Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti

Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti

Nautica: la ripartenza dal lockdown è a macchia di Governatore

Editoriale

25/04/2020 - 15:42

Nell’attesa che il Governo di Giuseppe Conte si pronunci sulla fine di questo lunghissimo lockdown, intanto un’altra Regione, l'Emilia-Romagna, dopo Liguria, Toscana, Lazio e Marche avalla la riapertura dei cantieri per consentire la consegna delle imbarcazioni.

Lo stralcio dell’ordinanza riportato nel comunicato stampa di Confindustria Nautica, uscito ieri, dice testualmente: “sono consentite, nell'ambito delle attività di cantieristica navale, l'attività di "consegna di magazzino" nonché le attività propedeutiche allo spostamento dal cantiere all'ormeggio o le attività connesse comunque finalizzate alla consegna, previa comunicazione al Prefetto.” Vivaddio, si continua a fare breccia nel lockdown integrale indetto a livello nazionale del quale, forse, anche per ciò che riguarda la nautica, non c’era bisogno. Magari, forse, chissà, in alcune regioni si sarebbero potute adottare soluzioni meno draconiane. Chi può dirlo? Gli esperti, che di questi tempi sono diventati più degli ammalati – il calo di quest’ultimi è incoraggiante - e in questo momento hanno le redini del Paese in mano, continuano a dire tutto e il suo contrario.

Ci scrive Marco Carani, un operatore nautico residente in Puglia: “Sono molto deluso della mancata attenzione del Governatore Emiliano, il quale si è “dimenticato” del  settore nautico. Ha firmato un’ordinanza con la quale autorizza le attività di manutenzione, sistemazione, pulizia, installazioni e allestimenti delle strutture ricettive all’aperto – sostanzialmente stabilimenti balneari e campeggi - al fine di predisporre una prossima ripresa dell’operatività. Ma la nautica, che da noi fa ottimi fatturati, perché no? Perché non ha preso spunto dall’ordinanza del Governatore Toti, in Liguria?

Fra i governatori, qualcuno riapre solo determinate attività, anche i cantieri nautici; altri riaprono altre attività che non includono i cantieri nautici; altri, più guardinghi, aspettano che a dettare i tempi e i modi delle riaperture sia il Governo centrale; fino a De Luca, Governatore della Campania, che nei suoi imperdibili video dichiara una posizione oltranzista in termini d’isolamento. È in suo potere inasprire localmente le misure del Governo e probabilmente lo farà.
Di regioni dove i cantieri restano ancora al palo in termini di riapertura, quindi, ce ne sono ancora diverse, ma il meccanismo che regola le scelte sembra essere l’interpretazione personale influenzata dai saggi di turno. Per un popolo che in questo momento vorrebbe certezze, lo Stato sembra ancora una volta latitare.

Vogliamo però dare un segnale positivo: la voglia di barca c’è sempre. Lo apprezziamo sicuramente dal traffico, dalle performance che PressMare sta facendo registrare in questi giorni: tutti siamo a casa, ma pronti a evadere usando le uniche via di fuga, il mouse, la tastiera, il tablet... In questi giorni abbiamo anche attivato la nostra intelligence di banchina, chiamando una decina di ottimi professionisti che vivono di nautica, di compravendita di barche, dislocati in tutta Italia. Anche se con distinguo, il mood che abbiamo percepito è che in tanti stanno chiedendo informazioni, specie per ciò che riguarda le barche usate, più a motore che a vela, rispecchiando quindi la tendenza consolidata del mercato. Poche, sporadiche le disdette di ordini, che comunque ci sono state, mentre sicuramente di più sono state le trattative saltate o quantomeno congelate per l’acquisto del nuovo: ogni decisione è rimandata a tempi migliori, anche perché il fermo produttivo di queste settimane rende praticamente impossibile la produzione di barche ex novo per consegna entro la stagione balneare 2020. Tanto vale, dunque, aspettare.

Le buone notizie, di un mercato in folle ma che si mostra pronto a ripartire, arrivano anche da oltre oceano, dove Marine Max, l’azienda che vende probabilmente più barche al mondo, un colosso quotato in borsa, ha annunciato i risultati finanziari relativi al secondo trimestre dell’anno fiscale 2020, iniziato a settembre. Stiamo quindi parlando dei primi tre mesi dell’anno solare, fino al 31 marzo, parzialmente influenzati dalla pandemia, nei quali il dealer americano - vende in esclusiva le barche Azimut Yachts e Benetti Yachts, di quest’ultime solo la linea in composito - ha dichiarato un aumento del 2% del fatturato, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, toccando quota 308,5 milioni di dollari USA. L'amministratore delegato e presidente Brett Mc Gill, ha inoltre dichiarato che la propria rete vendita nell’ultimo mese ha riscontrato un forte interesse online e persino un aumento delle vendite per aprile.

Segnali positivi dunque, che non tolgono la preoccupazione sull’impatto che la pandemia da Coronavirus avrà sulla società, ma che lasciano intravedere una luce in fondo al tunnel.

Fabio Petrone
 

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