Lamberto Tacoli, Presidente e Amministratore Delegato di Perini Navi

Lamberto Tacoli, Presidente e Amministratore Delegato di Perini Navi

Lamberto Tacoli: ancora tanta vela nel futuro di Perini Navi

Superyacht

07/11/2019 - 18:35

Quando si evidenzia che l’Italia è leader mondiale nelle costruzioni nautiche, spesso si parla della capacità dei suoi cantieri, dei designer, della filiera produttiva che sta dietro al suo successo, ma forse non si sottolinea abbastanza anche la qualità dei manager che l’hanno portata a eccellere: quelli di scuola italiana hanno fatto carriera nei migliori cantieri del mondo. Uno di questi è senz’altro Lamberto Tacoli entrato nel settore giovanissimo, una trentina d’anni fa, quasi un ragazzo prodigio che, sostenuto da Norberto Ferretti, fece prima crescere il marchio Custom Line e poi prese le redini di CRN per il suo rilancio in grande stile, fino a portarlo a divenire un top brand della nautica di lusso.

Nato a Cesena, attuale presidente di Nautica Italiana, Tacoli oggi vive fra Bologna e Viareggio, dove ha sede Perini Navi, altro marchio di blasone della nautica made in Italy, dal 2017 passato sotto il controllo della famiglia Tabacchi, che l’ha investito dei ruoli di Presidente e Amministratore Delegato della holding.

Recentemente lo abbiamo intervistato chiedendogli in primis un bilancio su questi due primi anni di attività.

Lamberto Tacoli - Sono stati due anni molto intensi, dove abbiamo lavorato su diversi fronti partendo innanzi tutto dal consolidare l’efficienza dei nostri cantieri di Tuzla, in Turchia, Viareggio e La Spezia, e ciò ci ha messo nella condizione di poter produrre di più, mai come oggi. In questo momento fra Tuzla e Viareggio abbiamo sette navi in costruzione delle quali due a motore, rispettivamente di 53m e 56m, e cinque a vela: tre 42m, un 47m e un 60m. A oggi vantiamo un portafoglio ordini di 160 milioni di euro, mentre il valore della produzione negli ultimi due anni è passato dai 35 milioni di euro del 2017 ai 66 milioni di euro nel 2018, e stimiamo di chiudere il 2019 ancora meglio, a circa 80 milioni di euro.

PressMare - A MYS 2019, durante l’annuale conferenza stampa, ha rilasciato dichiarazioni che fanno percepire il buon momento che state vivendo, parlando anche di tre lettere d’intento firmate per l’acquisto di altrettante unità…

LT - Sono impegni molto concreti che finalizzeremo spero a brevissimo: un 92 metri a vela Falcon Rig, un 47 metri a vela E-volution e un 74 metri a motore

PM - Vista la sua esperienza, 30 anni di nautica nell’ambito dei super e mega yacht a motore, si poteva prevedere che l’arrivo di Tacoli in Perini avrebbe portato a una grande accelerazione dell’attività e del business proprio in tale ambito. Il numero di progetti di motoryacht che avete presentato, specie lo scorso anno, in parte conferma tali aspettative, ma alla luce di quanto dice, la vela resta comunque centrale nell’attività del Gruppo.

LT - Non potrebbe essere altrimenti, perché Perini è leader indiscusso nella costruzione dei mega yacht a vela praticamente da sempre. Fabio Perini, il fondatore, è stato capace di dare alle sue barche un’identità precisa: non solo oggetti di lusso ma anche scafi estremamente tecnologici, all’avanguardia. Questo è un patrimonio che non abbiamo alcuna intenzione di perdere quanto, semmai, di rafforzare. Abbiamo sicuramente ampliato la nostra offerta nel motore, ma abbiamo anche sviluppato nuove barche a vela che non rinnegano il passato ma propongono concetti ovviamente rivisti alla luce dei nostri tempi, interpretati utilizzando la tecnologia più attuale, ma anche secondo il gusto e le esigenze degli armatori di oggi.

PM - La notizia più significativa è che, una volta tramutata la lettera d’intenti in contratto, vedremo presto una nuova nave Perini a vela dotata del rig che ha reso iconico il Maltese Falcon.

LT - Il 92 m di cui le ho detto è l’unità più grande di una linea di cinque modelli che partono dai 56 metri per poi salire a 64, 72 e 80, denominata proprio Perini Falcon Rig. I nostri designer guidati da Franco Romani, sull’ammiraglia sono riusciti a conciliare i grandi volumi - la nave si sviluppa su quattro ponti ndr. - con un design lineare, che conserva gli stilemi Perini, di un’eleganza senza tempo, e dunque resta inconfondibile. Una caratterizzazione rafforzata dall’adozione di questo particolare rig con alberi in carbonio, non più tre come sul Maltese Falcon ma due, in grado portare una superficie velica di 2.400. Rispetto alla nave del 2006 il sistema è diventato ancora più efficiente sia dal punto di vista aerodinamico sia per quel che concerne il monitoraggio e l’automazione per la gestione delle manovre, che sono tutte nascoste: sul ponte non ci sono sartie, non c’è una cima, un carrello o un rinvio a vista.

PM - A proposito del Falcon Rig, ci dice qualcosa dell’accordo che avete siglato con Dykstra Naval Architects e Magma Structures?

Collaboriamo in esclusiva per progettare, costruire e offrire alla yachting industry, a tutti i cantieri, designer e armatori di barche a vela, la nuova generazione di Falcon Rig. Le tre aziende, Perini Navi, Dykstra Naval Architects e Magma Structures, lavorando assieme sulle uniche due navi finora varate con il Falcon Rig – oltre al Maltese Falcon più recentemente anche l’Oceanco Black Pearl ndr. - hanno non solo acquisito competenza ma sono stati in grado di affinare ulteriormente il sistema velico, rendendolo ancora più semplice ed efficiente, più rapido da aprire e ammainare. Caratteristiche che aumentano le possibilità di utilizzo dello yacht a vela, spinto dal vento, con una significativa riduzione dell’impatto ambientale nell’uso della barca. Pensiamo che questo Falcon Rig sia il presente e il futuro per le grandi barche a vela e puntiamo alla sua diffusione.

PM - Ha accennato alla sostenibilità ambientale: come si può rendere una barca che naviga grazie al vento e dunque già di per sé green, ancora meno impattante rispetto all’ambiente?

LT - I nostri superyacht a vela e a motore sono progettati e realizzati nel segno della tecnologia e dell’innovazione, a servizio del comfort e della sostenibilità. Una nave da diporto a vela sarebbe di per sé stessa a propulsione ibrida, ma renderne ibrida la motorizzazione richiede know-how tecnico e visione del mercato a lungo termine. A metà marzo è arrivato a Viareggio lo scafo del primo SY 42 metri E-volution, una nuova linea ideata dai designer di Perini Navi in collaborazione con lo studio americano Reichel/Pugh, tra le firme più conosciute per gli yacht a vela ad alte performance. Armato a sloop, lo yacht è realizzato in alluminio e avrà albero, boma e sartiame in fibra di carbonio. La barca segna l’inizio di una nuova era per Perini Navi proprio perché presenta un sofisticato sistema di propulsione ibrida con un motore elettrico ecocompatibile, coadiuvato da un banco di batterie al litio, che compensa il motore diesel principale. È nostra intenzione andare avanti su questa linea, proponendo motorizzazioni ibride all’interno dell’intera gamma di prodotto Perini Navi.. La sua consegna è prevista per l'estate del 2020.

PM - La sensibilità di Perini Navi riguardo le tematiche ambientali è sottolineata dalla vostra partnership in One Ocean Foundation, il progetto di salvaguardia dell'ambiente marino e della promozione di azioni volte alla sua tutela, ideato dallo Yacht Club Costa Smeralda, del quale siete stati fra i primi firmatari. Gli yachtsman ai quali proponete le vostre barche hanno consapevolezza riguardo l’argomento oppure anche fra loro c’è necessità di fare cultura?

LT - I nostri armatori sono amanti del mare e per questo molto attenti ai temi della sostenibilità e della salvaguardia degli ambienti marini; sono per noi un forte stimolo alla ricerca e al miglioramento continuo. Solo per fare un esempio, la propulsione ibrida del MY 25m Eco-Tender è stata fortemente voluta dall’armatore, il quale già possiede un Perini di 50 metri a vela, per esplorare le zone sotto costa ed entrare nelle aree marine protette senza generare emissioni né rumore.

PM – Che barca è l’Eco-tender 25m?

È un tender di nome, di fatto una chase boat di 25 metri costruita come un megayacht da 60 metri. Non credo esista una barca di 25 metri ibrida che possa vantare a bordo una tecnologia simile a quella che abbiamo adottato su questo scafo. Com’è nello stile Perini Navi, abbiamo accontentato l’armatore, già proprietario di un nostro 50 metri a vela, praticamente in tutto, fornendogli una barca totalmente cucita addosso alle proprie esigenze in termini di stile, di soluzioni funzionali, di target di prestazioni. Amando stare in rada, desiderava un’imbarcazione più comoda di un normale RIB per esplorare le zone sotto costa e a basso fondale. Era poi indispensabile che potesse entrare in aree marine protette, perché l’armatore è un appassionato di fotografia naturalistica. Da qui la soluzione ibrida è divenuta fondamentale nel progetto e per lui ci siamo lanciati nella ricerca della tecnologia migliore. Alla fine gli abbiamo consegnato un “mini megayacht” con le stesse linee eleganti, la qualità e il comfort della nave madre, che potesse offrire ulteriore spazio in cabina e che fosse anche indipendente, una sorta di estensione della barca a vela. Soprattutto può navigare in quattro modalità operative diverse che comprendono anche la zero emission, solo elettrica.

La sostenibilità ambientale è un valore cardine di Perini Navi, che ha sempre destinato considerevoli risorse alla ricerca di soluzioni tecnologiche volte a tutelare l’ambiente. Credo che le scelte in tema di sostenibilità non debbano essere delegate al cliente, ma che sia responsabilità delle aziende proporre ai propri clienti progetti coerenti con la politica di sostenibilità aziendale, e trasformali in prodotti.

PM - Altra novità emersa al MYS 2019 è la vostra collaborazione con il designer francese Ora Ito.

LT – Ora Ito è un vero talento creativo che fino all’incontro con Perini non si era mai cimentato con le barche. Un designer, quindi, che è stato in grado di fornire un’interpretazione senza condizionamenti di un’icona degli yacht come la Perini 56 m, la nostra barca di maggior successo. Così è nata “la Capsule” Perini Navi/Ora Ito, un concept capace di offrire spunti di riflessione, con una lettura fuori dagli schemi che è sicuramente un ottimo spunto di riflessione per tutti noi che ci occupiamo di barche.

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