeo, avesse così poco peso nel segmento refit. Le lunghe esperienze alla scoperta del mercato hanno portato TISG a capire che era necessario organizzare internamente un’interfaccia che potesse operare ed essere compresa da un management con un modello organizzativo anglosassone. Da subito abbiamo messo il cliente al centro del nostro business.

Il direttore di NCA Refit riflette inoltre sulle community estere di professionisti dello yachting, in Palma de Mallorca, Francia, o Barcellona dove sono cresciute delle comunità importanti, “un po' come quella che abbiamo qui a Camaiore dove si è stabilita una comunità di anglofoni operanti nella nautica, più o meno come a Nizza anche se in scala ridotta”.

Su questa riflessione in TISG ed NCA Refit viene offerto un servizio di concierge molto efficiente e come ulteriore sostegno di tutto ciò è stato creato il Village: una struttura interna funzionante a tutti gli effetti come una community, nata per creare aggregazione tra i project managers, i dipendenti del cantiere e gli equipaggi, tramite una palestra,un ristorante, una zona benessere e relax.

Pennacchio conclude soddisfatto: “vivere e lavorare ogni giorno con persone che vengono da tutto il mondo, trasforma il nostro cantiere in una piccola città cosmopolita.“

Filippo Ceragioli

 

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