Maurizio Balducci, Vice Presidente di UCINA Confindustria Nautica

Maurizio Balducci, Vice Presidente di UCINA Confindustria Nautica

Balducci UCINA: sul Codice portiamo avanti la battaglia per tutta la filiera

Editoriale

26/01/2018 - 10:23

Codice della Nautica: un lavoro immenso, ma un esito che non soddisfa. Ne parliamo con Maurizio Balducci, Vice Presidente di UCINA Confindustria Nautica che ha esercitato la delega della presidente Demaria per seguire i Tavoli tecnici chiusi a dicembre 2016. Balducci, cominciamo dall’inizio.

Allora per prima cosa dovrei parlare di un’esperienza interessantissima, da imprenditore che si va a confrontare con la macchina pubblica, tastando con mano il lavoro che i nostri tecnici affrontano ogni giorno.

Bene cominciamo da qui, UCINA Confindustria Nautica come è stata coinvolta?
Dopo che ci siamo battuti nel 2015 per ottenere la Legge di delega al Governo per la riforma del nostro Codice, la Direzione del Trasporto marittimo del MIT ha istituito 12 tavoli tecnici di confronto che hanno lavorato prima informalmente, poi ufficialmente da aprile a dicembre 2016. UCINA è stata l’unica Associazione di categoria convocata a tutti e 12 i Tavoli, per i quali abbiamo messo in campo una task force guidata dal nostro Responsabile Rapporti istituzionali, Roberto Neglia, che ha coinvolto marittimisti, fiscalisti, docenti universitari e l’Ufficio studi UCINA. Per il raffronto con la normativa estera ci siamo avvalsi della collaborazione di EBI (l’Associazione europea di cui UCINA ha la presidenza con Piero Formenti, ndr). Grazie a questo sforzo abbiamo svolto anche una sorta di coordinamento fra le Associazioni e le Amministrazioni coinvolte

Si sono avvicendati anche altri interlocutori?
Importanti contributi sono arrivati da Assilea (leasing), Assomarinas e Assonat (porti), Federagenti (agenti marittimi), CONI, Federazione Vela, oltre ovviamente Capitanerie di porto e forze di polizia, i Ministeri dello Sviluppo economico, Ambiente e Turismo.

Come avete preparato a un lavoro del genere?
Come avremmo fatto in azienda. Abbiamo organizzato una quarantina di confronti con i vari segmenti della filiera. Abbiamo anche tenuto tre appuntamenti a Viareggio con gli associati di Nautica Italiana, che ho seguito personalmente, molto partecipati e produttivi. Poi tre missioni a Londra, Parigi e La Valletta per imparare dagli stranieri. Tutto il materiale raccolto è stato portato alla Direzione del Trasporto marittimo e quindi abbiamo avuto un paio di incontri con le principali Associazioni accreditate ai tavoli, per avere un coordinamento sulle tematiche di maggior rilievo.

E poi?
Gran parte delle richieste, grazie alle solide motivazioni e alla documentazione tecnica prodotta, sono state accolte, altre respinte. Ma quel che conta è che complessivamente il testo redatto dalla Direzione competente era innovativo e condiviso, gettava le basi per una importante semplificazione normativa, sosteneva la competitività della cantieristica, accoglieva un nuovo approccio con l’utenza, soprattutto stabiliva l’attrattività della bandiera italiana, punto focale del nuovo Codice della Nautica
Licenziato dalla Direzione, il testo approda agli uffici del Ministro, ma…
Qui è successo qualcosa. Molta parte delle innovazioni sono sparite e questo rende il testo portato in Consiglio dei Ministri non adatto a supportare questo settore, che dopo sette anni di crisi nera è finalmente ripartito, come le vendite del Nautico e le 150mila presenze a Genova testimoniano.

Avete avuto spiegazioni?
Ci è stato detto che ciò è dipeso dalla volontà di accelerare, per non far scadere la Delega. Ne prendiamo atto, confidando che le cose stiano effettivamente così. Devo però sottolineare che con una giornata di confronto – che ci è stata accordata a testo già inviato alla Presidenza del Consiglio – ho potuto personalmente verificare che sarebbe stato possibile apportare le correzioni necessarie

La Presidente Carla Demaria ha avuto un incontro riservato con il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio. Cosa ne è scaturito?
Come rappresentane UCINA e da imprenditore apprezzo il Ministro, sempre attento e vicino al nostro settore, non a caso presente all’inaugurazione del 57° Salone Nautico di Genova insieme al Vice Ministro dell’Economia, Luigi Casero. I rappresentanti del Governo hanno ascoltato con molta attenzione la Pres. Demaria e il dott. Neglia e di li a poco, inaugurando il Salone, il Ministro Delrio ha dichiarato la massima apertura per aggiornare il testo. Sono fiducioso.

Le richieste di UCINA Confindustria?
Semplicissime, chiediamo al Governo e al Parlamento di ripristinare quelle norme e quelle soluzioni che erano già state tecnicamente validate dalla Direzione del Trasporto marittimo e recepite nel testo condiviso al 7 gennaio 2017.

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