Regata 9, testa a testa fra Luna Rossa ed ETNZ

Regata 9, testa a testa fra Luna Rossa ed ETNZ

Coppa America: race 9 al cardiopalma, Luna Rossa eroica ma è 6-3

Sport

17/03/2021 - 07:59

Che regata!! Adrenalina pura. Al netto del risultato che suona come una beffa per Luna Rossa, che ha dato al mondo una lezione di conduzione di match race in foiling, è stata in assoluto la più bella e spettacolare vista fino ad ora con gli AC75 e resterà nella storia dell’America’s Cup.

La sesta giornata della Coppa America numero 36 è iniziata con un presupposto diverso, il 5 a 3 a favore di Emirates Team New Zealand, propone per loro la possibilità teorica di difendere con successo la Coppa, Luna Rossa non può più sbagliare. Le due vittorie di ieri da parte di Team New Zealand hanno repentinamente spostato in modo netto gli equilibri di una finale fino a quel punto in perfetta e totale parità, non solo dal punto di vista squisitamente numerico. Il 3 a 3 sancito dalle regate svoltesi nelle giornate precedenti aveva dimostrato quanto i due team potessero ambire alla vittoria con chance praticamente identiche. L’interpretazione abbastanza diversa della boxe rule che definisce la classe AC75 fatta da ciascuno, ha portato a realizzare barche per certi versi molto differenti fra loro e in grado di prevalere in funzione di alcune peculiarità salienti che però si pareggiavano: ETNZ più veloce in senso assoluto, Luna Rossa più efficace nel risalire il vento e migliore nelle virate. Il grande equilibrio, invece, si è rotto ieri con la contestuale dimostrazione di ulteriore potenza da parte della barca kiwi. Fino al 3 a 3, perdere la partenza del match race aveva voluto dire perdere la regata mentre ieri i neozelandesi, specie nella prima regata di giornata, la settima, per la prima volta hanno sovvertito la regola, perdendo al via ma sorpassando nel corso della regata e vincendo nettamente al traguardo. Hanno mostrato in ognuno dei sei leg disputati di aver ulteriormente incrementato la performance pura, come si suol dire “barca veloce fa il tattico buono”. I due nodi di velocità pura di differenza fra le due imbarcazioni, evidenti in ogni andatura, hanno spostato nettamente gli equilibri favorendo la barca dei Defender. L’esito di race 8, la seconda regata di ieri, è stato invece legato agli splash down, la perdita del volo, episodi negativi nei quali sono incappati entrambi i team.

Race 9
Si regata sul campo Charlie, quello più vicino a terra che consente la visuale a migliaia di spettatori, caratterizzato da vento sempre molto oscillante e di difficile interpretazione. Il vento da sudovest è di circa 12 nodi, in leggero calo al gate di bolina. Nel pre-start non avviene nessun duello particolare, ETNZ stramba per andare al pin, Luna Rossa vira per portarsi sopravento, la partenza è quasi all’unisono con Luna Rossa sopravento ma leggermente più lenta e con una certa separazione laterale.

Quando ETNZ arriva al boundary le barche virano assieme, ETNZ resiste sottovento dimostrando grandi potenzialità in termini di velocità, ma alla fine Luna Rossa riesce a imporre il suo miglior angolo di prua verso la boa e costringe i neozelandesi a virare, prendendosi un piccolo vantaggio che porta fino al gate di bolina, girato appena un secondo prima degli avversari su mure opposte. Inizia una poppa al cardiopalma con gli italiani che riescono a tenere sempre un minimo margine di vantaggio fino a quando la boa è vicina. Lì Spithill e Bruni fanno una mossa da maestri, tipica del match race ma un’anteprima in foiling: approfittano del diritto di rotta a favore per spingere Burling oltre la lay line – la linea ideale di approccio alla boa - per poi poggiare e passare primi con un maggiore distacco e dando le proprie turbolenze d’aria agli avversari.

Distacchi ridottissimi, prua a prua per tutto il resto della regata, un lavoro di copertura magistrale per tenere dietro un avversario che ha quello spunto di velocità in più, fino al penultimo lato, l’ultimo di bolina, quando Luna Rossa difende con successo il lato sinistro, fino a quel momento favorito, rimandando ETNZ a destra. Proprio in quel momento i kiwi vengono favoriti da una rotazione a destra del vento per staccare in modo più netto la barca italiana all’ultimo gate di poppa. La regata finisce lì, con i neozelandesi liberi di scatenare la maggior velocità di Te Rehutai che allungano in totale controllo fino al traguardo. La nona regata è stata la più avvincente, incerta e tirata di tutta la 36a America’s Cup, al netto del risultato sfavorevole agli italiani che si sono difesi con eroismo da un avversario certamente abile, ma forte soprattutto di una barca più veloce.

Il vento in calo ha impedito la partenza della decima regata, che avrebbe potuto offrire il primo match ball a Emirates Team New Zealand. Si ricomincia domani notte ora italiana, Luna Rossa ha dimostrato capacità di manovra e di gestione della regata che, unite a qualche modifica del set up, sono riuscite a colmare il vantaggio dimostrato ieri dai kiwi. Il triumvirato Spithill, Bruni, Sibello unitamente all’equipaggio e all’indispensabile lavoro dei coach e di tutto il team guidato da Max Sirena hanno dato una lezione di vela che bisognerebbe far vedere nelle scuole, da standing ovation. Il testa a testa per quasi cinque dei sei leg di regata 9, hanno sottolineato che non è ancora detta l’ultima parola, domani si possono vincere due regate e riaprire i giochi. Forza Luna Rossa!

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