Pardo 43, primo motoryacht del Cantiere del Pardo: design e allestimento

Pardo 43, primo motoryacht del Cantiere del Pardo: design e allestimento

Pardo 43, primo motoryacht del Cantiere del Pardo: design e allestimento

Barca a motore

21/01/2018 - 13:44

Pardo 43: il primo motoryacht dei Cantieri del Pardo

Design e allestimento

Leggi la prima parte della prova

Ogni volta che un brand di fama fa debuttare un nuovo prodotto, specie se in un settore diverso da quello dove ha sempre operato, l’evento desta molto interesse. Si genera una grande aspettativa nel mercato, soprattutto se il marchio in questione ha una forte reputazione, ma sale proporzionalmente lo spirito critico col quale il prodotto viene osservato. E non si può nemmeno dar torto agli scettici, perché non sempre l’apertura di un nuovo asset porta immediatamente l’azienda a realizzare un oggetto degno della propria fama, perché a volte, in certe operazioni, ci si affida troppo al marketing e poco alla sostanza, alla qualità.

Alla prova dei fatti non questo è il caso del Pardo 43, primo modello della linea Pardo Yachts, marchio appositamente creato per la nuova gamma di imbarcazioni a motore prodotte dal Cantiere del Pardo. È stato fisiologico che questo yacht sia stato accuratamente fatto passare sotto la lente d’ingrandimento da parte della clientela, dei competitor, ma anche dalla stampa specializzata. Un approccio particolarmente attento dal quale anche PressMare non ha potuto esimersi.

Ormeggiata in banchina, la barca offre subito un colpo d’occhio piacevole, grazie a una linea che interpreta il concetto di walk around in chiave moderna, dinamica, senza grandi “invenzioni” ma dove tutto sembra essere fatto bene, con le dovute proporzioni in termini sia estetici che funzionali. Il progetto di questo 13 metri nasce dalla collaborazione fra Zuccheri Yacht Design e i tecnici di Pardo Yachts, e fra gli elementi maggiormente caratterizzanti propone la prua leggermente rovescia, la tuga bassa, compresa nella linea del cavallino che è tesa, quasi dritta. Il parabrezza è invece avvolgente e inclinato ma senza cornice, e poi c’è il T-top che protegge il cockpit di guida da sole e intemperie. Proprio la copertura è stata realizzata in fibra di carbonio per garantirne leggerezza, in modo da evitare l’innesco di quell’effetto pendolo che, altrimenti, con tanto peso in alto avrebbe potuto amplificare i moti di rollio dell’imbarcazione. L’ancora, poi, non c’è o meglio c’è ma non si vede, perché “nascosta” in una cubia a scomparsa, ma perfettamente utilizzabile grazie a un sistema declinato dal mondo della vela. Infine, la nota estetica della beautiful line in murata richiama i canoni estetici dei Grand Soleil, offrendo agli appassionati del brand anche un modello a motore con il medesimo family feeling.

Una volta saliti a bordo si ha modo di osservare meglio altri particolari che dimostrano cura progettuale e, dunque, al dettaglio. La falchetta è larga, “pulita” cioè libera da tientibene, che sono invece interni alla murata, in acciaio, e da bitte, a scomparsa. Il suo rivestimento, come quello di tutto il calpestio della barca, nel modello da noi provato era in teak sintetico, un optional disponibile in diverse tonalità, mentre nella versione standard è proposto il teak naturale.

Ogni superficie a vista della coperta e delle murate – la cui struttura è in sandwich di PVC ad alta densità per una maggiore rigidità strutturale e coibentazione termica e acustica – così come quella interna a mobili e stipetti, è trattata a gelcoat, una rifinitura che racconta l’attenzione al dettaglio e la qualità generale del Pardo 43. Fra gli elementi che offrono una sensazione di piena godibilità del mare, c’è la plancia di poppa ben collegata al resto della coperta, grazie a passavanti ben dimensionati e a livello, senza gradini, e il bordo libero di altezza contenuta.

Il layout di coperta vede la presenza di un ampio prendisole di prua ricavato sulla tuga, quest’ultima, come detto, di forma contenuta, in perfetto stile walkaround, che garantisce una buona accessibilità e fruibilità all’intera zona prodiera dell’imbarcazione. Anche la scelta di recessare l’ancora e il relativo hardware di movimentazione all’interno di un gavone, enfatizza tale aspetto.

Proseguendo verso poppa troviamo la postazione di governo con relativa plancia dov’è installata la strumentazione di bordo: per il pilotaggio dell’imbarcazione, timone e joystick; per il controllo dei motori e le informazioni sulla rotta, fornite da tre grandi schermi ben visibili; per i vari impianti di bordo, dall’autopilota, sempre optional, alle luci e le utenze di bordo, con gli interruttori che li comandano. L’area è servita da tre poltrone regolabili per garantire buon comfort e tenuta laterale a pilota e copiloti, sia si guidi da seduti o da in piedi. In questo caso le sedute delle poltrone sono ribaltabili per fungere da leaning post di sostegno. In entrambe le posizioni il parabrezza risulta essere efficace, sufficientemente protettivo anche per persone di taglia alta.

Appena dietro le poltrone c’è la cucina di bordo, esterna dunque, sempre riparata dal sole grazie al top che però le dà anche luce, visto che nella parte inferiore contiene un sistema d’illuminazione a led che la rende utilizzabile anche di sera. Questa cucina è attrezzata con lavandino, frigorifero e barbecue, in alternativa si può richiedere un piano cottura a induzione, mentre come tra gli optional troviamo frigorifero aggiuntivo, macchina da caffè e macchina per il ghiaccio .

A centro barca è stata collocata la zona pranzo, ampia, con tavolo centrale e in grado di accogliere fino a otto commensali. Fra gli optional dell’imbarcazione c’è anche un sistema di estensione del top, a scomparsa, che prolunga l’ombra fin sopra quest’area. La modularità delle sedute, con schienali scorrevoli longitudinalmente, la rende capace di adattarsi a diverse necessità di utilizzo, anche perché attigua al secondo prendisole presente a bordo, orientato verso poppa. Il vano sottostante l’ampio sunbed, richiedibile ad apertura elettrica, è molto ampio, tanto da poter contenere il tender di bordo. L’attigua plancia da bagno oltre alla versione standard, fissa, può essere richiesta sia di forma estesa, che la trasforma in una vera e propria spiaggia poppiera, sia dotata di sistema di movimentazione up/down, comoda per quando si fa il bagno, utile quando si deve varare e/o alare il tender.

Sotto coperta – l’accesso è dalla console dell’imbarcazione – il Pardo 43 mette a disposizione un volume a nostro giudizio sorprendente, che osservando la barca dall’esterno non si percepisce. Troviamo due aree distinte: una luminosa cabina di prua con matrimoniale centrale, servita da armadio che contiene anche la TV e da un lungo mobile con cassetti e stipetti; una seconda cabina, verso poppa, più bassa e con letti singoli separati da un comodino, in prossimità del quale l’altezza consente di restare in piedi. Il locale bagno è dotato di box doccia separato. Considerata la tipologia dello scafo e le sue dimensioni, non si sarebbe potuto ottenere di più.

Il Pardo 43 è stato provato da Fabio Petrone.

PREVIOS POST
Mangusta: nuove strategie in Europa per lo sviluppo del marchio un Germania
NEXT POST
Nuovo megayacht per CRN: un 62 metri disegnato da Omega Architects