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Cannes Yachting Festival: alla FIN il primo round in giudizio

Editoriale

13/10/2017 - 20:58

Cannes Yachting Festival: più probabile la gestione diretta da parte della Federazione delle industrie nautiche francesi

Il Cannes Yachting Festival è al centro di un'aspra battaglia legale, in atto per decidere chi sarà a organizzarlo nei prossimi anni. Una diatriba non da poco e che interessa soprattutto gli addetti ai lavori, vista l'importanza che il boat show riveste per l'intera filiera produttiva nautica. La rassegna francese, infatti, svolgendosi ai primi di settembre è il primo salone che, ormai tradizionalmente, avvia e scandisce il susseguirsi delle stagioni nautiche - per convenzione l'anno nautico va dal 1 settembre al successivo 31 agosto - ma anche perché è divenuto un appuntamento molto importante per la quantità di barche esposte, di anteprime di prodotto che vi vengono presentate e, non ultimo, di business che è capace di generare, in virtù dell'utenza internazionale che lo frequenta.

Il primo pronunciamento dei giudici francesi, dunque, è stato favorevole alla FIN - Fédération des Industries Nautiques - che si avvicina a gestire direttamente il Salone di Cannes, di cui è proprietaria, ma la cui organizzazione è stata finora affidata alla Reed Exhibitions. Questo dopo che la FIN aveva dato disdetta a Reed del contratto relativo al Nautic, il salone nautico internazionale di Parigi, già tornato sotto il suo controllo diretto. Relativamente all’evento della Costa Azzurra, invece, la Federazione delle industrie nautiche francesi aveva chiesto al tribunale di pronunciarsi sulla nullità della clausola contrattuale che prevedeva il protrarsi dell'organizzazione in capo al colosso degli eventi fieristici mondiali, per oltre 20 anni.

Ottenuta questa prima vittoria giudiziale, l’Associazione di categoria ha avanzato una proposta di accordo, ma la mediazione tentata dal Municipio di Cannes si è conclusa con un fallimento e fra le polemiche. La stessa FIN ha dichiarato che “l'industria nautica francese teme un ambiente (politico, ndr) sotto influenza (della multinazionale, ndr), ma non si può accettare, senza reagire, che la filiale di un gruppo straniero possa prendersi un appuntamento così strategico per l’economia nazionale”. Data l'urgente necessità di organizzare adeguatamente la prossima edizione di Cannes, tuttavia, la stessa FIN ha permesso a Reed di rimanere nel ruolo di organizzatore tecnico “e con grande serietà invitiamo a iscrivervi attraverso Reed” - ha scritto a tutti gli espositori Yves Lyon-Caen, Presidente dell’Associazone - precisando che “nel frattempo la Federazione  proseguirà la sua azione giudiziaria prendendo tutte le iniziative necessarie in riconoscimento dei suoi diritti”. In attesa di riprendersi pienamente la gestione dall’edizione del 2018.

Abbiamo provato a capire cosa si muove, anche perché il tema dei saloni nautici è di grande attualità e interesse anche in Italia, ma le bocche sono cucite a filo doppio. Anzi, questa è la prima evidente differenza tra Francia e Italia, che salta immediatamente agli occhi. Ciò che possiamo riportarvi, da indiscrezioni raccolte durante l’ultimo Salone di Parigi, è che all’origine della diatriba non ci sarebbero questioni economico-contrattuali, ma la volontà dell’Associazione di categoria di gestire direttamente i due saloni francesi, anche nella necessità di garantire giusto equilibrio fra Cannes e Parigi, evitando una concorrenza interna giudicata a tutto vantaggio dell’appuntamento tedesco del Boot di Dusseldorf. Pressmare seguirà gli sviluppi.

 

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In allegato il comunicato stampa diramato nei giorni scorsi dalla FIN, scaricabile in formato pdf

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