Nuovi fuoribordo Evinrude G2

Nuovi fuoribordo Evinrude G2

Fuoribordo Evinrude G2: potenti e leggeri grazie ai tre cilindri

Motori marini

21/09/2019 - 20:34

Nuovi fuoribordo Evinrude G2: batto tre!

Dopo aver rivisto i suoi fuoribordo di gamma alta trasformandoli da “E-Tec” a “E-Tec G2”, dove la sigla “G2” sta proprio per “seconda generazione”, Evinrude introduce i medesimi upgrade anche i medi, ora proposti con inediti blocchi motore a tre cilindri in linea

di Jacopo Oldani

I progettisti dei motori a quattro tempi non hanno mai visto con buon occhio le architetture a tre cilindri in quanto danno origine a propulsori dal carattere “zoppo e rauco”, come lo definì a suo tempo l’ingegner Dante Giacosa, uno dei guru del motorismo internazionale. Alla base di tale definizione il fatto che in un quattro tempi tre cilindri si hanno tre accensioni ogni due giri, cioè una combustione ogni 240 gradi. Ogni giro dell’albero motore c’è quindi un’accensione e mezza indipendentemente che la sequenza di accensione sia 1-2-3 o 3-2-1. Ne derivano una “voce” poco gradevole e, soprattutto, fastidiose vibrazioni che possono essere arginate solo mediante un controalbero rotante che pesa, costa e ingombra vanificando in parte i vantaggio indotti da un’architettura che punta a realizzare motori performanti come dei quattro cilindri ma più leggeri e di dimensioni inferiori. Del tutto diversa la situazione se il motore è un due tempi. In questo caso le accensioni si susseguono in maniera regolare e progressiva dando luogo a un motore quanto mai equilibrato, al punto da poter rivaleggiare per fluidità di funzionamento con i più raffinati e aristocratici quattro tempi a sei cilindri in linea, risultando però molto più compatto e leggero di questi. Per i due tempi quindi i tre cilindri in linea sono un’architettura ideale e quindi ben ha fatto Evinrude ad abbracciarla per dar vita ai suoi nuovi fuoribordo di classe media allestiti sulla base dei contenuti e del look già in essere sugli “E-Tec G2”. Ciò, di fatto, amplia verso il basso la gamma “G2” con tre unità caratterizzate da potenze di 115, 140 e 150 cavalli la prima delle quali è però connotata dalla sigla “Ho” che in Casa Evinrude va a individuare i motori caratterizzati da prestazioni superiori a quelle di calandra.

Evinrude al momento non ha diramato molti dati tecnici relativi ai nuovi motori e quindi non è dato sapere quali sono le vere prestazioni di “E-Tec 115 Ho” anche se è presumibile che stallino attorno ai 125 cavalli così da dare alla nuova gamma una continuità prestazionale che la raccorda in maniera omogenea ed equilibrata sia ai “G2” di alta potenza sia agli “E-Tec” di prima generazione. Con i primi che probabilmente vedranno sparire il 150 cavalli in quanto sostituibile sia a livello di listino sia nell’uso pratico dal più leggero e compatto nuovo nato. Ipotizzabile inoltre che i nuovi “G2” da 115 e 140 cavalli vadano a sostituire gli “E-Tec” di prima generazione di pari prestazioni attualmente sul mercato.

Ciò, come accennato, grazie a forme decisamente più compatte di quelle proposte dai “V4” e dai “V6” a fronte di masse o identiche o molto più contenute. Il pregio principale dei nuovi motori, soprattutto del 140 e del 150 cavalli, è in effetti insito nei loro buoni rapporti peso/potenza indotti da una massa che ruota attorno ai 190 chili risultando allineata alle medie di mercato e di categoria per le unità da 115 e 140 cavalli. I Suzuki “Df 115” e “Df 140” pesano in effetti circa 183 chili, i Mercury “115” 160 chili e gli Yamaha “F115” ed F130” 175 chili. Decisamente più concorrenziale il peso del 150 cavalli visto che un Suzuki “Df” di pari prestazioni pesa 235 chili, un Mercury 206, uno Yamaha 225 e un Honda 217. A tale plus il nuovo “E-Tec 150 G2”, e con lui i confratelli di minor potenza, abbina anche il fatto di essere esente, almeno sulla carta, da quei piccoli ma scoccianti problemi tecnici che spesso affliggono i motori di nuova progettazione.

In termini di allestimento e contenuti i nuovi tre cilindri percepiscono in effetti tutte le esperienze maturate dalla Casa sugli “E-Tec G2” di alta potenza risultando caratterizzati anche da iniettori operanti ad alta pressione e, sul top di gamma, dalla presenza sullo scarico della valvola “Rave”, “Rotax Adjustable Exhaust Valve”, che modifica in base al regime e al carico i tempi di apertura della relativa luce andando a privilegiare ora l’erogazione di coppia ora la potenza. Il sistema si inserisce in un blocco tre cilindri di alluminio caratterizzato da una geometria delle canne che vede le corse fissate a 82 millimetri e sei decimi e gli alesaggi a 98 millimetri, gli stessi che caratterizzano le canne degli “E-Tec G2 di altissima potenza. Essendo questi ultimi basati su architetture a “V” di 74 gradi è ipotizzabile che i blocchi dei nuovi nati siano comuni unitamente alle teste e ai sistemi accessori. Fra questi gli invertitori e gli acceleratori elettronici e il sistema di controllo “iTrim” che adegua in automatico l’angolo di trim alla velocità dell’imbarcazione sollevando il driver dalla necessità di intervenire manualmente e quindi esentandolo da una regolazione che solo i diportisti più esperti riescono a espletare con successo. Di serie anche la strumentazione digitale, il servosterzo dinamico “iSteer” e la possibilità di personalizzare i pannelli laterali nei colori e nelle grafiche per adeguare il look dei motori a quello della barca su cui sono installati.

Box

Controlli ogni 500 ore

Anche i nuovi “E-Tec G2” di medie potenze integrano un’elettronica in grado di monitorizzare tutte le funzioni del motore interfacciandosi con il diportista mediante un monitor a colori touch screen che funge anche da terminale video. La stessa elettronica può inoltre interfacciarsi con l’elettronica di bordo dando origine a un sistema integrato atto a visualizzare tutte le informazioni richieste dal pilota per avere sotto controllo in tempo reale lo stato funzionale dell’intera imbarcazione. Tra i plus degli “E-Tec” anche la quasi totale assenza di manutenzione a fronte di una garanzia che si spalma su cinque anni. La manutenzione prevede in effetti intervalli di controllo scaglionati ogni 500 ore di lavoro, l’equivalente per il diportista medio italiano a dieci anni di uso del motore, e al momento dell’acquisto non c’è bisogno di rodaggio. I nuovi serbatoi dell’olio da oltre sette litri di capacità posti sotto calandra permettono inoltre di navigare per una intera stagione senza rifornimenti intermedi, complice un sistema di lubrificazione che centellina il lubrificante garantendo la conformità dei motori alle più recenti norme anti inquinamento europee e statunitensi.

Fuoribordo Evinrude G2

Modello

Architettura

Alesaggio/Corsa (mm)

Cilindri (n./l)

Potenza (cv/rpm)

Pot. specifica (cv/l)

Pme (bar)

Vel. pistone (m/s)

Ind. sollecit.

Alternatore (a)

Peso (kg)

Rapp. p./pot. (kg/cv)

E-Tec G2 300 Hp

V6-74°

98,8/76,0

6/3,44

300/5.400

109,5

18,2

14,2

258,5

133/50/14

240

0,8

E-Tec G2 250 Ho

V6-74°

98,8/76,0

6/3,44

275/5.400

100,4

16,7

14,2

237,0

133/50/14

240

0,9

E-Tec G2 250 Hp

V6-74°

98,8/76,0

6/3,44

250/5.400

91,2

15,2

14,2

215,4

133/50/14

240

1,0

E-Tec G2 225 Oh

V6-74°

98,8/76,0

6/3,44

250/5.400

91,2

15,2

14,2

215,4

133/50/14

240

1,0

E-Tec G2 225 Hp

V6-74°

98,8/76,0

6/3,44

225/5.400

82,1

13,7

14,2

193,9

133/50/14

240

1,1

E-Tec G2 200 Ho

V6-74°

98,8/76,0

6/3,44

225/5.400

82,1

13,7

14,2

193,9

133/50/14

240

1,1

E-Tec G2 200

V6-66°

86,0/78,7

6/2,74

200/5.000

73,0

13,1

13,1

172,3

133/50/14

240

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