Diving Experience alle Turks e Caicos

Diving Experience alle Turks e Caicos

Diving Experience alle Turks e Caicos – Caraibi tutti da scoprire

Turismo nautico

13/10/2017 - 17:50

I locali affermano che proprio alle Turks e Caicos, ancor prima che a San Salvador, Cristoforo Colombo toccò terra nel 1492, cercando le Indie. I fondali di questo arcipelago, probabilmente i più belli dei caraibi, con una delle barriere coralline più estese al mondo, ancora oggi sono tutti da scoprire e in grado di regalare scorci e avventure fuori dal comune anche per i diver più esperti.

Seguo una piccola cernia striata che come me perlustra la barriera, lei affamata, in cerca di prede, io curioso, a caccia dei colori della vita pulsante, anche quando sembra esserci solo roccia. Scendiamo assieme verso il bianco della sabbia su cui poggia il corallo che ci accompagna dal pelo dell’acqua. I raggi del sole, quanti riescono a penetrare fin laggiù, riflettono su quel bianco rendendo le tonalità vivide, intense, brillanti al di là ogni aspettativa. Oltre quello sperone di arena candida come borotalco c’è il blu che sembra diventare nero in una vertigine di profondità a perdita d’occhio. Voglio scendere ancora per andare a vedere cosa c’è lì sotto, nell’apparente nulla, e allora punto deciso verso il basso, accendo il faro e gonfio leggermente il mio jacket per non perdere il giusto assetto. Mentre lo faccio sento un suono che mi fa sgranare gli occhi, inconfondibile. E’ la prima volta che lo ascolto diffondersi in acqua e l’emozione è così forte al punto che, anche se so che non dovrei farlo, mi viene naturale smettere di respirare per sentirlo meglio… Mi fermo, volto le spalle al corallo e scorgo un’immensa ombra lontana sparire nel nulla del deep blue. Nella mia testa chiedo: ancora una volta, please! E lei sembra ascoltare la mia supplica, tornando a cantare.

Ricordo così, nitida come i colori di quel muro sott’acqua, la mia prima, fantastica immersione sulla barriera a circa un miglio dalla costa di Gran Turk, isola nell’arcipelago delle Turks e Caicos, che da metà gennaio a inizio aprile vede le sue acque animate da un incessante via vai di centinaia se non addirittura migliaia di balene. Le grandi megattere con i loro piccoli che da tutto l’Atlantico sono confluite qui per venire a svernare al caldo della zona, transitando per lo più nel Columbus Passage, un canale brulicante di vita, largo 35 chilometri e profondo più di 2.000 metri, che divide le Turks dalle Caicos.

In totale le isole sono una quarantina e contano ben 33 fra parchi naturali e aree marine protette. Ancora sotto l’egida britannica come Territori d’Oltremare, si trovano a Sud-Est delle Bahamas, a poco più di un’ora d’aereo da Miami, dirimpetto a Cuba e Santo Domingo, e per chi ama fare immersioni rappresentano una meta diversa, da non perdere. Le acque cristalline consentono di godere appieno di tutto il repertorio di una diving experience caraibica, dove l’incontro con tartarughe, murene, cernie, razze e una miriade di pesci colorati è garantito. Flora e fauna stanziali, tipiche di una barriera corallina rigogliosa, mantengono inoltre assai alta la possibilità di scoprire pesci di passo - carangidi, tunnidi, squali, barracuda, aquile di mare ecc. - prede e predatori che risalgono dagli alti fondali attorno agli atolli, compresi mammiferi grandi come le megattere e piccoli come i delfini. Infine, sempre affascinante per un sub, la presenza di navi che dai tempi di Colombo in poi i bassi fondali della zona hanno trasformato in relitti da visitare.

Non a caso il whale watching - che può fare anche chi non va sott’acqua, a bordo di veloci gommoni - è comunque il valore aggiunto che propongono i diversi diving center presenti soprattutto in tre delle otto isole abitate. A Grand Turk, dove nella piccolissima capitale Cockburn Town c’è la sede di diversi istituti bancari e finanziari, che sottolineano lo status di “paradiso fiscale” delle Turks e Caicos. A Salt Cay, anch’essa affacciata sul Columbus Passage, che è una sorta di museo a cielo aperto delle saline, un tempo “l’industria” che sostentava l’economia delle isole. A Providenciales, la più popolata e urbanizzata delle Turks e Caicos, caratterizzata soprattutto dalla presenza di spiagge mozzafiato, come gli otto chilometri di candore della Grace Bay, di ville bellissime, nella zona di Sapodilla Bay, e di diversi resort anche nella zona della spiaggia di Chalk Sound, alcuni con casinò e campo da golf annessi. Strutture alberghiere fra le più attrezzate, confortevoli ed esclusive dell’area caraibica, che fanno dell’isola, meglio conosciuta come Provo, una delle mete preferite dal jet set americano.

Anche fuori dall’acqua le Turks e Caicos hanno però bellissimi ricordi da regalare.

Il bird watching è favorito dalla presenza di innumerevoli specie di uccelli che le abitano, dai fenicotteri al pellicano bruno, dal falco pellegrino al martin pescatore, dalle egrette alle fregate, gli sparvieri, i cormorani ecc. ma a Little Water Cay c’è anche un parco dedicato alle iguane-roccia e ad altri rettili autoctoni, serpenti e lucertole.

A Provo una visita la merita la farm dove si allevano le Conch, le tipiche conchiglie caraibiche Strombus Gigas, che possono raggiungere i 30 cm e i tre chili di peso. Qui si possono vedere nelle varie fasi di crescita, ma i loro molluschi si possono anche assaggiare preparati in vari modi, alla creola o anche fritti, poiché piatto nazionale.

A Middle Caicos, la più grande delle isole dell’arcipelago, c’è il Conch Bar Caves National Park, un’oasi protetta che si snoda lungo 24 km di grotte con laghi, stalattiti e stalagmiti, dove dimora una nutrita colonia di pipistrelli. Gli indiani lucayani, che le abitavano un tempo, su rocce e pareti hanno lasciato tracce della loro presenza con una serie di suggestive incisioni rupestri, dette anche petroglifi. Un altro importante sito presente sull’isola, ricco di graffiti delle popolazioni precolombiane, è l’Armstrong Pond Village Historical Site.

Con tanto mare a disposizione gli sport acquatici hanno comunque un ruolo preminente fra le attività che si possono svolgere alla Turks e Caicos. Oltre alle immersioni e allo snorkeling, si praticano canoa, kayak, windsurf, wakeboard, sci d’acqua, si pesca sia dalla riva sia in altura con fisherman attrezzati, si possono effettuare gite in barca a vela o catamarano, fare escursioni in parafly e tutto quanto venga in mente guardando l’acqua così limpida e turchese che circonda queste isole. Turks e Caicos sono una meta da consigliare per chi cerca un contatto ancora molto stretto con la natura e voglia scegliere non solo con quanto coinvolgimento ma anche con quale livello di comodità ed esclusività viverlo.

Informazioni utili

Il periodo consigliabile per visitare Turks e Caicos va da dicembre a luglio, quando le temperature medie diurne sono più miti, ma per il whale watching la stagione è più corta, da gennaio ad aprile.

Le compagnie che hanno voli per Turks e Caicos sono American Airlines (www.aa.com), da Miami e New York; Bahamas Air (www.bahamasair.com), da Nassau; British Airways (www.ba.com), da Londra; Delta Airlines (www.delta.com), da Atlanta; Spirit Air (www.spiritair.com) da Fort Lauderdale; US Airways (www.usairways.com), da Charlotte. Gli aeroporti locali collegati a livello internazionale sono a Providenciales e a Grand Turk

Per soggiorni turistici inferiori ai 30 giorni alle Turks e Caicos non è necessario un visto d'ingresso, bisogna però essere in possesso di passaporto con validità residua di almeno sei mesi e di un biglietto aereo di andata e ritorno o di proseguimento del viaggio.

La moneta utilizzata è il dollaro USA. Sono accettate le principali carte di credito e i travel cheque ma per evitare onerose commissioni bancarie nel cambio, suggeriamo di portare con sé anche una riserva di contanti.

Il fuso orario rispetto all’Italia è di 6 ore indietro, che si riducono a 5 quando da noi è in vigore l’ora legale.

L’energia elettrica è a 110V, 60Hz in tutte le isole.

La rete idrica locale è con acqua corrente potabile, tuttavia è sempre consigliabile bere acqua in bottiglia. Come in tutta l’area dei Caraibi, il sole è sempre molto forte per cui, anche d’inverno, è bene proteggersi da possibili scottature, colpi di calore e disidratazione. Altri piccoli rimedi farmaceutici che è buona norma portare con sé sono quelli contro le infezioni intestinali, quelle micotiche oppure per le punture d’insetti o di meduse.

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