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Motori fuoribordo: quanti installarne ma soprattutto perché?

Motori marini

13/10/2017 - 20:52

Quanti motori installare a bordo è una domanda che si pongono in molti; ma è una domanda da proporre in un altro modo, l’unico che riesce a dare motivi e significati appropriati. Bisogna infatti chiedersi perché mai possa occorrere di avere bisogno di più di un motore.

La prima risposta è la più ovvia: non riusciamo a trovare un motore che abbia la potenza che ci serve. Mettiamo infatti che vogliamo motorizzare con fuoribordo una imbarcazione che richiede circa 500 cavalli. Non esistono sul mercato fuoribordo di questa potenza ed è quindi necessario pensare a più di un motore. Ma a quanti? Due da 250 CV, tre da 175 CV o quattro da 115? E perché no uno da 200 ed uno da 300?

Cominciamo con esaminare questa seconda ipotesi. Le potenze non sono come le lunghezze o i chilogrammi; non si possono sommare se non a certe condizioni. I motori devono essere della stessa marca, della stessa potenza, con lo stesso numero di giri e con la stessa elica, come diametro e come passo anche se sono controrotanti: vale nel caso di due, di tre, di quattro motori uguali. E non pensate che io stia esagerando, perchè ho visto barche, specie negli USA, spinte da tre e da quattro motori. Su una a quattro motori sono anche stato ospitato per un giro verso le Bahamas. Quattro motori uguali da 150 cv fanno 600 CV solo se le potenze sono sommabili, se hanno cioè lo stesso regime, lo stesso avanzamento e la stessa spinta.

Immaginate due persone della stessa forza che spingono un carrello, che così potrà spostarsi alla stessa velocità anche se il carico raddoppia rispetto al carrello spinto da una sola persona. Tutto chiaro, no? Ora pensate che a spingere il carrello ci siano un adulto ed un bambino: credete che il bambino possa sommare la sua spinta a quella dell’adulto? No, non solo non si somma, ma il più delle volte si sottrae: perché il bambino non riesce a camminare alla stessa velocità dell’adulto, e allora che succede? O l’adulto deve trascinare il bambino alla sua stessa velocità e quindi impiegare parte della sua forza a trainare il bambino, oppure l’adulto deve rallentare per adeguarsi alla velocità del bambino ed allora il carrello sarà meno veloce. Siccome la potenza è il prodotto della spinta per la velocità, in entrambi i casi la potenza sarà inferiore a quella del solo adulto.

quattro motori
quattro motori

Ricordo, nella mia esperienza nautica, come ci fosse voluto del bello e del buono per convincere un capo della Guardia Costiera del fatto che, se sulla poppa di una barca trovava un motore da 40 cavalli ed uno da 10, non poteva considerare il pilota colpevole di guida senza patente, perché 40 CV e 10 CV non solo non fanno 50, ma, se funzionano insieme, fanno in genere meno di 40.
Assodato che per sommare le potenze esse devono essere uguali in spinta e velocità (ed è per questo che i motori devono essere della stessa marca), vediamo quali sono i criteri di scelta.

Occorre tenere presente che sin quando è possibile installare un solo motore è meglio farlo, ed ottenere così il massimo della efficienza, il minimo del consumo e del rumore. Per le stesse ragioni meglio due che tre motori, meglio tre che quattro.

L’utilizzo di due motori offre una migliore manovrabilità, che diventa estrema quando, come succede per alcune coppie, è possibile collegarli ad un Joy-stick a gestione elettronica che li controlla in senso, in velocità ed in direzione in maniera indipendente: è così che possiamo far fare allo scafo movimenti impensabili con un solo motore. Ma se non avete necessità particolari la soluzione con un solo motore, o con il numero minimo di motori possibile è quella tecnicamente consigliabile.

Certo in condizioni estreme professionali talvolta è bene avere potenza esuberante e garantirsi la sicurezza in caso di emergenze, perché, a meno che non siate proprio sfortunati, non è ipotizzabile un guasto ad entrambi o a tutti i motori (purchè non vi manchi il carburante), e quindi avrete un rientro sicuro. Ma se non operate in condizioni estreme per garantirsi la sicurezza basta un piccolo motore ausiliario di pochi cavalli, magari elettrico, da portarvi appresso e da adoperare agganciandolo alla poppa in caso di guasti, o di mancanze di carburante: naturalmente non potrete pretendere la planata, ma ve la caverete ottimamente nelle emergenze, con il vantaggio che il motore ausiliario più piccolo può essere utilizzato sul tender per scendere a terra o per ottenere andature da passeggiata o da pesca senza rumore e soprattutto senza inquinamenti. 
E le eliche? Devono essere controrotanti?

seven marine
seven marine

Quando avete un solo motore è facile rilevare, specie nelle forti accelerazioni, che la barca tende a “coricarsi” verso sinistra per reazione alla rotazione verso destra dell’elica (per convenzione diffusa la rotazione dell’elica è oraria, se vista da poppa). Per compensare il fenomeno in genere si usa sistemare a destra il posto di pilotaggio in modo che il peso del pilota, sempre presente, provochi un leggero carico a destra che talvolta riesce a compensare del tutto. Così in presenza di due motori si pensava in passato che fosse buona norma avere eliche controrotanti, il che costringeva ad avere due motori diversi e due eliche diverse, con tutto quel che segue per i ricambi.

E poi quando i motori diventano tre o quattro cosa si doveva fare? Col passare del tempo ci si è accorti che con piccole eccentricità sulla poppa si potevano ottenere risultati forse più efficaci senza sacrificare la intercambiabilità dei motori e delle eliche e senza imporre costi più importanti per l’acquisto di unità non di serie: allo stato attuale le motorizzazioni plurime vengono realizzate con motori che hanno lo stesso senso di rotazione sia dell’albero motore che dell’elica

Per gli irriducibili e sofisticati utenti, recentemente Suzuki ha realizzato motori nei quali la scelta della rotazione dell’elica può essere fatta sul cambio, progettato per comportarsi allo stesso modo sia in marcia avanti che in marcia indietro e quindi per essere “regolato” su una rotazione o sull’altra al momento della installazione a bordo. Così non si è obbligati ad acquistare motori ad hoc, destrorsi e sinistrorsi, ma un unico modello adattabile a necessità. In marcia avanti dunque in uno dei due motori identici l’elica sarà destrorsa e nell’altro sinistrorsa, e al contrario in marcia indietro. 

Ma non devono essere questi i criteri che condizionano la scelta.

Alfredo Gennaro

 

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