Princess Yachts

Princess Yachts

Princess Yachts: british ma molto europeo nonostante BREXIT

Editoriale

13/10/2017 - 17:00

Abbiamo colto l’invito con molto piacere per la qualità che il cantiere ha sempre espresso sulle sue barche, rappresentando sul panoramica nautico internazionale un player tra i più blasonati.

Numerosi aspetti rendono Princess Yachts interessante sulla scena dello yachting, innanzi tutto l’ampia gamma che propone, che spazia dai grandi motoryacht della linea M Class, ai flybridge ai più sportivi V Class passando per il lussuosi S Class, questi ultimi degli sportivi flybridge di 65’ e 72’. Le quattro linee che compongono la gamma vanno dal più piccolo V39 al più grande 40M, dove nel primo la componente numerica indica i piedi e nel secondo i metri. Questo ci fornisce già un elemento molto importante volendo parlare di Princess, ossia, la capacità di intercettare una parte di clientela interessata allo yachting molto ampia per capacità economiche e interessi.

La nostra visita presso la città di Plymouth in UK, dove il cantiere ha storicamente sede dal lontano 1965, ci ha svelato molti aspetti interessanti anche sul rapporto tra la città e l’azienda. Il totale delle superfici a disposizione del cantiere per la produzione delle quattro linee di prodotto sono di circa 100.000 mq, divisi tra diversi stabilimenti in un’area storica per la marineria britannica, in quanto è proprio a Plymouth che la Marina Militare britannica ha sempre avuto la base principale. Non è un dettaglio trascurabile, perché la cultura marinara si respira appena si entra in città e Princess ne è parte integrante. Da questo punto di vista merita un cenno anche la forte integrazione dell’azienda con il tessuto sociale di Plymouth, ma del resto è una delle due più grandi industrie dell’area e per certi versi non poteva essere altrimenti. In realtà quello che ci ha colpiti di più è la presenza in cantiere di persone che da decenni hanno sempre prestato la loro opera per l’azienda, a cominciare dal fondatore del cantiere, David Cliff, che ancora oggi vive il cantiere quotidianamente e ci dicono essere un punto di riferimento per quanto riguarda lo sviluppo di nuove barche.

Abbiamo visitato anche gli spazi che il cantiere ha acquisito nello storico arsenale militare risalente al XVII secolo, dove realizza lo sviluppo dei nuovi prodotti attraverso un processo di realizzazione di modelli in scala 1:1 sui quali valida prima di andare in produzione tutti i dettagli. Questo processo di verifica dei progetti con realizzazione di moke up in Princess coinvolge tutti i modelli proposti, dal più piccolo al più grande.

Una delle caratteristiche che accomuna le barche prodotte dal cantiere britannico è la carena dotata di una V profonda realizzata in composito lavorato con il metodo dell’infusione, da cui derivano ottime doti di tenuta di mare coma abbiamo avuto modo verificare durante le nostre uscite, ma anche una maggiore larghezza grazie a un accorto lavoro strutturale che lascia agli interni volumi più ampi. Il risultato di tale processo ingegneristico e produttivo è quello di un controllo dei pesi molto accurato, da cui derivano prestazioni elevate anche con mare formato. Barche costruite con molta cura e capaci di esprimere quel tipico gusto british di cui ereditano l’attenzione al dettaglio e l’espressione di un’artigianalità di alto livello, in aggiunta a un processo di sviluppo del prodotto molto accurato.

Nei giorni di visita al cantiere abbiamo parlato tra gli altri anche con Kiran Jay Haslam, marketing director di Princess Yachts, che alla nostra domanda sull’attenzione dedicata a una gamma così ampia di prodotti per clienti tra loro molto diversi ci siano delle differenze di approccio del cantiere, ha risposto così: “Deve considerare che abbiamo molti clienti ripetitivi, alcuni dei quali nel tempo sono arrivati alla nostra M Class, dunque yacht di 30 m e oltre, ma che continuano anche ad avere le nostre barche più piccole per spostamenti costieri e per brevi gite sul mare. Loro si aspettano sempre lo stile Princess e noi abbiamo il dovere di garantirglielo, per questo dalla più piccola 39’ alla più grande oggi disponibile di 40 metri la nostra attenzione non muta, perché a rimanere invariata è la volontà di proporre un Princess, sempre”.

Quando abbiamo verificato personalmente quest’affermazione a bordo delle tre barche che abbiamo avuto modo di provare, un V58, un S65 e infine un 75 Motor Yacht, abbiamo effettivamente riscontrato che un filo conduttore in tal senso è realmente percepibile.

Ci siamo intrattenuti anche con Antony Sheriff, Executive Chairman, il quale ci ha detto: “Princess Yachts affronta mercati internazionali molto diversi, per questo motivo tutti i nostri modelli sono proposti con differenti soluzioni di layout e design, soprattutto per quanto riguarda gli interni. Proponiamo sempre quelle che ci sembrano le soluzioni più idonee, ma rimaniamo aperti a personalizzazioni che gli armatori ci chiedono già su barche di dimensioni normalmente appartenenti a quel segmento che possiamo considerare seriale. Il nostro team di designer è a disposizione dei nostri armatori, in questo abbiamo il vantaggio di poter contare per gli allestimenti anche sulle prestigiose aziende del Gruppo industriale di cui Princess Yachts fa parte (LVMH che include oltre 60 brand del lusso nei settori moda e in altri settori industriali n.d.r.). Adottiamo questa politica perché riteniamo uno yacht Princess un prodotto di alta gamma a prescindere dalle sue dimensioni e se un armatore ci chiede di inserire nel progetto prodotti provenienti da artigiani di sua scelta noi lo accontentiamo, quello sarà il suo Princess e giustamente deve essere come lo vuole, al resto pensiamo noi e pensiamo fare un lavoro adeguato in termini di qualità di progetto e di lavorazione. Abbiamo maestranze d’eccellenza che operano in quest’area da decenni e che in molti casi hanno vissuto la storia del cantiere sin dagli inizi, una risorsa certamente preziosa. Altra cosa da considerare è la nostra apertura alla collaborazione con designer e professionisti di altri paesi dove per cultura e mentalità sono portatori di valore. Tra questi sicuramente l’Italia, ma del resto l’industria inglese ha sempre considerato il design italiano un valore aggiunto prezioso, si pensi alle più famose auto prodotte dai più blasonati marchi britannici nella loro storia”. Quest’ultima affermazione ci ha fatto sicuramente piacere, peccato che la cronaca dell’ultima ora non ci faccia più considerare anche Princess Yachts come un cantiere europeo ma unicamente inglese. Non che questo cambi qualcosa sia ben inteso, ma fino a ieri quando parlavamo di valore aggiunto della cantieristica europea ci riferivamo sicuramente anche a Princess Yachts, uno dei cantieri più in vista del panorama nautico mondiale.

 

Per adesso vogliamo solo offrire ai nostri lettori quanto sin qui riportato come resoconto della nostra visita al cantiere inglese, ma pubblicheremo a breve anche le nostre considerazioni sulle imbarcazioni con le quali siamo usciti in mare durante la permanenza a Plymouth, V58, S65 e 75 Motor Yacht.

Per concludere, vogliamo informare i nostri lettori che le imbarcazioni Princess sono importate in Italia da due concessionari, che sono Equipe Marine di Aprilia Marittima e SNO Yachts International di Olbia.

Equipe Marine: [email protected]

SNO Yachting International: [email protected]  

 

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