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Francis Joyon conquista il Trofeo Jules Verne: polverizzato il precedente record

Sport

13/10/2017 - 20:52

Francis Joyon conquista il Trofeo Jules Verne: polverizzato il precedente record

Il record sul giro del mondo a vela ha un nuovo padrone, anche stavolta francese, manco a dirlo su un velocissimo trimarano, IDEC Sport

Francis Joyon ha stabilito il nuovo record nel Trofeo Jules Verne, il giro del mondo a vela con equipaggio, senza scalo e senza assistenza, sulla distanza ortodromica ufficiale WSSRC di 21.600 miglia nautiche (40.003 km). Distanza teorica, quella della rotta ideale, che nella realtà, virando e strambando alla ricerca delle condizioni migliori, ha portato le miglia a divenire circa 26.412, percorse in 40 giorni, 23 ore, 30 minuti e 30 secondi alla media monstre di 26,85 nodi. Il precedente record resisteva dal 2012 e a stabilirlo era stato Loick Peyron col tempo di 45 giorni 13 ore 42 minuti 53 secondi su Banque Populaire, un altro trimarano circa 10 metri più lungo (oggi Spindrift, che l'anno scorso ha tentato senza successo l'assalto al record)

Francis Joyon, skipper francese di 60 anni, diventa così detentore dei due record di circumnavigazione: nel 2008 aveva infatti conquistato con il tempo di  57 giorni 13 ore 34’ and 6’’ il record in solitario, battuto a dicembre dal connazionale Thomas Coville sul trimarano Sodebo. Con un palmares importante così alle spalle, nobilitato da molte altre vittorie e record nelle regate transoceaniche più difficili ed estreme, Joyon ha vinto la sua sfida contro il tempo, immutabile e inesorabile, sbaragliando il confronto con un primato che per una barca e i suoi marinai sembrava quasi irraggiungibile, come fosse stato scolpito in cima a una vetta, la più alta, dove resisteva da cinque anni. Un trofeo il cui nome, Jules Verne, sa già d’avventura, di corsa fantastica e rocambolesca, di gara, più che ai confini del mondo, al limite della realtà. Un traguardo raggiunto grazie a una “macchina navigante” in carbonio e Nomex, capace di andare più del vento che la spinge, di volare sull’acqua in un turbinio di velocità e adrenalina, ma anche di fatica, concentrazione, strategia, forza di volontà, attributi… messi in campo da un equipaggio di capitani coraggiosi dei nostri tempi. Di tutto ciò gli uomini a bordo di IDEC Sport – Sébastien Audigane, Clément Surtel, Gwénolé Gahinet, Alex Pella e Bernard Stamm, oltre a Francis Joyon - negli ultimi 40 giorni, 23 ore, 30 minuti e 30 secondi devono averne avuto un’overdose, spingendo al limite sé stessi e “la macchina” su cui si son trovati a navigare, un trimarano studiato per compiere imprese, per divorare miglia su miglia come fosse in preda a dissennata fame chimica.

Battezzato IDEC Sport - già Groupama 3 (skipper Franck Cammas che lo portò alla prima conquista del Trofeo Jules Verne) e Banque Populaire VII (skipper Armel Le Cleac'h e Loick Peyron) - è un trimarano di 31,5 metri di lunghezza (105 piedi) per 22,50 di larghezza e 5,70 di pescaggio, con una superficie velica di 411 mq che diventano 678 nelle andature portanti. Un gigante dal dislocamento leggero – 18.000 chili - appositamente progettato dagli architetti Marc Van Péteghem e Vincent Lauriot-Prévost, veri mostri sacri nell’ambito dei multiscafi, per poter competere e possibilmente battere tutti i più significativi record di velocità nella vela d’altura. Una barca da corsa varata nel 2006, che ha già detenuto il trofeo Jules Verne dal 2010 al 2012 e ha vinto, le ultime due edizioni della Route du Rhum.

“Quando l'uomo delega il potere di produrre velocità a una macchina… il suo corpo è fuori gioco, e la velocità cui si abbandona è incorporea, immateriale - velocità pura, velocità in sé e per sé, velocità-estasi.” Così la pensa Milan Kundera riguardo il connubio uomo/macchina/velocità, ma in realtà anche quando la “macchina” è un razzo, c’è sempre l’uomo a condurlo, a fare la differenza.

Così, pur dopati dalla velocità, sebbene drogati dall’estasi di vedere il log girare impazzito sulla plancia del loro trimarano, i sei marinai hanno portato IDEC Sport a macinare record su record durante i vari rilevamenti che si sono succeduti.

Il più significativo, probabilmente, quello che stabilisce in 4 giorni, 9 ore e 37 minuti, percorrendo 3.705 miglia alla velocità media di 35,08 nodi, la traversata dal Capo di Buona Speranza, Sud Africa, fino a Cape Leeuwin ovvero l’Oceano Indiano da un capo all’altro. Un giorno, 1 ora e 46 minuti meglio del precedente tempo di riferimento di 5 giorni, 11 ore e 23 minuti, stabilito dallo stesso Joyon nel 2015, e un giorno, 12 ore e 31 minuti in meno di quanto era riuscito a fare il precedente detentore del Trofeo Jules Verne.

 

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