Disegni Flumen

Disegni Flumen

Il battello fluviale del XXI secolo raccontato dall’arch. Alessio Liuni

Editoriale

13/10/2017 - 17:03

In occasione di uno dei nostri incontri con l'architetto Alessio Liuni, parlando di nuovi progetti, idee per il futuro e design ci ha parlato di un workshop che aveva appena concluso presso l'Accademia di Design di Vilnius, in Lituania. La cosa ci ha subito incursiositi, perchè ancora una volta le capacità creative del made in Italy sono state ritenute un'occasione per avviare un progetto di design all'estero. In questo caso si tratta di un progetto riservato al trasporto fluviale commerciale, dunque mezzi destinati a prestare servizio per il trasporto passeggeri lunga le rete fluviale dei paesi europei e della Lituania. Non è uno yacht, ma avendo visto i disegni prima di aver ascoltato l'architetto e le sue spiegazioni abbiamo faticato a pensare a qualcosa di diverso. Questa è la chiave con cui l'architetto italiano ha proposto agli allievi dell'Accademia di Design lo sviluppo di un battello fluviale del XXI secolo.

L’architetto Alessio Liuni è membro del consiglio Direttivo dell’Aspronadi e ha recentemente concluso un workshop presso l’Accademia di Design di Vilnius (VDA) incentrato sulla progettazione di un nuovo modello di battello fluviale.

Architetto, ci racconti come è nato questo progetto.

Quando sono stato contattato dai professor Sarunas Slektavicius e Juozas Brundza dell’Accademia delle Arti di Vilnius (VDA) mi trovavo in Lituania per svolgere alcune lezioni presso la Facoltà di Ingegneria navale di Klaipéda e sono stato subito molto incuriosito dal soggetto proposto:  realizzare un corso accademico che affrontasse il tema di un battello fluviale del XXI secolo.

Aveva già affrontato il tema della nautica commerciale?

Non mi era mai capitato e ciò che conoscevo nel panorama di questo segmento era fondamentalmente improntato alla praticità dei mezzi con conseguente poca attenzione all’aspetto estetico.

Da cosa è stato sorpreso quando ha iniziato a lavorare sul tema che le hanno proposto?

Ciò che è emerso subito dopo un’analisi del mercato in questo ambito specifico sembrava evidenziare una lacuna, ossia, fino ad oggi la maggior parte dei battelli fluviali tendono a tenere in sola considerazione gli aspetti pratici e di economicità d’uso, trascurando di provare a coniugarli anche con aspetti tipici del buon design. Sembra quasi che si teorizzi l’impossibilità di realizzare un bel battello fluviale, che sia ben progettato dal punto di vista del design e al contempo operativamente valido. Questo aspetto ha stimolato ulteriormente la mia curiosità professionale ed è stato un guanto di sfida che ho pensato subito andasse raccolto.

Ci parli del progetto.

Flumen, questo è il nome dato al corso, sin dall’inizio non ha mai voluto essere una sola dissertazione accademica, ma arrivare allo sviluppo concreto di un modello di spostamento fluviale sia in Lituania sia in Europa. Il workshop è stato realizzato grazie a fondi lituani ed europei, dunque, abbiamo dovuto pensare anche oltre i confini lituani. I progetti realizzati durante questo corso avevano tutti delle linee guida ben definite per rendere possibili la loro futura realizzazione. Dunque, non volevamo solo sviluppare un concetto teorico ma un progetto concreto e realizzabile. In Lituania si sta affrontando molto seriamente il tema dello sviluppo delle vie di collegamento fluviali, con la creazione di una rete di battelli e approdi che saranno sicuramente utili tanto al turismo quanto alla cittadinanza. Per rispondere ai requisiti che ci eravamo imposti abbiamo anche fatto un’analisi delle capacità produttive dei cantieri lituani.

A chi era rivolto il workshop?

Il workshop ha coinvolto 13 studenti dell’ultimo anno dell’accademia, i quali nel corso di quattro mesi hanno sviluppato ognuno il proprio progetto partendo da un foglio bianco. Come sempre avviene quando si parte in questo modo bisogna chiaramente affrontare in primo luogo i requisiti tecnici sui quali poi realizzare gli aspetti di design. Per gli aspetti stilistici agli studenti è stato richiesto di analizzare a fondo il lavoro svolto dai più importanti yacht designer attivi, al fine di sviluppare in ognuno di loro un bagaglio stilistico che potesse successivamente confluire nel progetto che avrebbero sviluppato. Ritengo che avere dei buoni riferimenti sia un aspetto fondamentale per ogni buon designer, a prescindere dal campo in cui opera, un aspetto che non inficia minimamente la creatività e lo spirito innovativo ma anzi lo guida nella direzione corretta.

Quali erano i requisiti tecnici alla base del progetto?

Per le dimensioni dell’imbarcazione si sono utilizzate le linee di carena appartenenti a un catamarano realizzato in alluminio, che garantisce un limitato pescaggio e buona abitabilità. Le dimensioni dello scafo prescelto sono: lunghezza fuori tutto 18.00mt, baglio massimo 6.35m,  pescaggio 0,48 m.

Partendo da questi prerequisiti come ha preso il via il lavoro?

L’approccio al progetto è stato subito indirizzato a una prima fase nella quale abbiamo stimolato gli studenti a realizzare quanti più bozzetti a mano libera volessero, questo per esplorare la loro idea nel modo più rapido e concettualmente aperto, spingendoli nello stesso tempo a considerare alcuni aspetti tecnici fondamentali al fine di non dover successivamente snaturare le loro idee. Abbiamo poi chiesto agli studenti di concentrarsi su alcuni elementi peculiari delle imbarcazioni e di trasformarli in “occasione di design”. Su un’imbarcazione quasi tutto può rappresentare un’occasione per fare design, tolte ovviamente alcune parti che devono seguire normative e regole ingegneristiche ben precise, tutto il resto è un’opportunità per inventare qualcosa di nuovo e stimolante.

Quale miglior contesto quindi se non quello di una scuola per iniziare a pensare in tal modo?

Gli studenti sono stai quindi invitati a concentrarsi oltre che sull’aspetto complessivo su alcuni componenti quali :

L’albero sul quale sarebbe stata alloggiata la strumentazione
Le griglie di areazione necessarie alla sala macchine
Le luci di navigazione

Credo sia capitato a molti di poter vedere dei bei progetti nei quali però, proprio questi elementi stridono per il modo in cui appaiono come parti estranee. Questo è ciò che abbiamo cercato di evitare con il nostro progetto, dando organicità al tutto e godendo della licenza poetica del contesto accademico.

Come giudica il risultato ottenuto con questo lavoro insieme agli studenti?

Le idee scaturite in questo workshop sono state molto interessanti per qualità e innovazione, evidenziando realmente quanto spazio ci sia in questo specifico campo, che potremmo definire del buon design delle barche da lavoro/turismo. Inoltre poter lavorare a stretto contatto con questi studenti dell’ultimo anno dell’accademia di design è stato un grande stimolo creativo e mi ha confermato come sia sempre importante, per noi progettisti, il continuo confronto con dei giovani creativi per farci osservare le opportunità progettuali da un diverso punto di vista.

I diversi progetti realizzati nel corso del workshop come li giudica?

Volendo considerare i progetti realizzati singolarmente si possono evidenziare sicuramente alcune differenze relative alla qualità del risultato ottenuto, ma nessuno di loro a mio avviso può essere considerato come non degno di nota, se non altro per aver superato dal punto di vista del design la maggior parte delle imbarcazioni di questo tipo esistenti attualmente sul mercato.

Al termine del workshop i lavori che seguito hanno avuto?

Progetti e modelli realizzati sono stati discussi durante l’esame finale e nel corso di una conferenza pubblica che si è svolta nella sede della VDA alla quale erano presenti numerosi rappresentanti del design lituano, oltre a professori e ovviamente gli studenti coinvolti. Posso dire, con soddisfazione personale e professionale, che il riscontro ottenuto è particolarmente positivo tanto da farmi ritenere con i risultati ottenuti, il progetto Flumen un valido riferimento futuro per approfondimenti su questo tema, auspicando la realizzazione del “Battello fluviale del XXI Secolo”.

www.alessioliuni.com

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